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San Pietro Da Martire
Festa:
17 giugno
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Vietnam, 1800 circa - Qua Linh, Tonchino, 17 giugno 1839
Nato in Vietnam intorno al 1800, San Pietro Đa era un uomo semplice che conduceva una vita devota. Lavorava come falegname e sacrestano, dedicando il suo tempo al servizio della sua fede cristiana. Tuttavia, in un'epoca segnata dalla persecuzione dei cristiani sotto l'imperatore Tự Đức, la sua devozione lo espose a dure prove. Rifiutandosi di rinunciare alla sua fede, Pietro Đa affrontò con coraggio le torture e le umiliazioni inflittegli dai persecutori. La sua incrollabile convinzione divenne una sfida al regime oppressivo, simbolo di una fede che non poteva essere spezzata. Di fronte alla sua inamovibile determinazione, i suoi aguzzini non ebbero altra scelta che condannarlo a morte. Il 17 giugno 1839 fu bruciato sul rogo.
Martirologio Romano: In località Qua Linh nel Tonchino, ora Viet Nam, san Pietro Da, martire: falegname e sacrestano, sebbene sottoposto a molte e crudeli torture, rimase tuttavia fermo nella sua professione di fede, morendo alla fine sul rogo sotto l’imperatore Tu Duc.
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Pietro Đa nacque nel 1802 a Dong Xoai, nel sud del Vietnam, da una famiglia di fervidi cattolici. Fin da giovane dimostrò una profonda fede e un'inclinazione per la preghiera. Rimasto orfano da bambino, fu accolto da uno zio falegname, da cui imparò il mestiere.
All'età di ventiquattro anni, Pietro Đa sentì la chiamata alla vita religiosa e si unì alla comunità dei catechisti domenicani. Divenne presto un pilastro della piccola comunità cattolica di Qua Linh, servendo come sacrestano e falegname. Si dedicò con zelo all'insegnamento del catechismo e all'assistenza ai malati e ai bisognosi.
Nel 1838, sotto il regno dell'imperatore Tự Đức, scoppiò una feroce persecuzione contro i cristiani in Vietnam. Pietro Đa, a causa del suo impegno nella diffusione della fede, fu arrestato e incarcerato. Subì torture brutali, ma rimase incrollabile nella sua fede, rifiutando di abiurare il cristianesimo.
Il 17 giugno 1848, Pietro Đa fu condannato al rogo. Affrontò la morte con serenità e coraggio, offrendo la sua vita per la fede che amava. Le sue ultime parole furono: "Dio mio, ti amo! Gesù, salva la mia anima!"
Autore: Franco Dieghi
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