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Santi Papiniano di Vita, Mansueto di Uruci e compagni Martiri
Festa:
28 novembre
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† 453/460 circa
Questi due prelati africani furono bruciati in tutto il corpo con lame di ferro incandescenti, per aver difeso la Fede cattolica contro il re ariano Genserico.
Martirologio Romano: In Africa settentrionale nell’odierno territorio libico e tunisino, commemorazione dei santi martiri Papiniano di Vita e Mansueto di Urusi, vescovi, che, durante la persecuzione vandalica, portarono a compimento il loro glorioso combattimento bruciati in tutto il corpo con lamine di ferro incandescenti per aver difeso la fede cattolica contro il re ariano Genserico. In quel tempo, anche i santi vescovi Urbano di Djerba, Crescente di Bizacio, Habetdéus di Teudala, Eustrazio di Sufes, Cresconio di Tripoli, Vice di Sabrata, Felice di Sousse, e infine, sotto Unnerico figlio di Genserico, i vescovi Ortolano di Bennefa e Florenziano di Mdila, condannati all’esilio, terminarono il corso della loro vita come confessori della fede.
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Santi PAPINIANO, vescovo di Vita, MANSUETO, vescovo di Uruci, e compagni, vescovi, martiri in Africa
Floro per primo introdusse questi vescovi martiri nel suo Martirologio ponendo la loro festa al 1° dicembre; Adone in seguito la spostò al 28 novembre, data seguita da Usuardo e quindi dal Martirologio Romano.
La notizia proviene dalla Storia della persecuzione vandalica di Vittore di Vita, il quale riferisce che Genserico, sbarcando in Africa nel 429 con i suoi Vandali, compi ovunque devastazioni, seminando terrore e morte nelle terre conquistate. Molti furono i vescovi imprigionati, maltrattati, esiliati ed uccisi. Sotto Genserico però non è chiaro se le depredazioni e le uccisioni fossero compiute per odio alla fede o semplicemente per ragioni di rapina. Sotto il figlio Unnerico, sostenitore degli ariani, si verificò invece una vera persecuzione. Nell’elenco dei vescovi dato dal Martirologio Romano, che comprende oltre Papiniano e Mansueto, Valeriano, Urbano, Crescente, Eustachio, Cresconio, Crescenziano, Felice, Ortolano e Florenziano, mancano i seguenti altri nominativi forniti da alcuni codici di Usuardo: Quodvultdeus di Cartagine, Habensdeum di Teulada, Eustrazio di Sufès, Vice di Sabata, Felice di Adrumeto.
Non tutti questi vescovi subirono condanne e pene nella stessa epoca. Papiniano e Mansueto furono bruciati vivi nel 430-43; gli altri (eccetto Ortolano e Florenziano) subirono con ogni probabilità prigionia o esilio nel 453 (non sarebbero quindi martiri); nel 484 Unnerico esiliò in Corsica molti vescovi fra cui Ortolano e Florenziano dopo vari maltrattamenti.
Autore: Gian Domenico Gordini
Fonte:
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