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Beata Maria Toribia (Maria de la Cabeza) Moglie di s. Isidoro l’agricoltore
Festa:
9 settembre
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Castiglia, XII sec.
Isidoro, di poverissima famiglia, agricoltore, fin da ragazzo premetteva sempre al lavoro la Messa. Sposò Maria Toribia e ne ebbe un figlio che morì bambino. Osteggiati per invidia, i due sposi lavorarono sotto vari padroni, gareggiando a santificarsi l'un l'altro: modelli di fedeltà agli obblighi di lavoro, alle pratiche di pietà, alla carità operosa verso ,i più poveri; vissero in unione di spirito con un amore che trascende la carne. Semplice esistenza di onesti contadini intessuta di lavoro, animata dalla fede: le sole umili grandi gesta dei due sposi` che li fecero santi e modelli per i nostri tempi.
Martirologio Romano: Nella Castiglia in Spagna, beata Maria de la Cabeza, che, moglie del contadino sant’Isidoro, condusse vita eremitica umile e laboriosa.
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Le poche notizie riguardanti l'esistenza della beata Maria Toribia sono contenute nella ‘Vita’ di s. Isidoro l’agricoltore suo marito, scritta da Giovanni Egidio di Zamora, nella seconda metà del sec. XIII. Fino alla fine del secolo XVI, quando ebbe inizio il suo processo di beatificazione, non esiste nessun documento scritto che parla di lei; morta verso il 1175 in Castiglia, fu sepolta davanti al convento-eremitaggio di S. Maria, presso il fiume Jarama. Il suo corpo fu ritrovato soltanto nel 1596; ma il suo culto era già molto diffuso da vari secoli, per cui in data sconosciuta era stata prelevata la reliquia della testa e posta alla venerazione dei fedeli, nello stesso romitaggio di S. Maria. Poi questo eremitaggio a causa della presenza della testa della santa, venne denominato di S. Maria de la Cabeza (testa in spagnolo) e anche alla santa donna fu dato lo stesso nome di Maria, mentre alcune tradizioni antecedenti al secolo XVI, riportavano che il suo vero nome fosse Toribia. Naturalmente nel processo di beatificazione istruito nel 1615, si poté tener conto solo delle tradizioni popolari riguardo la vita e le virtù della santa moglie di s. Isidoro, del quale rispecchiava la cristiana e umile vita. Non è possibile stabilire il luogo di nascita, perché tradizionalmente ben sette città spagnole si disputano la priorità; nei pressi del convento di S. Maria, esisteva da tempo immemorabile una confraternita intitolata a Santa Maria de la Cabeza, che ne festeggiava la ricorrenza il 9 settembre. Le reliquie furono trasferite nel 1615 a Torrelaguna quando iniziò il processo di beatificazione; papa Innocenzo XII, l’11 agosto 1697 ne confermò il culto di Beata.
Autore: Antonio Borrelli
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