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San Paolo di Cipro Monaco e martire

17 marzo

† 760/770 circa

Nonostante la confusione storiografica generata da Baronio, che erroneamente associò il martire Paolo al periodo iconoclasta di Costantino V Copronimo, la vera identità e il contesto storico del suo martirio emergono dagli Atti di santo Stefano il Giovane. Questi documenti rivelano che Paolo, monaco di Cipro, subì atroci torture e la morte per mano del governatore Teofane Lardotiro attorno al 760, a causa della sua fedeltà al culto delle immagini. La sua storia, narrata da Antonio, confratello di Stefano, offre uno spaccato vivido delle persecuzioni iconoclaste e della tenace resistenza dei cristiani.

Martirologio Romano: Nell’isola di Cipro, san Paolo, monaco, che, per aver difeso il culto delle sacre immagini, fu bruciato nel fuoco.


E' stato iscritto dal Baronio nel Martirologio Romano al 17 marzo sulla base dei menei bizantini che in questo giorno, appunto, ricordano un martire Paolo bruciato vivo per la sua fedeltà al culto delle immagini. Mentre però nei menei manca ogni indicazione topografica e cronologica, il Baronio indicò Costantinopoli come luogo del martirio e il periodo di Costantino V Copronimo (741-775) come epoca di esso, contraddicendosi tuttavia nelle note dove dice che Paolo sarebbe perito intorno all'800, dunque venticinque anni dopo la morte del Copronimo. Ma oltre che nella cronologia il Baronio erra anche nell'indicazione topografica, non conoscendosi a Costantinopoli un martire Paolo perito sul rogo al tempo del Copronimo. La vera identità del martire ricordato dai menei si può invece conoscere dagli Atti di santo Stefano il Giovane composti dal contemporaneo diacono Stefano.
Secondo questa fonte, mentre Stefano ed altri confessori si trovavano in carcere, un certo Antonio, oriundo di Creta, che aveva già molto sofferto per la fede, si alzò e prese a narrare degli atroci supplizi patiti dal monaco Paolo a Cipro per la sua fedeltà al culto delle immagini.
Arrestato dal governatore Teofane Lardotiro, ed essendo rimasto irremovibile nella sua professione di fede, era stato dapprima torturato orribilmente, scarnificato dai pettini di ferro, quindi sospeso con la testa all'ingiù e bruciato vivo a fuoco lento. Poiché il martirio di Stefano e compagni avvenne verso il 764 si può pensare che Paolo morisse attorno al 760.


Autore:
Benedetto Cignitti


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2018-10-23

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