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San Bartolomeo dei Martiri (Bartolomeu Fernandes) Vescovo domenicano

16 luglio

Lisbona, Portogallo, 3 maggio 1514 - Viana do Castelo, Portogallo, 16 luglio 1590

Bartolomeu Fernandes nacque a Lisbona, in Portogallo, il 3 maggio 1514. Entrato nell’Ordine dei Predicatori, ovvero tra i Domenicani, ricevette l’abito religioso l’11 novembre 1528 e cambiò nome in fra Bartolomeo dei Martiri, in onore della Vergine Maria, venerata come Nostra Signora dei Martiri nella chiesa dove fu battezzato. Nel 1538 concluse gli studi teologici. Fu docente nei conventi di Lisbona e di Évora, poi divenne priore del convento di Benfica a Lisbona. Il 27 gennaio 1559, con la bolla «Gratiae divinae praemium», papa Paolo IV confermò la sua nomina ad arcivescovo di Braga, che accettò solo per ubbidienza al suo priore provinciale. Padre Bartolomeo fu ordinato vescovo il 3 settembre 1559. La sua missione apostolica fu mirata all’evangelizzazione del popolo e alla santificazione del clero, oltre che a rendere effettive le disposizioni del Concilio di Trento, cui prese parte dal 1561 al 1563. Il 23 febbraio 1582 si dimise e si ritirò nel convento della Santa Croce a Viana do Castelo, dove morì il 16 luglio 1590. È stato beatificato il 4 novembre 2001 da san Giovanni Paolo II. In seguito alle richieste dell’episcopato portoghese, il 20 dicembre 2016 papa Francesco ha concesso la dispensa per il secondo miracolo necessario alla canonizzazione. Il 5 luglio 2019, infine, ha approvato i voti favorevoli dei membri della Congregazione delle Cause dei Santi a riguardo, procedendo alla canonizzazione equipollente. Il 10 novembre 2019, nella cattedrale di Braga, è stata celebrata la Messa di ringraziamento. I resti mortali di san Bartolomeo dei Martiri sono venerati nella chiesa del convento di San Domenico a Viana do Castelo.

Martirologio Romano: A Viana do Castelo nel monastero di Santa Cruz in Portogallo, beato Bartolomeo dei Martiri Fernandes, vescovo di Braga, che, insigne per integrità di vita, si adoperò con somma carità pastorale per le necessità del suo gregge e ornò di sana dottrina i suoi numerosi scritti.


Bartolomeu Fernandes nacque a Lisbona il 3 maggio 1514, figlio di Domingos Fernandes e Maria Correia.
Ricevette l’abito domenicano l’11 novembre 1528, assumendo il nome di fra Bartolomeo dei Martiri, in onore della Vergine Maria, venerata come Nostra Signora dei Martiri nella chiesa dove fu battezzato. Compì il noviziato nel convento di Lisbona, concludendo gli studi filosofici e teologici nel 1538.
Passò alla docenza nei conventi di Lisbona, “da Batalha” e Évora (1538-1557); divenne quindi priore del convento di Benfica a Lisbona (1557-1558).
Nei suoi scritti dell’epoca si pronunciò su alcuni temi molto dibattuti, come quello della correzione fraterna. Secondo padre Bartolomeo, i peccati commessi in segreto dovevano essere corretti in segreto, non pubblicamente.
Dalla regina del Portogallo, Caterina, fu presentato a succedere all’arcivescovo di Braga, il carmelitano Baltesar Limpo. La nomina venne confermata dal papa Paolo IV con la bolla «Gratiae divinae praemium», datata 27 gennaio 1559. L’ordinazione episcopale gli venne conferita il 3 settembre successivo, nella chiesa di San Domenico a Lisbona.
Accettò questa dignità per ubbidienza al suo priore provinciale, padre Luigi da Granada, il quale, designato in un primo tempo dalla regina, l’aveva invece consigliata di presentare il suo confratello.
Il 4 ottobre 1559 inaugurò la sua missione apostolica. Si dedicò all’evangelizzazione del popolo, anche attraverso visite pastorali. Si preoccupò per la cultura e la santificazione del clero, giungendo a istituire scuole di Teologia Morale in molti luoghi della diocesi.
La sua produzione letteraria conta trentadue opere, tra le quali il «Catechismo o dottrina cristiana e pratiche spirituali», arrivato alla quindicesima edizione nel 1962. Nello «Stimulus Pastorum», scritto nel 1565, delineò invece i tratti della responsabilità dei vescovi nel loro ruolo di conservatori dei costumi cristiani e della salvezza delle anime. Quest’ultimo testo contò ventidue edizioni e fu offerto ai Padri del Concilio Vaticano I e II.
L’impegno concreto per la riforma è provato anche dagli spazi strutturali ai quali diede vita. Nel 1560 affidò ai Gesuiti gli studi pubblici che si trasformarono nel Collegio di San Paolo. Nel 1571 o 1572 iniziò la costruzione del Seminario Conciliare a Campo Vinha.
Dal 1561 al 1563 prese parte al Concilio di Trento, presentando duecentosessantotto petizioni, sintesi di interpellanze per la riforma nella Chiesa. Per attuare le disposizioni del Concilio organizzò nel 1564 un Sinodo Diocesano, seguito nel 1566 da un Sinodo Provinciale.
Il 23 febbraio 1582 rinunciò all’ufficio di arcivescovo e si ritirò nel convento domenicano della Santa Croce a Viana do Castelo, sorto per sua iniziativa, nel 1561, per favorire gli studi ecclesiastici e la predicazione.
In questo convento morì il 16 luglio 1590, riconosciuto e acclamato dal popolo con l’appellativo di «arcivescovo santo, padre dei poveri e degli infermi». I suoi resti mortali sono venerati nella chiesa del convento di San Domenico a Viana do Castelo.
I passi necessari per riconoscere la sua santità di vita, confermata dalle numerose grazie che gli venivano attribuite, furono mossi dai suoi immediati successori. Nel 1643 fu istruito il processo canonico, con deposizioni raccolte in tutta la diocesi di Braga e anche a Lisbona. Fu quindi dichiarato Venerabile da papa Gregorio XVI il 23 marzo 1845.
Come possibile miracolo da convalidare per ottenere la sua beatificazione, fu preso in esame il caso di Paula Costa Madeira Lopes, che a sette mesi dalla nascita fu colpita da meningo-encefalite post-vaccinica irreversibile.
Sua madre, Olímpia da Conceição Costa Madeira Lopes, il 14 settembre 1964, giorno dell’Esaltazione della Santa Croce, andò a Messa all’ospedale di Caramulo. Si confessò e raccontò al sacerdote, il domenicano padre Antonio del Rosario, la situazione di sua figlia. Il religioso la consolò e le disse che avrebbe celebrato l’Eucaristia per quell’intenzione, raccomandando la bambina all’intercessione del Venerabile Bartolomeo dei Martiri, che del resto era stato sempre molto devoto alla Santa Croce.
Dopo la celebrazione, Olimpia tornò a casa. Accostandosi alla culla della bambina, notò in lei segni di miglioramento. Chiamò suo marito Carlos Alberto Madeira Lopes, medico, che dopo un primo esame confermò la diagnosi di guarigione. Anche gli specialisti interpellati in seguito dichiararono che la guarigione era perfetta e completa.
Dopo l’inchiesta diocesana sul presunto miracolo, svolta nella diocesi di Braga, gli atti furono trasmessi alla Congregazione delle Cause dei Santi, che li convalidò il 12 marzo 1999. Il 20 dicembre 2000, i membri della Consulta Medica si pronunciarono a favore dell’inspiegabilità del fatto secondo le conoscenze mediche del tempo. Il 4 maggio 2001, invece, i Consultori Teologi confermarono il nesso tra la guarigione e l’intercessione del Venerabile. Anche i cardinali e i vescovi della Congregazione, l’11 giugno 2001, confermarono quel parere positivo.
Il 7 luglio 2001, ricevendo in udienza il cardinal José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, il Papa san Giovanni Paolo II autorizzò la promulgazione del decreto con cui la guarigione della bambina era da considerare come un miracolo ottenuto per intercessione del Venerabile Bartolomeo dei Martiri.
Lo stesso Pontefice lo ha beatificato, insieme ad altri sette candidati agli altari, il 4 novembre 2001, in piazza San Pietro. Era il giorno in cui la Chiesa ricorda san Carlo Borromeo, al quale Bartolomeo dei Martiri, che lo conobbe personalmente, fu affine nell’eseguire le decisioni del Concilio di Trento. La sua memoria liturgica fu fissata al 18 luglio.
Poiché la fama di santità del vescovo domenicano non veniva meno, il vescovo di Braga ha formalmente chiesto al Papa di procedere alla sua canonizzazione equipollente, ossia a dichiararlo Santo senza la dimostrazione di un ulteriore miracolo. Il 20 gennaio 2016, papa Francesco ha accolto la richiesta, concedendo alla Congregazione delle Cause dei Santi la dispensa sul secondo miracolo.
Il 5 luglio 2019, lo stesso Pontefice, ricevendo in udienza il cardinal Giovanni Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha approvato i voti favorevoli dei membri della Congregazione stessa, estendendo alla Chiesa Universale il culto liturgico di Bartolomeo dei Martiri. Il 10 novembre 2019, nella cattedrale di Braga, il cardinal Becciu ha presieduto la Messa di ringraziamento, nella quale è stato letto il decreto di canonizzazione.


Autore:
Emilia Flocchini

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Aggiunto/modificato il 2019-11-17

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