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Santa Restituta Madre di S. Eusebio di Vercelli

17 maggio

III-IV sec.

Una biografia agiografica del secolo VIII narra la vita di Sant'Eusebio, primo vescovo di Vercelli, originario della Sardegna. La madre, Restituta, rimasta vedova a causa della persecuzione anticristiana, si trasferì a Roma con i suoi due figli, Eusebio ed Eusebia. Qui, i bambini ricevettero il battesimo da Papa Eusebio e il primogenito, divenuto adulto, ricoprì la carica di vescovo in Piemonte. La sorella Eusebia, invece, gestì il ramo femminile di un celebre monastero vercellese. Restituta, tornata in Sardegna, subì il martirio a Cagliari, seguendo la stessa tragica sorte del marito. Nel 1607, il ritrovamento di due cappelle contenenti una statua e reliquie a lei attribuite a Cagliari sembrò confermare la sua storia. Tuttavia, alcuni studiosi ipotizzano che tali resti appartengano ad un'altra Santa Restituta, martire a Cartagine, le cui reliquie sarebbero state portate in Sardegna da profughi in fuga dalle devastazioni vandaliche.



Un ignoto agiografo scrisse nel secolo VIII una biografia di Sant’Eusebio, primo vescovo di Vercelli, originario però della Sardegna. Tale scritto sostiene che la madre del santo si chiamasse Restituta.
Nata anch’essa in Sardegna nella seconda metà del III secolo, dopo la morte del marito, ucciso in odio alla fede cristiana, decise di lasciare l’isola per trasferirsi a Roma, portando dunque con sé i due figlioletti, che vennero battezzati dal papa Sant’Eusebio ed appunto da lui ricevettero i nomi di Eusebio ed Eusebia. Il primo fu dunque il primo a ricoprire in Piemonte la carica episcopale, mentre la sorella gestì il ramo femminile del celebre cenobio vercellese.
Restituta fece in seguito ritorno in Sardegna e presso Cagliari le toccò subire la medesima sorte del marito, cioè il martirio, nella prima metà del IV secolo. Nel 1607 vennero eseguiti scavi in quella città, che confermarono l’esistenza di due cappelle in cui erano custodite una statua e delle reliquie di Santa Restituta. Alcuni storici fanno tuttavia risalire questi resti ad un’altra santa omonima, la martire uccisa presso Cartagine sotto il proconsole Antonino le cui reliquie sarebbero state portate in Sardegna da alcuni profughi, sfuggiti alle devastazioni operate dai vandali.
La festa delle due sante omonime è posta comunque alla stessa data: 17 maggio.


Autore:
Fabio Arduino

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Aggiunto/modificato il 2006-05-07

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