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Beato Nicola Bunkerd Kitbamrung Sacerdote e martire

12 gennaio

Nakhon Pathom, Thailandia, 31 gennaio 1895 – Bangkok, Thailandia, 12 gennaio 1944

Nicola Bunkerd Kitbamrung, noto anche come Benedetto Chunkim, nacque nel villaggio di Nakhon Pathom, in Thailandia, il 31 gennaio 1895. A tredici anni entrò nel Seminario di Bang Xang per le scuole medie, passando poi al Seminario Maggiore di Penang in Malesia. Fu ordinato sacerdote il 24 gennaio 1926 nella cattedrale dell’Assunzione di Bangkok. Nel corso del suo ministero, collaborò coi sacerdoti della Società delle Missioni Estere di Parigi e aiutò i Salesiani di Don Bosco nell’impiantare una missione a Bang-Nok-Khnuek. A causa della guerra franco-indocinese, la sua azione fu notevolmente limitata. Il 12 gennaio 1941 suonò le campane della chiesa di Santa Teresa per chiamare i fedeli alla Messa domenicale: così facendo, però, segnalò la propria presenza ai militari thailandesi, che l’arrestarono con l’accusa di collaborazionismo nei confronti dei francesi. Anche in carcere, predicò il Vangelo e riuscì a battezzare sessantotto prigionieri. Fu trasferito nella sezione del carcere per i detenuti malati di tubercolosi: lui stesso contrasse la malattia, morendo privo di cure il 12 gennaio 1944, prima di poter compiere quarantanove anni. È stato beatificato a Roma dal Papa san Giovanni Paolo II il 27 gennaio 2000. I suoi resti mortali sono venerati presso il Santuario a lui dedicato a Nakhon Pathom, poco lontano da Bangkok.

Martirologio Romano: Nel villaggio di Tomhom vicino a Bangkok in Thailandia, beato Nicola Bunkerd Kitbamrung, sacerdote e martire, che, insigne predicatore del Vangelo, gettato in carcere al tempo della persecuzione contro la Chiesa, mentre prestava aiuto ai malati, colpito egli stesso da tisi, morì gloriosamente.


Nicola Bunkerd Kitbamrung nacque il 31 gennaio 1895 a Nakhon Pathom, a circa trenta chilometri dalla capitale Bangkok. I suoi genitori, Giuseppe Poxang e Agnese Thiang, si erano sposati con rito cattolico nel 1893.
Al loro primo figlio, fu dato il nome di Benedetto, come compare sul certificato di Battesimo, ma in seguito fu sempre chiamato Nicola. A stretto contatto con i missionari, venne educato cristianamente, come i suoi cinque fratelli. Di indole riservato, amava pregare e servire la Messa.
A tredici anni venne inviato nel Seminario di Bang Xang per gli studi medi e nel 1920 entrò nel Seminario Maggiore di Penang in Malesia. Nicola vi trascorse questo periodo di studi e formazione al sacerdozio, rivelando le sue doti di intelligenza e di carattere. Un po’ suscettibile e testardo, chiedeva ai suoi superiori di aiutarlo a migliorare.
Ritornato a Bangkok, il 24 gennaio 1926, a trentun anni non ancora compiuti, venne ordinato sacerdote diocesano nella cattedrale della Assunzione, insieme ad altri quattro compagni. Iniziò l’attività pastorale come vicario di padre Durand, della Società delle Missioni Estere di Parigi, a Bang-Nok-Khnuek.
Nell’ottobre del 1927 giunsero in quella località una ventina di giovani chierici salesiani, guidati dall’italiano don Gaetano Pasotti e da alcuni sacerdoti, per fondare una missione salesiana. Padre Nicola si prese cura del gruppo per l’insegnamento della lingua thai e per la catechesi, continuando il suo lavoro apostolico.
Dal 1° gennaio 1928 l’intera missione di Bang-Nok-Khnuek fu affidata ai salesiani, mentre padre Nicola fu destinato come vicario del missionario francese padre Mirabel a Phitsanulok. Qui, oltre a dedicarsi all’apostolato, prese a studiare la lingua cinese.
Dal 1930 al 1937 gli fu dato un incarico importante: un’azione missionaria da svolgere nel nord della Thailandia, ossia riprendere il contatto con i cattolici, che per motivi diversi avevano abbandonato o tralasciato la pratica della vita cristiana.
Fu un compito immane: la zona da percorrere era impervia, in parte inesplorata e si estendeva dal confine con il Laos alla Birmania. Padre Nicola fece costruire a Chiang Mai una cappella, per creare un punto di riferimento alla sua azione apostolica.
Aveva quarantadue anni, nel 1937, quando venne nominato parroco del distretto di Khorat. La sua azione evangelizzatrice era in piena espansione e dava frutti eccellenti fra i suoi compatrioti. Inoltre, dal 1938 al 1941, si occupò della vicina parrocchia di Non-Kaew.
In questo periodo di grande fervore, scoppiò la guerra franco-indocinese, che coinvolse la stessa Thailandia. Per ottenere l’unità interna, il governo thailandese espulse i missionari stranieri e cercò di ottenere l’apostasia dei cattolici autoctoni: essere thailandesi e buddisti era la stessa cosa.
L’11 gennaio 1941, padre Nicola si diresse alla chiesa di San Giuseppe di Ban Han, per raggiungere padre Ambrogio Kin Minlukum, il parroco del luogo, ma non lo trovò. Decise quindi di radunare i parrocchiani per ricordare loro di partecipare alla Messa dell’indomani, domenica 12 gennaio.
Pur sapendo di essere in pericolo, suonò ugualmente le campane della chiesa di Santa Teresa: in quel modo segnalò ai militari la sua presenza. Fu arrestato con l’accusa di ribellione al Regno e di collaborazionismo con i francesi. Portato nelle carceri del mandamento, dopo quaranta giorni venne trasferito in quelle militari di Bangkok. Qui fu processato e condannato a quindici anni di carcere.
Alle autorità politiche non andava affatto a genio che padre Nicola continuasse anche all’interno del carcere il suo ministero sacerdotale: battezzò sessantotto suoi compagni di prigionia. Non potendo pregare col suo Breviario, recitava il Rosario.
In seguito fu trasferito nella sezione degli ammalati di tubercolosi, con lo scopo non dichiarato, di fargli contrarre la malattia per accelerarne la fine. Così avvenne: lasciato senza cure, morì il 12 gennaio 1944, prima di poter compiere quarantanove anni.
Il 7 marzo 1995 la Santa Sede concesse il nulla osta alla diocesi di Bangkok per l’inizio della sua causa di beatificazione e canonizzazione. Il processo diocesano si svolse presso la diocesi di Bangkok dal 13 al 23 gennaio 1998. Gli atti relativi furono convalidati il 29 maggio 1998.
La “Positio super martyrio”, consegnata nel 1999, fu esaminata dai Consultori teologi della Congregazione delle Cause dei Santi, che il 29 ottobre 1999 diedero parere positivo circa l’effettivo martirio “ex aerumnis carceris”, ovvero a causa delle estreme sofferenze patite durante la prigionia.
Anche i cardinali e i vescovi membri della stessa Congregazione, l’11 gennaio 2000, si pronunciarono a favore. Il 27 gennaio 2000, alla presenza del Papa san Giovanni Paolo II, fu promulgato il decreto relativo al martirio di padre Nicola. Lo stesso Pontefice lo ha beatificato in piazza San Pietro a Roma.
Il 13 gennaio 2001 si svolse il rito della dedicazione del Santuario a lui dedicato, celebrato dal cardinal Michael Bunkerd Kitbamrung. La costruzione, terminata nel maggio 2003, è situata nel suo villaggio di nascita. Nello stesso luogo sono stati traslati i suoi resti mortali, precedentemente collocati nella cripta sotto l’altare della cattedrale dell’Assunzione a Bangkok.


Autore:
Antonio Borrelli ed Emilia Flocchini

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Aggiunto/modificato il 2019-11-26

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