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Beato Reginaldo di Orleans Sacerdote domenicano

1 febbraio

Orléans, Francia, 1180 ca. – Parigi, 1 febbraio 1220

Fu canonico di Orléans e docente di diritto canonico all'Università di Parigi. A Roma venne accolto nell'Ordine da s. Domenico e fu miracolosamente guarito da una grave malattia per intercessione della b. v. Maria, la quale apparendogli gli mostrò l'abito completo dell'Ordine. Nel 1218, a Bologna, come grande predicatore infiammò gli animi dei suoi ascoltatori, inducendone molti ad entrare nell'Ordine, al punto che, divenuto angusto l'edificio della Mascarella, trasferì la comunità a s. Niccolò delle vigne. Visto il successo ottenuto a Bologna, s. Domenico verso al fine del 1219 lo inviò a Parigi per risollevare le sorti anche di quella comunità: anche lì 1a sua predicazione esercitò un fascino irresistibile. Ma poche settimane dopo il suo arrivo, verso il 12 febbraio, morì col sorriso sulle labbra, esprimendo la sua gioia di aver abbracciato la vita degli apostoli.

Etimologia: Reginaldo = che regna con intelligenza, dal tedesco

Martirologio Romano: A Parigi in Francia, beato Reginaldo di Orléans, sacerdote, che, di passaggio da Roma, conquistato nell’animo dalle parole di san Domenico, entrò nell’Ordine dei Predicatori, al quale attrasse molti con l’esempio delle sue virtù e la sua ardente eloquenza.


Il beato Giordano di Sassonia († 1237) domenicano e successore di San Domenico, scrisse del beato Reginaldo suo contemporaneo: “La sua eloquenza era infuocata e la sua parola, come fiaccola ardente, infiammava l’animo degli ascoltatori; ben pochi avevano il cuore così indurito da resistere al calore di quel fuoco. Pareva un secondo Elia”.
Reginaldo nacque probabilmente nella diocesi di Orléans, anche se non si conosce con esattezza il luogo di nascita, verso il 1180.
Fu professore di Diritto all’Università di Parigi e decano dei canonici di St-Aignan ad Orléans; nel 1218 si recò a Roma, per proseguire poi per la Terra Santa, al seguito del proprio vescovo mons. Manasse II di Seignelay.
A Roma conobbe il card. Ugolino (futuro papa Gregorio IX) e tramite di questi conobbe s. Domenico di Guzman, fondatore dell’Ordine dei Predicatori.
Il decano di St-Aignan era uomo d’intelligenza, aperto ai problemi religiosi del suo tempo e avvertiva con un certo rimorso il contrasto tra la sua vita agiata e raffinata, la sua attività amministrativa e l’appello accorato lanciato nel 1215 dal IV Concilio Lateranense, ad uno stile di vita più evangelico.
Il messaggio della povertà evangelica così integralmente realizzato nel nuovo Ordine Domenicano, fondato nello stesso 1215 a Tolosa, attrasse profondamente l’animo insoddisfatto del decano Reginaldo d’Orléans.
Durante la sua permanenza romana cadde ammalato abbastanza seriamente, s. Domenico nel fargli visita, lo invitò ad entrare nel suo Ordine per seguire la povertà di Cristo, poi accompagnata dalla sua guarigione, ebbe una miracolosa apparizione della Vergine, la quale gli mostrò l’abito completo del nuovo Ordine. Le sue resistenze caddero ed egli s’impegnò ad entrare fra i Predicatori al ritorno dalla Terra Santa.
Nel dicembre 1218, s. Domenico già lo inviò a Bologna come suo vicario, in questa città studentesca, Reginaldo si sentì a suo agio; trasferì la Comunità domenicana dalla Mascarella a S. Niccolò delle Vigne e con la sua irresistibile eloquenza, attrasse all’Ordine allievi e docenti universitari.
Un anno dopo, nel 1219 san Domenico lo inviò a St-Jacques di Parigi per rinvigorire quella comunità domenicana vacillante, anche qui affluirono all’Ordine studenti e professori dell’Università e intorno ai religiosi si formò un alone di cultura e spiritualità.
Ma poche settimane dopo il suo arrivo a Parigi, Reginaldo morì il 1° febbraio 1220; fu uno dei primi grandi dolori per il santo fondatore che ne fu affranto, lo consolò solo il sapere che Reginaldo era morto con il sorriso sulle labbra e dichiarando tutta la sua felicità per aver abbracciata la povertà degli Apostoli.
Fu sepolto a Parigi nel cimitero benedettino di Notre-Dame-des-Champs; gli fu tributato fin da subito il culto di beato, confermato poi da papa Pio IX l’8 luglio 1875.
La sua celebrazione è riportata dal Martirologio Romano al 1° febbraio.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2004-12-08

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