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Santa Teresa (Maria Vittoria) Couderc Fondatrice

26 settembre

Mas de Sablières, 1° febbraio 1805 - Fourvières (Francia), 26 settembre 1885

Maria Vittoria Couderc nasce nel 1805 a Mas de Sablières in Francia da genitori contadini. Nel 1825 incontra padre Terme, fondatore delle Congregazione delle Suore di san Francisco Régis. Due anni dopo emetterà i voti prendendo il nome di suor Teresa. Nel 1827 è inviata a due consorelle a La Louvesc, dove promuove un ostello per le pellegrine che andavano alla tomba di san Régis. Fu l'atto iniziale del «Cenacolo». Trasformato l'ostello in casa per Esercizi spirituali suor Teresa ne divenne la prima superiora. Nascevano così le «Dame del ritiro». Morto nel 1834 padre Terme, madre Teresa Couderc si affidò a padre Francesco Renault con cui ebbe un rapporto difficile. Nel 1838 fu destituita dall'incarico e successivamente emarginata accettando però sempre le difficoltà con spirito obbediente. Nel tempo l'ordine di «Nostra Signora del Cenacolo» si è diffuso nel mondo. Muore nel 1885; Paolo VI la proclama santa nel 1970.  (Avvenire)

Martirologio Romano: A Lione in Francia, santa Teresa (Maria Vittoria) Couderc, vergine, che non senza grandi tribolazioni, ma con animo sereno, fondò nel villaggio di La Louvesc presso la tomba di san Giovanni Francesco Regis la Società di Nostra Signora del Ritiro del Cenacolo.


Nel gran numero di fondatrici di Congregazioni religiose, che si sono avvicendate per tutto l’Ottocento, nonostante le abolizioni del periodo napoleonico, si deve annoverare come figura di prima grandezza, la francese santa Teresa Couderc.
Nacque il 1° febbraio 1805 a Mas de Sablières in Francia, con il nome di Maria Vittoria Couderc; ricevé la Prima Comunione il 15 maggio 1815 e studiò in collegio presso le Suore di S. Giuseppe ‘aux Vans’. A 20 anni tornò a Sablières per partecipare alla missione predicata da un missionario diocesano, padre Terme, già curato di Aps e fondatore di una Congregazione religiosa (Suore di S. Francesco Régis), dedite all’istruzione, il quale divenne poi suo direttore spirituale.
Nel 1826 padre Terme la mandò come postulante nella Casa di Aps, dove il 27 marzo Maria Vittoria prese l’abito e il nome di suor Teresa; l’anno successivo il fondatore le diede l’incarico, insieme ad altre due suore, di organizzare a La Louvesc, un ostello per le pellegrine che si recavano alla tomba di s. Francesco Régis (1597-1640); fu il primo seme del ‘Cenacolo’.
Alla fine del 1828 suor Teresa Couderc ne divenne la superiora, pronunziando i primi voti; nell’anno seguente ottenne che la Casa fosse riservata agli esercizi spirituali; nel contempo il padre Terme, avendo conosciuto gli esercizi spirituali di s. Ignazio, presso i gesuiti di Vals, indirizzò verso questa spiritualità, le Suore di s. Régis che si trasformarono in “Dame del Ritiro”.
Il 12 dicembre 1834, morì padre Terme e madre Teresa Couderc per mantenere in vita l’Opera, si affidò al padre Provinciale dei gesuiti francesi, Francesco Renault.
Il vescovo di Viviers nel 1836, approvò le Regole delle “Dame del Ritiro”, mentre il Padre Provinciale dei gesuiti le obbligò a separarsi dalle Suore di s. Francesco Régis, che erano votate all’insegnamento.
Madre Teresa restò superiora delle “Dame del Ritiro” a La Louvesc, pronunciando i voti solenni il 6 gennaio 1837; il 15 agosto volle compiere una consacrazione completa a Nostra Signora di Ay, nominandola superiora della sua Casa, promettendo di ubbidire sempre alla voce della Grazia e mai a quella della natura.
Nell’ottobre 1838, il padre gesuita Renault le propose una postulante di pochi giorni, nominandola “superiora fondatrice” della Congregazione; il grave sgarbo nei suoi confronti, dovuto forse a ragioni di opportunità nel campo sociale dell’epoca, vide madre Teresa inchinare la testa senza opporsi, fedele alla sua regola di ubbidienza.
Passarono undici mesi e la ‘superiora’ contessa di Lavilleurnoy, condusse la Congregazione alla rovina e quindi si ritirò. Ma le prove non erano finite, padre Renault nominò al suo posto la madre Contenet il 24 settembre 1839, la quale pur essendo un’eccellente superiora, si adoperò fino alla morte (24 febbario 1852) ad emarginare completamente madre Teresa.
La vera fondatrice accettò umilmente la situazione, rivelando ella stessa la sua natura mistica dicendo: “Quando Nostro Signore vuole servirsi di un’anima per la sua gloria, la fa passare prima per la prova della contraddizione, per l’umiliazione e per la sofferenza; non si può essere uno strumento utile senza questo”.
Una rivalutazione si ebbe con la nuova Superiora madre de Larochenégly, che le testimoniò una stima crescente, nel frattempo si erano aperte altre Case a Fourvières ed a Parigi. L’Opera delle Dame del Ritiro fu consacrata alla Vergine del Cenacolo il 25 marzo 1852 e la relativa festa della Madonna del Cenacolo, venne celebrata per la prima volta il 28 maggio 1854.
Le vicende dell’Opera non furono facili, il 7 marzo 1855 madre Teresa fu inviata nella Casa di Parigi, per una sopravvenuta scissione della superiora locale che aveva trascinato con sé quattro suore. La Couderc restò a Parigi come “esempio di regola vivente” fino al 24 novembre 1856, poi la sua vita fu un alternarsi di responsabilità come superiora di varie Case a Tournai, La Louvesc, Lione, Montpellier, fino al 1867.
Da quell’anno in poi dimorò a Fourvières, vivendo in modo ascetico, offrendosi come vittima a Dio, con il proposito di “aderire a tutto, accettare tutto, sottomettersi a tutto”.
Non domandò mai a Dio di essere liberata dalle sue pene, ma “solamente la forza per soffrire e l’amore della Croce che ci fa soffrire”. Il ‘Cenacolo’ da lei fondato ha assunto uno sviluppo mondiale; alla sua morte avvenuta il 26 settembre 1885, le suore che l’assistevano intonarono il ‘Magnificat’.
Il papa Pio XI il 12 maggio 1935 proclamò l’eroicità delle sue virtù e il 17 giugno 1951 papa Pio XII la dichiarò beata.
Infine dopo il riconoscimento di due miracoli, da parte della Congregazione per le Cause dei Santi, venne canonizzata solennemente in S. Pietro a Roma, da papa Paolo VI, il 10 maggio 1970.

Autore: Antonio Borrelli




Nasce fra le campagne e i monti del Vivarais, nel dipartimento dell’Ardèche, da Claudio Michele Couderc e Anna Méry, che al battesimo la chiamano Maria Vittoria. Contadini di poche risorse, riescono a procurarle un’istruzione solo tra i 17 e i 20 anni, dalle Suore di San Giuseppe a Les Vans. Tutta la sua vita si svolgerà tra paesi e cittadine (Aps, Les Vans, Sablières,La Louvesc) nella diocesi di Viviers. Nel 1825 Maria Vittoria ha modo di ascoltare il missionario padre Terme, venuto al suo paese per un ciclo di predicazione. È un prete noto anche come fondatore (1821) delle suore insegnanti, dette “di San Francesco Régis” (dal nome del grande evangelizzatore gesuita del Seicento, morto mentre predicava in queste terre e sepolto a La Louvesc). Questo incontro l’aiuta a trovare una strada.
Padre Terme l’accoglie tra le sue religiose, e nel 1827 lei prende i voti col nome di suor Teresa. L’anno dopo sale con due suore ai mille metri di La Louvesc, per dirigere un ostello che d’estate accoglie donne e ragazze in pellegrinaggio alla tomba di san Francesco Régis. Lì, nel 1829, eccola già riformatrice: l’ostello diventa casa di preghiera. E vi resta anche d’inverno, col gruppetto di consorelle, facendo scuola ai bambini, aiutando i sacerdoti quando ci sono, e sostituendoli nella guida e nella preghiera. «A volte la neve è talmente alta da non poter neppure entrare in chiesa, [...] non c’è che da scavare un tunnel nel ghiaccio e poi introdurvi un bambino che vada a rendersi conto se la lampada del SS. Sacramento è ancora accesa» (GiovannaCotta). La diversificazione dei compiti porta a una distinzione tra le suore: le insegnanti restano “Suore di San Francesco Régis”; quelle impegnate nei ritiri spirituali prendono il nome di “Dame del ritiro al Cenacolo”. Nel 1834, morto padreTerme, Teresa si pone sotto la guida di padre Renault, provinciale dei Gesuiti, che nel 1836 separa le suore insegnanti da quelle del ritiro.
È lei che guida queste ultime, ma per poco. Nel 1838 viene destituita, e al posto suo si nomina una donna che è entrata da poco nell’istituto, col titolo di contessa. (Sarà poi allontanata prima che danneggi l’istituto). Teresa risponde a tutto questo invitando le consorelle a obbedire alla nuova venuta. “Licenziata” la contessa, Teresa resta nell’angolo: per molte è ormai “l’anziana”. La chiameranno poi a fronteggiare una crisi nella comunità di Parigi. Sarà superiora locale qua e là, ma esclusa dai vertici; e sempre sicurissima di lavorare per l’Istituto del Cenacolo proprio così, di offesa in offesa. Ripete che bisogna abbandonarsi a Dio (se livrer). Obbedisce, tace, vede crescere la comunità, che prende il nome di “Nostra Signora del Cenacolo”, diffusa nel mondo come «formula religiosa semplice e felice: una sintesi di vita contemplativa e di vita attiva; di vita personale, comunitaria e sociale, di silenzio e di parola» (Paolo VI).
Madre Teresa, dopo aver fatto alla Chiesa questo dono, passa da una piccola comunità all’altra. Ammalata, non chiede di guarire, ma di saper affrontare il male. Mentre l’Istituto si apre alla Francia e al mondo, lei è superiora periferica a Fourvières, e l’annuncio della sua morte è dato dalle consorelle col canto del Magnificat. Paolo VI la proclamerà santa nel 1970. Il suo corpo è custodito in un’urna nel cenacolo di La Louvesc-Ardèche (Francia).


Autore:
Domenico Agasso


Fonte:
Famiglia Cristiana

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Aggiunto/modificato il 2005-09-19

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