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San Pietro Yu Chong-nyul Padre di famiglia, martire
Festa:
17 febbraio
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Taphyen, Corea del Nord, 1837 - Pyongyang, Corea del Nord, 17 febbraio 1866
Era un uomo buono e generoso, che si convertì al cristianesimo all'età di 22 anni. Nel 1866, durante la persecuzione dei cristiani in Corea, Pietro Yu fu arrestato mentre leggeva il Vangelo. Fu torturato per giorni, ma non rinnegò la sua fede. Il 17 febbraio 1866, Pietro Yu fu martirizzato per crocifissione. Aveva 29 anni.
Martirologio Romano: A Pyongyang in Corea, san Pietro Yu Chǒng-nyul, martire: padre di famiglia, mentre di notte leggeva il Vangelo ai fedeli radunati in casa del catechista, fu arrestato e, frustato a morte, morì per Cristo.
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San Pietro Yu Chong-nyul nacque a Taphyen, in Corea del Nord, nel 1837. Era figlio di un ricco agricoltore e, dopo la morte dei genitori, ereditò le loro terre. Era un uomo buono e generoso, e si occupava dei suoi dipendenti con compassione.
Incontrò il cristianesimo all'età di 22 anni, e fu subito attratto dalla sua dottrina e dalla sua morale. Si convertì e iniziò a vivere secondo i principi della fede cristiana.
Nel 1866, durante la persecuzione dei cristiani in Corea, Pietro Yu fu arrestato mentre leggeva il Vangelo ai fedeli riuniti nella casa di un catechista. Fu torturato per giorni, ma non rinnegò la sua fede.
Il 17 febbraio 1866, Pietro Yu fu martirizzato per crocifissione. Aveva 29 anni.
La sua testimonianza di fede è un esempio di coraggio e di amore per Cristo. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica, e la sua festa è celebrata il 17 febbraio.
Il martirio
Pietro Yu fu arrestato mentre si trovava nella casa di un catechista, un uomo di nome Andrea Kim Taegon. Insieme a lui, furono arrestati anche altri fedeli.
I prigionieri furono portati davanti alle autorità coreane, che li interrogarono sulla loro fede. Pietro Yu confessò di essere cristiano, e dichiarò che non avrebbe mai rinnegato Cristo.
Furono torturati per giorni, ma non cedettero. Pietro Yu fu sottoposto a una particolare forma di tortura, chiamata "tiro a sangue". I suoi carnefici lo legarono a un palo e lo colpirono con verghe fino a farlo sanguinare profusamente.
Pietro Yu sopportò la tortura con coraggio e fede. Non pronunciò mai una parola di rancore o di odio verso i suoi persecutori.
Il 17 febbraio 1866, Pietro Yu fu crocifisso insieme ad altri sei martiri. Morì con il nome di Gesù sulle labbra.
Fu canonizzato da Giovanni Paolo II il 6 maggio 1984.
Autore: Franco Dieghi
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