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Beata Stefana Quinzani Vergine domenicana

2 gennaio

Orzinuovi, Brescia, 1457 - Soncino, Cremona, 1530

Nata ad Orzinuovi (Brescia) nel 1547 ma la famiglia era originaria di Quinzano d'Oglio (Brescia). Fin da piccola ebbe esperienze mistiche la spinsero ad offrire tutta se stessa per il Risorto. A 15 anni era nel Terz'Ordine domenicano e, dopo aver vissuto per diversi anni a Crema, si spostò a Soncino, in provincia di Cremona, dove fondò un convento che la ebbe a lungo come guida. Morì nel 1530, divenendo presto oggetto della devozione popolare.

Etimologia: Stefana = corona, incoronato, dal greco

Martirologio Romano: A Soncino in Lombardia, beata Stefana Quinzani, vergine, suora del Terz’Ordine di San Domenico, che si dedicò con assiduità alla contemplazione della passione del Signore e alla formazione cristiana delle fanciulle.


La Beata Stefana nacque ad Orzinuovi, ma, dopo un lungo soggiorno a Crema, visse poi a Soncino, dove nel convento dei Domenicani era luce a tutti di mirabile santità. Il Beato Domenicano Matteo Carreri, quando era ancora una piccola bimba, le predisse una ferita del divino amore. A sette anni Stefana fece voto di castità, e Gesù, apparendole, le mise al dito un anello prezioso. A 15 anni prese l’Abito del Terz’Ordine Domenicano, ma già in precedenza n’era stata rivestita dal glorioso Padre Domenico in una celeste visione. Fu cinta dagli angeli del cingolo di S. Tommaso, restando per sempre confermata in una perfetta purità. La Beata Stefana fa parte di quell’eletto stuolo di vergini Gusmane che hanno portato nel corpo e nello spirito tutti i dolori del Salvatore. Per quarant’anni, infatti, ogni venerdì, sperimentò l’intera Passione di Gesù e portò impresse nel proprio corpo le sacre Stimmate. Come a S. Caterina da Siena le fu cambiato miracolosamente il cuore, ed ebbe il dono di conoscere i più occulti pensieri e le cose future. Tanta copia di celesti carismi fruttificarono in un intenso apostolato che si estese ad ogni classe di persone. Un giorno Gesù, apparendole, le disse: “Figliola, tu mi hai fatto il dono, completo della tua volontà, quale ricompensa desideri?”; “Non voglio altra mercede che Te medesimo”, rispose Stefana. Mori santamente pronunziando le parole di Gesù sulla croce: “In manus tuas Domine, commendo spiritum meum!” Papa Benedetto XIV il 14 dicembre 1740 ha confermato il culto. Le sue reliquie, nel 1988, sono state riportate a Soncino.
L'Ordine Domenicano la ricorda il 3 gennaio mentre nelle diocesi di Brescia e di Crema la sua memoria si celebra il 16 giugno.


Autore:
Franco Mariani

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Aggiunto/modificato il 2002-04-11

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