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Sant' Atanasio l'Atonita

5 luglio

920 - 1003

Nacque attorno al 920 a Trebisonda da una famiglia originaria di Antiochia e gli fu imposto il nome di Abraamios. Studente a Costantinopoli, vi strinse un'amicizia con l'egumeno del monastero di Kyminas, Michele Maleinos, e con Niceforo Focas, nipote di Maleinos, divenuto in seguito imperatore. Dopo aver esercitato per qualche tempo la professione di insegnante, Abraamios lasciò la cattedra per ritirarsi a Kyminas a vivere da eremita: celebrò questo cambiamento mutando il nome di battesimo in Atanasio. Si stabilì poi sul Monte Athos, dove visse assumendo il nome di Barnaba. Raggiunto dalI'amico Niceforo, venne convinto a partecipare alla spedizione contro i Saraceni nell'isola di Creta (960). Venne compensato con i fondi che usò per costruire un monastero dedicato alla Santa Vergine sul Monte Athos: fu il primo cenobio del noto sito monastico. La guida di Atanasio e la sua riforma non sempre furono accettate ma trovarono assenso da parte di Costantinopoli, venne così considerato il fondatore del cenobitismo atonita. Morì nel 1003, travolto da una trave di una chiesa in costruzione. (Avvenire)

Etimologia: Atanasio = immortale, dal greco

Martirologio Romano: Sul monte Athos, sant’Atanasio, egúmeno, che, uomo umile e mite, istituì nella Grande Laura una regola di vita cenobitica.


Nacque circa il 920 a Trebisonda da una famiglia originaria di Antiochia e gli fu imposto il nome di Abraamios. Compì gli studi prima nella città natale e poi a Costantinopoli, dove strinse una viva amicizia con l'egumeno del monastero di Kyminas, Michele Maleinos, e con Niceforo Focas, nipote del Maleinos, divenuto in seguito imperatore. Dopo aver esercitato per qualche tempo la professione di insegnante, Abraamios lasciò la cattedra per ritirarsi a Kyminas, nella Bitinia, a vivere da eremita sotto la direzione di Maleinos: celebrò questo cambiamento mutando il nome di battesimo in Atanasio. Il desiderio di isolamento e la volontà di impedire la sua elezione ad egumeno del monastero alla morte di Michele lo portarono ad abbandonare Kyminas. La sua nuova sede fu il Monte Athos, dove visse assumendo il nome di Barnaba. Dopo qualche anno di isolamento venne scoperto dalI'amico Niceforo, che lo pregò di seguirlo nella spedizione contro i Saraceni nell'isola di Creta (960). Atanasio assecondò il desiderio dell'amico e, in ricordo dell'ottenuta vittoria, accettò i fondi necessari per costruire un monastero dedicato alla Santa Vergine sul Monte Athos. In questa laura, tuttora esistente, che fu la prima del Monte Athos, si seguiva una regola di vita cenobitica, sotto il comando di un solo capo.
Nonostante la consuetudine alla vita solitaria, Atanasio divenne illuminato legislatore e direttore di monaci e di monasteri. Nel 963 abbandonò, però, il monastero per sfuggire agli onori derivanti dalI'amicizia di Niceforo, eletto ormai imperatore. Tuttavia, le reiterate preghiere dei monaci lo costrinsero a tornare. In questo periodo Atanasio si preoccupò di attrezzare un porto sul mare per facilitare le comunicazioni fra i vari monasteri. La sua opera di riforma religiosa e la sua stessa presenza non furono però gradite agli eremiti del sacro monte, che congiurarono spesso contro di lui fino a metterlo due volte in pericolo di vita. Innumerevoli proteste giunsero a Giovanni Zimisce (969-978), successore di Focas, ma il visitatore Eutimio, mandato in ispezione, approvò la riforma di Atanasio e l'imperatore confermò con una crisobolla la donazione di Focas. Da quel momento si moltiplicarono i cenobi atoniti e fu compilato un regolamento che fissava le relazioni dei monasteri tra loro, e stabiliva che il capo supremo o Proto risiedesse nel centro della penisola, a Karyès. La fama di Atanasio aumentò con i prodigi che gli vennero attribuiti; numerose sono, infatti, le guarigioni miracolose tramandate dal suo biografo.
L'impulso dato alla fondazione di nuovi monasteri fu così valido da meritare ad Atanasio I'appeliativo di fondatore del cenobitismo atonita. La sua morte (circa 1003) avvenne tragicamente: Atanasio fu travolto da una trave assieme a cinque monaci durante la costruzione della capriata di una chiesa.
Secondo fonti accreditate, restano di Atanasio canoni in onore dei ss. Teodoro e Giovannizio, il typicon già ricordato e un testamento. La tradizione locale mostra i luoghi santificati dalla sua presenza: la grotta ove amava ritirarsi per pregare, la fonte miracolosa scaturita dopo le sue preghiere, il luogo dove definitivamente sconfisse il demonio e la tomba oggetto di grande venerazione. La Chiesa greca ne celebra la festa il 5 luglio e ne ricorda il nome la domenica di Sessagesima, insieme con quelli che figurano ne1 Canone di Teodoro Studita.


Autore:
Gian Domenico Gordini


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2001-02-01

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