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San Cirillo di Eliopoli Diacono e martire

28 marzo

† 362 circa

Distintosi ai tempi di Costantino nella lotta contro i suoi concittadini pagani, Cirillo fu una delle prime vittime della reazione anticristiana sotto Giuliano l'Apostata (361-63). Secondo l'elogio del Sinassario Costantinopolitano, i persecutori dopo averlo sottoposto a torture atroci giunsero a divorarne il fegato.
Il suo martirio è descritto da Teodoreto (Historia Ecclesiastica, III, 7). Il Sinassario Costantinopolitano commemora Cirillo al 28 marzo insieme con Marco, vescovo di Aretusa, e con numerosi martiri siriaci periti sotto Giuliano. Il Martirologio Romano ha accolto al 29 marzo il solo Cirillo che, sconosciuto agli antichi martirologi latini, vi fu introdotto dal Baronio. Marco, capo del gruppo dei greci, non vi figura per il sospetto di arianesimo che gravava su di lui.

Martirologio Romano: A Eliopoli in Fenicia, nell’odierno Libano, san Cirillo, diacono e martire, crudelmente ucciso sotto l’imperatore Giuliano l’Apostata.


Cirillo, distintosi ai tempi di Costantino per il suo zelo anticristiano, subì un atroce martirio sotto Giuliano l'Apostata. Le fonti agiografiche, come il Sinassario Costantinopolitano e la Historia Ecclesiastica di Teodoreto, narrano la sua tragica vicenda, offrendoci uno spaccato della feroce repressione anticristiana che caratterizzò quel periodo.
Secondo il Sinassario, Cirillo, dopo aver strenuamente resistito alle torture inflittegli dai persecutori, venne barbaramente ucciso e il suo fegato divorato. La sua memoria è stata tramandata dalla Chiesa, che lo commemora il 28 marzo (insieme a Marco, vescovo di Aretusa, e ad altri martiri siriaci) nel Sinassario Costantinopolitano e il 29 marzo nel Martirologio Romano.
La figura di Cirillo, esempio emblematico della fede incrollabile di fronte alle avversità, assume un valore storico e religioso di notevole rilevanza, ponendosi come simbolo della resistenza cristiana alle persecuzioni.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-02-23

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