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San Brendano di Cluain Ferta Abate

16 maggio

Tralee, County Kerry, Irlanda, 460 - Luachair Dedad, 577-583?

In irlandese è chiamato Brénnain Clúana Ferta, ma è conosciuto anche come Brendan di Clonfert o Brandano il Navigatore. Negli Annali irlandesi è nominato varie volte, ma la prima notizia certa la troviamo nella «Cronaca» compilata verso il 740; essa ricorda la fondazione della chiesa di Clúain Ferta (baronia di Longford, contea di Galway) a opera di Brendano, avvenimento risalente al 558. La morte, invece, si colloca tra il 577 e il 583. Brendano fu certamente un abate, ma non fu mai consacrato vescovo, e avrebbe fondato il monastero di Enach Dúin (Annaghdown) su una terra donata dal re del Connacht Aíd Abrat (578). Nel X secolo un irlandese compose l'opera letteraria «Navigatio Brendani» in cui sono raccontati i viaggi apostolici e le avventure occorse al santo abate; seguendo il filone delle leggende di viaggi. Un'altra «Vita» afferma che Brendano aveva una sorella, Bríg, ricordata nel Martirologio di Donegal al 7 gennaio e che morì mentre le rendeva visita in Luachair Dedad; inoltre sembra che fosse parente di altri santi irlandesi. (Avvenire)

Martirologio Romano: In Irlanda, san Brendano, abate di Clonfert, fervido propagatore della vita monastica, del quale è celebre il racconto di una leggendaria navigazione.


In irlandese è chiamato Brénnain Clúana Ferta, ma è conosciuto anche come Brendan di Clonfert o Brandano il Navigatore. Negli Annali irlandesi s. Brendano è nominato varie volte, ma la prima notizia certa la troviamo nella ‘Cronaca’ compilata verso il 740; essa ricorda la fondazione della chiesa di Clúain Ferta (baronia di Longford, contea di Galway) ad opera di Brendano e questo avvenimento è posto in date diverse nelle opere letterarie successive, ma ne citiamo solo la prima, nel 558.
La ‘Cronaca’ riporta anche la notizia della sua morte, che anch’essa negli annali successivi è variamente interpretata dal 577 al 583; Brendano fu certamente un abate, ma non fu mai consacrato vescovo, era il figlio di Find Loga (486) e fu educato da s. M’Íte (570) dei Déissi.
La fonte a cui facciamo riferimento per queste notizie è la “Bibliotheca Sanctorum” e l’articolo biografico è a firma dell’irlandese Cuthbert Mc Grath, purtroppo lo scritto è talmente infarcito di notizie collaterali al santo, al punto che esso viene descritto in pochissimo spazio, mentre per il resto si parla del padre, delle fonti agiografiche e storiche irlandesi in cui è menzionato, del paese d’origine e dei suoi usi, ecc. il tutto nominando continuamente nomi lunghi e composti e la loro origine nella etimologia irlandese, che è difficile seguire e riportare; per chi fosse interessato, si può consultare il III vol. di detta Opera alla pagina 404-409, in cui è riportata anche la bibliografia.
Brendano avrebbe fondato il monastero di Enach Dúin (Annaghdown) su una terra donata dal re del Connacht Aíd Abrat (578) e sarebbe morto a 94 anni.
Prendendo altre notizie sparse, sappiamo che Cummian nella sua famosa ‘Lettera Pasquale’ lo chiama Brénnain moccu Alta stabilendo così la tribù a cui apparteneva e che fece visita a Columb Cille a Hinba accompagnato da altri santi fondatori di cenobi.
Nel X secolo un irlandese compose l’opera letteraria “Navigatio Brendani” in cui sono raccontati i viaggi apostolici e le avventure occorse al santo abate; seguendo il filone delle leggende di viaggi, in generale descritti nell’Immrama.
Un’altra ‘Vita’ afferma che Brendano aveva una sorella s. Bríg, ricordata nel Martirologio di Donegal al 7 gennaio e che morì mentre le rendeva visita in Luachair Dedad; inoltre sembra che fosse parente di altri santi irlandesi.
In seguito il culto per s. Brendano si diffuse in Scozia, nel Galles, in Inghilterra, in Bretagna, in Normandia, nelle Fiandre, raggiungendo perfino le coste del Mar Baltico.
La festa nei Martirologi irlandesi, poi riportata anche dal ‘Martyrologium Romanum’ è al 16 maggio; quadri e vetrate che lo raffigurano e sue reliquie, sono nel convento della Poterie (sec. XV-XVI) di Bruges in Fiandra (Belgio).


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2003-02-06

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