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Santi Eraclio e Paolo Martiri

17 maggio

IV sec.

Il Martirologio Romano annovera un gruppo di santi martiri associati alla località di Noviodunum. La loro identità e provenienza, tuttavia, sono avvolte nel mistero. Le fonti orientali, dove compaiono la maggior parte di questi nomi, suggeriscono un'origine orientale, forse una città della Scizia alle bocche del Danubio. Tuttavia, questa ipotesi contrasta con la menzione più antica, quella del Martirologio Siriaco del IV secolo, che colloca Eraclio e Paolo in Bitinia. I sinassari greci offrono una versione alternativa: Eraclio e Paolo, insieme a Benedimos, sono martiri ateniesi. Il Martirologio Geronimiano riporta un gruppo simile in Africa, ma con nomi e date differenti. L'evidente disordine di queste liste richiede un'attenta analisi per restituire l'identità a ciascun martire. Sembra plausibile che Eraclio e Paolo siano effettivamente martiri della Bitinia, mentre gli altri nomi appartengono a distinte storie martiriali.

Martirologio Romano: A Tulcea sul Danubio nella Scizia, nell’odierna Romania, santi Eraclio e Paolo, martiri.


Santi ERACLIO, PAOLO, MINERCO, AQUILINO, VITTORE, ARTEMIO e GALCORO, martiri.

Questa lista di martiri, che il Martirologio Geronimiano raccoglie alla data del 17 maggio nella località indicata come «Nividuno» per i cinque primi nomi, et alibi per i due ultimi, è divenuta nel Martirologio Romano: «Novioduni, sanctorum martyrum Heradii, Pauli, et Aquilini cum duobus aliis»; quest’ultima redazione risale ad Usuardo. Noviodunum non può essere Nevers o Nyon, né altra città della Gallia: il culto di questi martiri vi è, infatti, sconosciuto. Ma le fonti orientali dove appare la maggior parte di questi nomi ne tradiscono l’origine; bisogna quindi cercare da questa parte. Il Ferrari nella sua Topografia del Martirologio Romano, vi vede una città della Mesia. Si leggerà più esattamente una città della Scizia, alle bocche del Danubio. È impossibile però far concordare questa ipotesi con la menzione più antica, che è quella del Martirologio Siriaco del IV secolo, al 18 maggio, dove Eraclio e Paolo sono martiri della Bitinia. Ma, commenta il Delehaye, «ita... scripturae syriacae elementa comparata sunt ut levi lapsu a Niveduno ad Bithyniam perventum sit».

I sinassari greci che riportano Eraclio e Paolo al 15 maggio vi aggiungono Benedimos e ne fanno tre martiri ateniesi. Identico gruppo si ritrova nel Martirologio Geronimiano al 26 maggio, ma in Africa; esso si è suddiviso nella stessa opera, alle seguenti date:
15 maggio: «Heroli, Pauli, Minervi, Aquilini, Heraclii»: questa lista è unita a un’altra di martiri di Porto («in Portu Romano»).
16 maggio: «et alibi Heradii, Pauli, Menserimi…, Nideruni, Herceli, Meneri, Pauli item Pauli, Aquilini, Minorgi».
17 maggio: «Nividuno Heracli, Pauli, Mineri, Aquilini, Victoris et alibi Artemi, Galcori».
È evidente che queste liste, in fondo identiche, sono in completo disordine. È necessario restituire così l'identità di ciascuno: in Bitinia, Eraclio e Paolo. Tutti gli altri nomi devono essere disgiunti.


Autore:
Jean Marilier


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2018-01-24

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