925 - 26 novembre 998
Martirologio Romano: A Sparta nel Peloponneso in Grecia, san Nicone, monaco, che, dopo aver condotto in Asia vita cenobitica ed eremitica, si adoperò con zelo evangelico per riportare i costumi cristiani nell’isola di Creta liberata dal giogo dei Saraceni e percorse poi la Grecia per predicarvi la penitenza, finché morì nel monastero di Sparta da lui fondato.
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Nicone, detto il «Fate penitenza», nacque nel 925, nella provincia del Ponto Polemoniaco (Asia Minore), presso i confini del «tema armeno» e ciò ha erroneamente fatto dire che era armeno. Ancora giovane, fuggì dalla casa paterna per ritirarsi nel monastero della «Roccia d’oro» ai confini della Paflagonia e del Ponto. Ivi visse dodici anni praticando una rigorosa ascesi.
Quando suo padre lo ritrovò, il santo ripartì diretto verso Occidente e visse per tre anni nel deserto. Percorreva le campagne per invitare i cristiani a una più intensa vita religiosa, insisteva sul dovere della penitenza, riassunto nella formula: Metanoeite (= fate penitenza), che gli valse il suo soprannome.
Dopo la liberazione di Creta dal giogo arabo (960) si recò in quell’isola per ridestare i sentimenti cristiani che la dominazione musulmana aveva fortemente sopiti; quivi incontrò forti opposizioni, ma ottenne anche serie conversioni.
Dopo sette anni, si recò nella Grecia continentale percorrendo diverse province per continuare sua predicazione; si stabilì quindi a Sparta-Lacedemonia. Aiutato dallo stratega del Peloponneso, Basilio Apocaucos e dal metropolita di Lacedemonia, Teopempto, Nicone evangelizzò non soltanto la città, ma le regioni vicine e lavorò a convertire gli slavi ancora pagani che si erano istallati un secolo prima sulla catena del Taigeto. A Sparta Nicone fece costruire tre chiese tra cui quella più importante dedicata al Salvatore, presso cui fondò un monastero che prese il suo nome.
Morì il 26 novembre 998, giorno in cui è festeggiato nella Chiesa bizantina ed è divenuto il patrono di Sparta.
La sua storia è nota attraverso due indumenti di epoca moderna.
A Nicone sono stati attribuiti diversi scritti di cui uno solo è autentico. Si tratta del Testamento, in cui egli descrive la sua attività a Sparta e dà i suoi consigli ai monaci e ai fedeli. Lo hanno riprodotto il Lampros dopo la Vita e il Galanopoulos. Due Uffici del santo sono stati pubblicati a Sparta 1875 e nel 1904.
Autore: Raymond Janin
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