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San Pietro Spanò (Spina) Eremita

Festa: 5 giugno

XII sec.

Asceta basiliano vissuto tra la metà del sec. XI e la metà del sec. XII, si distinse nella pratica delle virtù proprie del monachismo cala-bro-greco: vita solitaria, povertà assoluta, spirito accentuato di mortificazione, preghiera. Pietro in cambio della miracolosa guarigione di Giovanni Conclubet, conte di Arena, ebbe diverse concessioni, con le quali fondò il monastero di Ciano, che poi fu intitolato al suo nome. Morì non il 15 gennaio del 1105, come asserisce il Menniti, ma in un anno imprecisato del sec. XII, ed ebbe culto pubblico nella chiesa abbaziale, con la festa liturgica al 5 giugno.

Martirologio Romano: A Ciano vicino a Mileto in Calabria, san Pietro Spanò, eremita, insigne per povertà e spirito di compunzione.


Le sue origini non sono completamente certe. Si ipotizza che sia nato ad Arena, Ciano (diocesi di Mileto) o Torre Spatola (diocesi di Squillace).
Vissuto tra l'XI e XII secolo, San Pietro si distinse per la sua condotta ascetica ispirata ai principi del monachesimo calabro-greco. Condusse una vita eremitica, abbracciando la povertà assoluta, la mortificazione e la preghiera assidua.
Secondo la tradizione, San Pietro ottenne la guarigione miracolosa di Giovanni Conclubet, conte di Arena. In segno di gratitudine, il conte gli concesse dei terreni dove fondò il monastero di Ciano, che in seguito prese il suo nome.
Contrariamente a quanto affermato da Menniti, la sua morte non avvenne il 15 gennaio 1105, ma in un anno imprecisato del XII secolo. Venne venerato pubblicamente nella chiesa abbaziale, con una festa liturgica in suo onore celebrata il 5 giugno.
Nel 1691, durante una visita alla chiesa, Domenico Martire descrisse l'altare sormontato da un'immagine a grandezza naturale del santo. L'abate Cesare Ruiz gli mostrò inoltre un antico libro greco conservato presso l'altare, secondo la leggenda capace di scatenare la lebbra su chi giurava il falso poggiandovi la mano.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-05-08

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