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> Home > Sezione Chiese Orientali Ortodosse > Sant' Abramo di al-Fayyūm Condividi su Facebook Twitter

Sant' Abramo di al-Fayyūm Vescovo

Festa: 10 giugno (Chiese Orientali)

1829 - 1914

Nativo della provincia copta di al-Minyā e battezzato con il nome di Giuseppe, egli era entrato diciottenne nel monastero della Vergine di al-Muḥarraq, nei pressi di Asyūṭ. Distintosi soprattutto per il suo straordinario impegno in favore dei poveri, che sarà il vero e proprio filo rosso evangelico di tutta la sua vita, Giuseppe divenne a trentasette anni abate del monastero. Da quel momento, moltissimi monaci si fecero suoi discepoli, e la comunità si sviluppò in modo rilevante. Ma con il numero dei discepoli crebbero anche le tensioni all'interno di al-Muḥarraq, e Giuseppe fu costretto ad abbandonare il monastero perché accusato di dissipare i beni della casa a favore dei poveri. Assieme a quattro compagni, egli fu accolto nel monastero di al-Barāmūs, nel Wādī al-Naṭrūn. L'abate locale, divenuto patriarca, vista la grande qualità spirituale di Giuseppe e dei suoi compagni, li ordinò tutti e cinque vescovi. Giuseppe divenne così nel 1881 il vescovo Abramo di al-Fayyūm. Come pastore, si sentì chiamato innanzitutto a servire i poveri, senza discriminare tra cristiani e non cristiani. A tale servizio egli unì un cammino di spoliazione personale: non volle mai sedere in una mensa differente da quella dei piccoli e degli emarginati, e rifiutò tutti i segni di distinzione esteriori e mondani che pure spettano per tradizione in quasi tutte le chiese a chi è rivestito della dignità episcopale.Alla sua morte, il 10 giugno del 1914 all'età di ottantacinque anni, una folla immensa di cristiani e musulmani accorse a dargli l'ultimo saluto.



Nella provincia copta di al-Minyā, nasce Giuseppe, destinato a divenire San Abramo di al-Fayyūm, figura esemplare di vescovo e servitore degli ultimi. La sua vocazione si manifesta precocemente, all'età di diciotto anni, quando varca le soglie del monastero della Vergine di al-Muḥarraq, vicino ad Asyūṭ. È qui che Giuseppe abbraccia la vita monastica, distinguendosi per un'intensa dedizione al prossimo, in particolare ai più bisognosi.
La fama di Giuseppe per la sua carità e il suo impegno verso i poveri cresce rapidamente. A trentasette anni, viene nominato abate del monastero di al-Muḥarraq, assumendo la guida di una comunità in forte espansione. La sua abilità pastorale e la sua profonda spiritualità attirano numerosi discepoli, desiderosi di seguire il suo esempio di vita consacrata. Tuttavia, l'aumento del numero di monaci genera anche tensioni interne. Accusato ingiustamente di dissipare i beni del monastero a favore dei poveri, Giuseppe è costretto ad abbandonare al-Muḥarraq.
Insieme a quattro compagni, Giuseppe trova rifugio nel monastero di al-Barāmūs, situato nel Wādī al-Naṭrūn. L'alto valore spirituale di Giuseppe e dei suoi confratelli non passa inosservato: l'abate del monastero, divenuto poi patriarca, li consacra tutti vescovi. Nel 1881, Giuseppe assume il nome di Abramo e diviene vescovo di al-Fayyūm.
Il suo episcopato è caratterizzato da un'incessante dedizione ai più poveri, senza distinzioni di religione o condizione sociale. Abramo si sente chiamato a servire coloro che sono ai margini, incarnando l'ideale evangelico della carità e della compassione. La sua attenzione per gli ultimi si traduce in gesti concreti: condivide la mensa con i poveri e rifiuta ogni segno di distinzione esteriore, abbracciando una vita di estrema semplicità e umiltà.
Il 10 giugno 1914, all'età di ottantacinque anni, dopo oltre trent'anni di servizio episcopale e quasi settant'anni di vita monastica, San Abramo di al-Fayyūm si spegne. La sua morte è un lutto profondo per la sua diocesi e per l'intera Chiesa copta. Una folla immensa, composta da cristiani e musulmani, si riversa per rendergli omaggio, testimoniando la stima e l'affetto che egli aveva saputo conquistare nel corso della sua vita.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-05-11

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