Lucia, vergine bolognese, denominata da Settefonti per il luogo, non lontano da Bologna in comune di Ozzano Emilia, dove sorgeva il monastero di santa Cristina, con altre compagne professò la Regola Camaldolese. Visse nel secolo XII in fama di santità. Intorno alla sua figura di monaca e badessa si divulgarono narrazioni popolari che, attestando il valore della sua intercessione e carità fraterna, incrementarono il suo culto particolarmente nella chiesa di santa Cristina in Bologna. Di lì, il 7 novembre 1573, il card. Paleotti traslò le reliquie nella chiesa di sant'Andrea di Ozzano, dove sorgeva un altro monastero dello stesso ordine. Pio VI nel 1779 ne confermò il culto e ne fissò la memoria al 7 novembre.
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