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San Ludano Pellegrino

12 febbraio

XII secolo

Poco si sa di questo santo, ma la tradizione lo vuole figlio di Itiboldo, un duca scozzese, uno dei capi degli Scoti. Dopo aver ereditato i beni paterni, Ludano decise di usarli per compiere il desiderio di mettersi sulle vie d'Europa per raggiungere Gerusalemme. Così fece, ma sulla via del ritorno, attorno al 1202, morì di freddo sotto un albero, nei pressi di Nordhouse, lungo il fiume Ill, in Alsazia. Lì, pochi chilometri a sud di Strasburgo, venne trovato: dentro la sua borsa portava un rotolo in cui c'era scritto il suo nome e quello di suo padre. Un breve testo in cui Ludano diceva di essere "nato cristiano" e diventato pellegrino per amore di Dio. Venne sepolto nella vicina chiesa di Scheerkirche.

Martirologio Romano: Nel villaggio di Northeim sulla riva dell’Ill in Alsazia, san Ludano, che, scozzese di origine, passò al Signore mentre era in viaggio per visitare le basiliche degli Apostoli.


Quel poco che si sa di questo santo è desunto da degli Atti anonimi, tratti da un manoscritto appartenuto ai Canonici Regolari di Sant’Agostino di Böddeken (BHL 5025) e riportati negli «Acta Sanctorum» (febbraio, II, pp. 638-39).
Secondo questo testo, Ludano, nato nel XII secolo, discendeva da una famiglia nobile: suo padre, Itiboldo, era un capo degli Scoti. Dopo aver ereditato i possedimenti paterni, iniziò a dar corpo a un progetto a lungo ipotizzato, ossia la fondazione di un ospizio per pellegrini, malati, ciechi e zoppi. Compiuto quel desiderio, decise di partire in pellegrinaggio, per visitare anzitutto il Santo Sepolcro e le tombe degli Apostoli Pietro e Paolo.
Al termine del viaggio, giunse nei pressi di un villaggio, chiamato oggi Northeim, presso il fiume Ill, in Alsazia, e si addormentò sotto un olmo: ricevette quindi una divina rivelazione in base alla quale comprese che la sua vita stava per concludersi. Svegliatosi, pregò Dio di non prendere la sua vita finché non avesse ricevuto il corpo di Cristo: poco dopo, un angelo scese dal cielo e gli portò l’Eucaristia. Così, dopo aver sospirato: «Nelle tue mani, Signore, affido il mio spirito», morì. Era il giorno prima delle idi di febbraio, ossia, nel calendario attuale, il 12 del mese.
Al momento del suo trapasso, proseguono gli Atti, le campane delle chiese dei villaggi vicini cominciarono a suonare senza intervento umano e proseguirono fino al momento della sua sepoltura. Nel frattempo, un giovane del posto, al vedere una borsa accanto al corpo dell’uomo, l’aprì. Trovò un rotolo, su cui era scritto: «Io sono Ludano, figlio del nobile Ilteboldo, capo degli Scoti. Sono nato cristiano e, nel nome e per l’amore di Dio, sono diventato un pellegrino». Nel sollevare il suo corpo, un soave odore si diffuse all’intorno.
Ben presto sorse una disputa tra le due parrocchie di Northeim su quale chiesa dovesse ospitare il corpo. Un abate di passaggio risolse in questi termini la questione: bisognava porre il cadavere su un carretto a cui sarebbe stato aggiogato un cavallo selvaggio, che doveva essere rivolto, senza conducente, in direzione del villaggio. In qualsiasi chiesa il cadavere sarebbe stato condotto, là gli si doveva dare cristiana sepoltura. Tutti gli abitanti, con croci e stendardi, seguirono da dietro il carretto fino alla chiesa di san Giorgio, detta anche Scheerkirche (ossia “chiesa sul fiume Saar”) dove il cavallo, placido come un agnello, condusse i resti di Ludano. Oggi sono conservati nella chiesa che porta il suo nome a Northeim.


Autore:
Emilia Flocchini

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Aggiunto/modificato il 2015-02-13

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