La principessa Maria era una figlia del gran principe di Vladimir Dimitri Aleksandrovic e nipote di Sant’Alessandro Nevskij. Convolò a nozze con il principe Dovmont di Pskov, poi monaco col nome di Timoteo. Da questa felice unione nacquero alcuni figli, tra cui l’erede al trono Davide. Nel 1299, alla morte dello sposo, emise i voti monastici nel monastero di San Giovanni Battista in Pskov, assumendo il nuovo nome di Marta. Qui rimase sino alla morte, avvenuta verso l’anno 1300 o subito dopo. Le reliquie di Santa Marta trovarono degna collocazione nella chiesa del monastero suddetto. Dovmont-Timoteo e Marta sono raffigurati dall’iconografia come donatori, come attesta un’antica icona di Pskov della Madre di Dio OranteMirozkaja. Marta non fu mai ufficialmente canonizzata, ma godette costantemente di una vivace venerazione popolare. Nel monastero di San Giovanni Battista la memoria locale della santa era festeggiata l’8 novembre. Nei “Minei” redatti nel 1987 dal Patriarcato ortodosso di Mosca, Marta figura nell’ufficio di tutti i santi che hanno illuminato la terra russa, festeggiati comunemente la seconda domenica di Pentecoste.
Autore: Fabio Arduino
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