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Santa Maria Maddalena Apostola degli Apostoli

22 luglio

Magdala, sec. I

La Chiesa latina era solita accomunare nella liturgia le tre distinte donne di cui parla il Vangelo e che la liturgia greca commemora separatamente: Maria di Betania, sorella di Lazzaro e di Marta, la peccatrice «cui molto è stato perdonato perché molto ha amato», e Maria Maddalena o di Magdala, l'ossessa miracolata da Gesù, che ella seguì e assistette con le altre donne fino alla crocifissione ed ebbe il privilegio di vedere risorto. L'identificazione delle tre donne è stata facilitata dal nome Maria comune almeno a due e dalla sentenza di San Gregorio Magno che vide indicata in tutti i passi evangelici una sola e medesima donna. I redattori del nuovo calendario, riconfermando la memoria di una sola Maria Maddalena senz'altra indicazione, come l'aggettivo "penitente", hanno inteso celebrare la santa donna cui Gesù apparve dopo la Risurrezione. È questa la Maddalena che la Chiesa oggi commemora e che, secondo un'antica tradizione greca, sarebbe andata a vivere a Efeso, dove sarebbe morta. In questa città avevano preso dimora anche Giovanni, l'apostolo prediletto, e Maria, Madre di Gesù. Papa Francesco ha elevato al grado di Festa la sua memoria.

Patronato: Prostitute pentite, Penitenti, Parrucchieri

Etimologia: Maria = amata da Dio, dall'egiziano; signora, dall'ebraico

Emblema: Ampolla d'unguento

Martirologio Romano: Memoria di santa Maria Maddalena, che, liberata dal Signore da sette demòni, divenne sua discepola, seguendolo fino al monte Calvario, e la mattina di Pasqua meritò di vedere per prima il Salvatore risorto dai morti e portare agli altri discepoli l’annuncio della risurrezione.

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“Apostola degli apostoli”, si deve a Tommaso d’Aquino il titolo riconosciuto a Maria Maddalena, il cui nome deriva da Magdala, il villaggio di pescatori, di cui era originaria, sulla sponda occidentale del lago Tiberiade. Di lei racconta l’evangelista Luca, nel capitolo 8: Gesù andava per città e villaggi annunciando la buona notizia del regno di Dio e c’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità e li servivano con i loro beni. Fra loro vi era “Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demoni”.

Gli equivoci sulla sua identità: non era una prostituta
Come insegna l’esegesi biblica, l’espressione ‘sette demoni’ poteva indicare un gravissimo male fisico o morale, che aveva colpito la donna e da cui Gesù l’aveva liberata. Ma la tradizione, perdurante sino a oggi, ha fatto di Maria Maddalena una prostituta e questo solo perché nel precedente capitolo 7 del Vangelo di Luca, si narra la storia della conversione di un’anonima “peccatrice nota in quella città”, che aveva cosparso di olio profumato i piedi di Gesù, ospite in casa di un notabile fariseo, li aveva bagnati con le sue lacrime e li aveva asciugati coi suoi capelli”. Così, senza nessun reale collegamento testuale, Maria di Magdala è stata identificata con quella prostituta senza nome.  Ma c’è un ulteriore equivoco, spiega il cardinale Ravasi, l’unzione con l’olio profumato è un gesto che è stato compiuto anche da Maria, la sorella di Marta e Lazzaro, in una diversa occasione, di cui riferisce l’evangelista Giovanni. E così, Maria di Magdala da alcune tradizioni popolari verrà identificata proprio con questa Maria di Betania, dopo essere stata confusa con la prostituta di Galilea.

Sotto la croce  
Maria Maddalena compare ancora nei Vangeli nel momento più terribile e drammatico della vita di Gesù, quando lo accompagna al Calvario e insieme ad altre donne rimane ad osservarlo da lontano. Ed è presente ancora quando Giuseppe d’Arimatea depone il corpo di Gesù nel sepolcro, che viene chiuso con una pietra. Ed è lei che dopo il sabato, al mattino del primo giorno della settimana torna al sepolcro e scopre che la pietra è stata tolta e corre ad avvisare Pietro e Giovanni, i quali, a loro volta, correranno al sepolcro scoprendo l’assenza del corpo del Signore.

L’incontro con il Risorto  
Mentre i due discepoli fanno ritorno a casa, Maria Maddalena rimane, in lacrime. Qui ha inizio un percorso che dall’incredulità si apre progressivamente alla fede. Chinandosi verso il sepolcro scorge due angeli e dice loro di non sapere dove sia stato posto il corpo del Signore. Poi, volgendosi indietro, vede Gesù ma non lo riconosce, pensa sia il custode del giardino e quando Lui le chiede il motivo di quelle lacrime e chi stia cercando, lei risponde: “Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo”. Gesù allora la chiama per nome: “Maria!” E lei voltandosi risponde: “Rabbunì!”, che in ebraico significa: “Maestro!”. Gesù le consegna quindi una missione: “Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”. Maria di Magdala andò quindi ad annunziare ai discepoli: “Ho visto il Signore! e anche ciò che le aveva detto” (cf. Gv 20).

E’ lei che proclama Gesù come Colui che ha vinto la morte
Maria Maddalena è la prima fra le donne al seguito di Gesù a proclamarlo come Colui che ha vinto la morte, la prima apostola ad annunciare il gioioso messaggio centrale della Pasqua. Quando il Figlio di Dio entra nella storia, questa donna è fra coloro che maggiormente lo amarono, dimostrandolo. Quando giunse il tempo del Calvario, Maria Maddalena era insieme a Maria Santissima e a San Giovanni, sotto la Croce. Non fuggì per paura come fecero i discepoli, non lo rinnegò per paura come fece il primo Papa, ma rimase presente ogni ora, dal momento della sua conversione, fino al Santo Sepolcro.

La Festa di Maria Maddalena
Per volontà di Papa Francesco, la memoria obbligatoria di Maria Maddalena, è stata elevata al grado di Festa, il 22 luglio 2016, per significare la rilevanza di questa fedele discepola di Cristo.

Fonte: Vatican News
 


 

Il 3 giugno 2016 la Congregazione per il Culto Divino ha pubblicato un decreto con il quale, «per espresso desiderio di papa Francesco», la celebrazione di santa Maria Maddalena, che era memoria obbligatoria, viene elevata al grado di festa. Il Papa ha preso questa decisione «per significare la rilevanza di questa donna che mostrò un grande amore a Cristo e fu da Cristo tanto amata», ha spiegato il segretario del Dicastero, l’arcivescovo Arthur Roche. Ma chi era Maria Maddalena, che Tommaso d’Aquino definì «apostola degli apostoli»? 


Magdala 
Nei Vangeli si legge che era originaria di Magdala, villaggio di pescatori sulla sponda occidentale del lago di Tiberiade, centro commerciale ittico denominato in greco Tarichea (Pesce salato). Qui, negli anni Settanta del Novecento è stata condotta un’estesa campagna di scavi dai francescani dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme: è venuta alla luce una vasta porzione del tessuto urbano comprendente, fra gli altri, una grande piazza a quadriportico, una villa mosaicata e un completo complesso termale. Con successivi scavi i francescani hanno riportato alla luce anche importanti resti di strutture portuali. In un’area adiacente, di proprietà dei Legionari di Cristo, una campagna di scavi avviata nel 2009 ha invece permesso di rinvenire la sinagoga cittadina, una delle più antiche scoperte in Israele: per la sua posizione, sulla strada che collega Nazaret e Cafarnao, si ritiene che probabilmente sia stata frequentata da Gesù.

Gli equivoci sull’identità 
Maria Maddalena fa la sua comparsa nel capitolo 8 del Vangelo di Luca: Gesù andava per città e villaggi annunciando la buona notizia del regno di Dio e c’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità e li servivano con i loro beni. Fra loro vi era «Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demoni». Come ha scritto il cardinale Gianfranco Ravasi, «di per sé, l’espressione [sette demoni] poteva indicare un gravissimo (sette è il numero della pienezza) male fisico o morale che aveva colpito la donna e da cui Gesù l’aveva liberata. Ma la tradizione, perdurante sino a oggi, ha fatto di Maria una prostituta e questo solo perché nella pagina evangelica precedente – il capitolo 7 di Luca – si narra la storia della conversione di un’anonima “peccatrice nota in quella città”, che aveva cosparso di olio profumato i piedi di Gesù, ospite in casa di un notabile fariseo, li aveva bagnati con le sue lacrime e li aveva asciugati coi suoi capelli». Così, senza nessun reale collegamento testuale, Maria di Magdala è stata identificata con quella prostituta senza nome. 
Ma c’è un ulteriore equivoco: infatti, prosegue Ravasi, l’unzione con l’olio profumato è un gesto che è stato compiuto anche da Maria, la sorella di Marta e Lazzaro, in una diversa occasione (Gv 12,1-8). E così, Maria di Magdala «da alcune tradizioni popolari verrà identificata proprio con questa Maria di Betania, dopo essere stata confusa con la prostituta di Galilea».

La liberazione dal male 
Afflitta da un gravissimo male, di cui si ignora la natura, Maria Maddalena appartiene dunque a quel popolo di uomini, donne e bambini in molti modi feriti che Gesù sottrae alla disperazione restituendoli alla vita e ai loro affetti più cari. Gesù, nel nome di Dio, compie solo gesti di liberazione dal male e di riscatto della speranza perduta. Il desiderio umano di una vita buona e felice è giusto e appartiene all’intenzione di Dio, che è Dio della cura, mai complice del male, anche se l’uomo (fuori e dentro la religione) ha sempre la tentazione di immaginarlo come un prevaricatore dalle intenzioni indecifrabili. 

Sotto la croce 
Maria Maddalena compare ancora nei Vangeli nel momento più terribile e drammatico della vita di Gesù. Nel suo attaccamento fedele e tenace al Maestro Lo accompagna sino al Calvario e rimane, insieme ad altre donne, ad osservarlo da lontano. È poi presente quando Giuseppe d’Arimatea depone il corpo di Gesù nel sepolcro, che viene chiuso con una pietra. Dopo il sabato, al mattino del primo giorno della settimana – si legge al capitolo 20 del Vangelo di Giovanni – torna al sepolcro: scopre che la pietra è stata tolta e corre ad avvisare Pietro e Giovanni, i quali, a loro volta, correranno al sepolcro scoprendo l’assenza del corpo del Signore.

L’incontro con il Risorto 
Mentre i due discepoli fanno ritorno a casa, lei rimane, in lacrime. E ha inizio un percorso che dall’incredulità si apre progressivamente alla fede. Chinandosi verso il sepolcro scorge due angeli e dice loro di non sapere dove sia stato posto il corpo del Signore. Poi, volgendosi indietro, vede Gesù ma non lo riconosce, pensa sia il custode del giardino e quando Lui le chiede il motivo di quelle lacrime e chi stia cercando, lei risponde: «“Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo”. Gesù le disse: “Maria!”» (Gv 20,15-16). 
Il cardinale Carlo Maria Martini al riguardo commentava: «Avremmo potuto immaginare altri modi di presentarsi. Gesù sceglie il modo più personale e il più immediato: l’appellazione per nome. Di per sé non dice niente perché “Maria” può pronunciarlo chiunque e non spiega la risurrezione e nemmeno il fatto che è il Signore a chiamarla. Tutti però comprendiamo che quell’appellazione, in quel momento, in quella situazione, con quella voce, con quel tono, è il modo più personale di rivelazione e che non riguarda solo Gesù, ma Gesù nel suo rapporto con lei. Egli si rivela come il suo Signore, colui che lei cerca».
Il dialogo al sepolcro prosegue: Maria Maddalena, «si voltò e gli disse in ebraico: “Rabbunì!”, che significa: “Maestro!”. Gesù le disse: “Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”. Maria di Magdala andò ad annunziare ai discepoli: “Ho visto il Signore!” e anche ciò che le aveva detto» (Gv 20, 16-18). 

La maternità della Maddalena
 
«La Maddalena è la prima fra le donne al seguito di Gesù a proclamarlo come Colui che ha vinto la morte, la prima apostola ad annunciare il gioioso messaggio centrale della Pasqua», osserva la teologa Cristiana Dobner, carmelitana scalza. «Ella esprime la maternità nella fede e della fede ossia quella attitudine a generare vita vera, una vita da figli di Dio, nella quale il travaglio esistenziale comune ad ogni uomo trova il suo destino nella risurrezione e nell’eternità promesse e inaugurate dal Figlio, «primogenito» di molti fratelli (Rom 8,29). Con Maria Maddalena si apre quella lunga schiera, ancor oggi poco conosciuta, di madri che, lungo i secoli, si sono consegnate alla generazione di figli di Dio e si possono affiancare ai padri della Chiesa: insieme alla Patristica esiste anche, nascosta ma presente, una Matristica. 
La decisione di Francesco è un dono bello, espressione di una rivoluzione antropologica che tocca la donna e investe l’intera realtà ecclesiale. L’istituzione di questa festa, infatti, non va letta come una rivincita muliebre: si cadrebbe stolidamente nella mentalità delle quote rosa. Il significato è ben altro: comprendere che uomo e donna insieme e solo insieme, in una dualità incarnata, possono diventare annunciatori luminosi del Risorto».

Nella storia dell’arte: la mirofora 
Maria Maddalena, nel corso dei secoli, è stata raffigurata principalmente in quattro modi: «Anzitutto – afferma monsignor Timothy Verdon, docente di storia dell’arte alla Stanford University e direttore del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze – è spesso ritratta come una delle mirofore, le pie donne che la mattina di Pasqua si recarono al sepolcro portando gli unguenti per il corpo del Signore. Fra loro la Maddalena è riconoscibile per il fatto che, a partire dalla fine del Medioevo, viene raffigurata con lunghi capelli sciolti, spesso biondi: questo fa capire che gli artisti, secondo una tradizione affermatasi in Occidente (e non condivisa nell’Oriente cristiano), la identificavano con la donna peccatrice che aveva asciugato i piedi di Gesù con i propri capelli. I capelli lunghi sono quindi un’allusione a questo intimo contatto e alla condizione di prostituta: le donne per bene non andavano in giro con i capelli sciolti». 

La penitente 
Nell’arte del tardo Medioevo Maria Maddalena compare anche come penitente perché – spiega Verdon – secondo una leggenda ella era una grande peccatrice che, dopo la conversione e l’incontro con il Risorto, era andata a vivere come romitessa nel sud della Francia, vicino a Marsiglia, dove annunciava il vangelo: «Il culto della Maddalena penitente ha affascinato molti artisti, che l’hanno considerata il corrispettivo femminile di Giovanni Battista. In genere viene raffigurata con abiti simili a quelli del Battista oppure è coperta solo dai capelli. La bellezza esteriore l’ha abbandonata, il volto è segnato dai digiuni e dalle veglie notturne in preghiera, ma è illuminata dalla bellezza interiore perché ha trovato pace e gioia nel Signore. La statua della Maddalena penitente di Donatello, scolpita per il Battistero di Firenze, è un autentico capolavoro». 

L’addolorata 
Sovente la Maddalena è ritratta anche ai piedi della croce: una delle opere più significative, a giudizio di Verdon, è un piccolo pannello di Masaccio (esposto a Napoli) nel quale la Maddalena è ritratta di spalle, sotto la croce, le braccia protese a Cristo, i lunghi capelli biondi che cadono quasi a ventaglio su un enorme mantello rosso: «Un’immagine di forte drammaticità. Non di rado il dolore composto della Vergine è stato contrapposto a quello della Maddalena, quasi senza controllo. Si pensi ad esempio, alla Pietà di Tiziano, nella quale la donna avanza come volesse chiamare il mondo intero a riconoscere l’ingiustizia della morte di Gesù, che giace fra le braccia di Maria; oppure si pensi al celebre gruppo scultoreo di Niccolò dell’Arca, nel quale fra le molte figure la più teatrale è proprio quella della Maddalena che si precipita con la forza di un uragano verso il Cristo morto». 

Chiamata per nome 
Vi sono inoltre molte raffigurazioni dell’incontro con il Risorto: «Esemplari e magnifiche sono quelle di Giotto, nella Cappella degli Scrovegni, e del Beato Angelico nel convento di san Marco», conclude Verdon. «Maria Maddalena ha vissuto un’esperienza di salvezza profonda per opera di Gesù: quando si sente chiamata per nome in lei si accende il ricordo dell’intera storia vissuta con Lui: c’è tutto questo nell’iconografia della scena che chiamiamo “Noli me tangere”».

Autore: Cristina Uguccioni
 


 

“Noli me tangere”… Maddalena (Gv 20,11-18)
La chiave di lettura di questa pericope è l’amore.
Maddalena è tra coloro che amano di più il Maestro: è presente al Calvario, perché non fugge per la paura come fanno gli altri apostoli; è la prima a recarsi al sepolcro all’alba, quando intorno ci sono ancora le tenebre, corre in fretta ad annunciare che il sepolcro è vuoto…
Tutto è avvolto nel dubbio, nella paura, nell’incertezza, nell’incapacità di comprendere … E’ sempre la donna ad esserci quando c’è il dolore, è così per  sua costituzione fisica, mentale, spirituale… è capace di affrontare e sopportare il dolore, di guardarlo in viso.
La fede  di Maddalena è ancora agli albori, procede a tentoni.
E’ “il primo giorno” della settimana, quello nel quale la Chiesa si riunirà per spezzare il pane e fare memoria. La Bibbia parla di “primo giorno” nella creazione, quando Dio crea la luce.
Maddalena sta cercando il suo Signore, va (perché per trovare il Signore occorre cercarlo) ma non lo trova nel sepolcro (che indica la fine di tutto!). Trova che il masso è stato tolto, il corpo non è più al suo posto, vede la pietra ribaltata, è uno sguardo con gli occhi del corpo, vede ma non comprende. Quel masso rappresenta il peso del nostro peccato, la pietra tombale significa fine, morte definitiva.
Ma la pietra è stata rimossa, qualcosa è cambiato, dov’è Lui?
La liturgia, in riferimento a lei, richiama le parole del Cantico dei Cantici:” Cercherò colui che amo con tutta l’anima… L’ho cercato, ma non l’ho trovato”…
Il sole sta nascendo, i suoi occhi sono pieni di pianto, appannati dalle lacrime e da quella luce che la acceca.
Maddalena cerca con ostinazione, è ansiosa, inquieta, si accontenterebbe di sapere dove lo hanno portato. Guarda verso il sepolcro ormai vuoto, che ora rappresenta il passato:” Rivive nel passato la sua vita, la rilegge, fa un’anamnesi”…
Scorge qualcuno, forse il custode del giardino…
Quando il Signore la chiama per nome,  si volge verso di Lui e tutto cambia. Lo riconosce e si sente a sua volta riconosciuta nella pienezza.
“Conoscere” nella Bibbia ha un significato di conoscenza piena, totale, anche fisica. Maddalena vorrebbe toccarlo, ascoltarlo, adorarlo, restare con Lui… Ma il maestro le dice:” Non mi trattenere”, c’è ancora qualcosa di molto importante da compiere: deve salire al Padre!
Intanto però, Gesù le dimostra la sua predilezione, la premia per il suo amore ostinato, la ama così tanto da renderla apostola degli apostoli. La invia a portare l’annuncio: proprio lei, una donna! E Maddalena corre ad aprire sentieri di speranza.
Ella rappresenta l’Umanità intera alla ricerca del Salvatore, c’è in lei tutta la ricerca umana di una società afflitta e smarrita. Lo vede, non lo riconosce, ma tutto cambia quando la chiama per nome. L’incontro col Signore è assolutamente intimo e personale. E’ così per ciascuno di noi, ma occorre cercarlo con ostinazione e Lui si farà trovare e conoscere. In lei tutti noi siamo rappresentati.
Maddalena porterà l’annuncio.
Pietro e Giovanni correranno insieme al sepolcro. Giovanni ( il più giovane, il prediletto, che vede con gli occhi del cuore) arriverà per primo, ma si fermerà alla soglia del Mistero, lascerà che entri Pietro (l’istituzione) a constatare con più prudenza, attenzione, riflessione. Poi entrerà Giovanni. Ora entrambi vedono  con gli occhi della fede, entrambi, insieme, cercano di capire.
La Chiesa è ai primi albori, la fede non è un fatto privato (di Maddalena, di Pietro, di Giovanni…) c’è un cammino comune da condividere.
Maddalena è detta nel culto orientale “la mirofora” cioè colei che portò al sepolcro la mirra per l’unzione. Umberto de Romans afferma:” Dopo la Vergine Maria, non si trova donna alla quale sia data maggior gloria”.
San Gregorio Magno la definisce :”Testis divinae Misericordiae”.
Maddalena è esempio e modello di ogni donna nella Chiesa.

Chi è Maddalena
Sarebbe bello poter chiedere a Maddalena:” Come cercavi tu il Signore?” “Come lo hai conosciuto?” “Come lo hai proclamato?”
Per secoli si è fatta una gran confusione tra Maria Maddalena, Maria di Betania, la prostituta… identificando queste ultime col personaggio di Maddalena. In realtà sono  “diverse Marie”.
Maddalena è stata guarita da sette demoni, non sappiamo quali fossero; forse nel numero sette si vuole indicare tutta una serie di situazioni pericolose, gravi… quello che conta è ciò che segue nella vita e nel cuore di questa donna. C’è una liberazione che innesca una serie di sentimenti: amore, affetto, riconoscenza, tenerezza, desiderio di seguire il maestro,  di servirlo, di ascoltarlo, di stargli vicino. Non dobbiamo però fraintendere queste affermazioni. Maddalena non vuole legarlo a sé in modo possessivo e morboso,  ella Lo ama con viscere materne, come un figlio prediletto, un maestro, un Messia da annunciare. Del resto nessuna donna dei Vangeli che incontra Gesù, è spinta da impulsi possessivi e morbosi, perché tutte lo amano con un tratto tipicamente femminile. La donna è per sua stessa natura fatta per il dono della vita, non può ripiegarsi su sé stessa.
Nel Vangelo si dice che la predicazione di Gesù attrae donne facoltose che lo seguono con i loro beni; tra queste c’è Maddalena che è stata liberata da sette demoni.
Il card. Martini afferma che il gruppo delle donne che seguiva Gesù (Lc. 8) si rivelava come depositario della parte di Dio che è “traboccante” “esagerata” “capace di uscire da sé” perché proprio così è l’amore femminile: è straripante, ti inonda, ti sommerge…
Il cardinale ci invita a ripercorrere i Vangeli con Maddalena, per imparare da lei la dedizione, la capacità di promuovere l’altro.

Maddalena negli apocrifi
In certi trattati gnostici è Maddalena a guidare il dialogo e a porre domande a Gesù. Sarà da Lui lodata come “Tu, beata pienezza!” Questa ammirazione del Maestro susciterà il biasimo e la gelosia di Pietro per questa donna. Col tempo la misoginia prese sempre più il sopravvento.
Nel Vangelo apocrifo di Tommaso troviamo Pietro che attacca Maddalena. Gesù osserva:”La guiderò fino a farne un maschio!” Affermazione che richiede una riflessione sulle convinzioni del tempo: allora, infatti, si pensava che le donne fossero “uomini imperfetti”, un gradino al di sotto degli uomini, occorreva dunque promuoverle al grado superiore di maschi! Gesù afferma che, tramite il Suo insegnamento, la renderà identica all’uomo.
Nel Vangelo apocrifo di Filippo, scritto in lingua copta, tre persone camminavano sempre con Gesù: Maria sua madre, la sorella di sua madre e Maddalena e annota: Maria si chiamavano tanto sua madre, che la sorella di sua madre, che la compagna di Lui. Gesù amava Maddalena e la baciava spesso! Ella aveva col Signore un rapporto di intimità. Di bacio santo nelle assemblee parla anche san Paolo; il bacio è dunque un simbolo del fatto che a Maddalena è stata rivelata la Verità. Pietro la ritiene prediletta da Gesù non certo sul piano sessuale, ma su quello spirituale (e ne è geloso!).
Possiamo chiederci con Marinella Perroni:”A cosa si deve l’amnesia che ha portato al susseguirsi di infinite leggende che, pur conservando il ricordo di Maria di Magdala lo hanno alterato e reso insignificante?”
Qualche studioso afferma che fu lei e non Pietro a fondare il Cristianesimo.
Il ruolo di Maddalena fu sminuito dagli uomini del tempo che avevano posizioni autorevoli; Pietro e Paolo prevalsero!
La fama di Maddalena perdurò intatta nell’ambiente gnostico.
La figura di questa donna del Vangelo è tra le figure più controverse ed enigmatiche, è portatrice delle prime scintille di emancipazione ed eguaglianza tra i sessi.
Possiamo dire che  Maria di Magdala “racchiude in sé la sintesi della cristologia giovannea”.
Papa Giovanni Paolo II e Papa Francesco hanno riproposto nella Chiesa cattolica la figura della Maddalena che il Vangelo ci offre: discepola, testimone, partecipe e collaboratrice nell’evangelizzazione con i 12, “apostola della nuova e più grande speranza”.


Autore:
Maria Adelaide Petrillo

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Aggiunto/modificato il 2021-02-24

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