I nomi delle tre Virtù teologali - Fede, Speranza e Carità - non sono desueti anche come nomi propri di Santi, o meglio di Sante. A Roma, il l° agosto, si ricordano tre Martiri chiamate proprio Fede, Speranza e Carità, nomi, chiaramente, più simbolici che reali, come lo conferma il fatto che le tre Martiri sarebbero state figlie di una Santa di nome Sofia, cioè, grecamente, " sapienza ". Fede si chiamò poi una Santa Martire di Agen, assai celebre nella devozione francese del Medioevo. E finalmente un Santo si chiamò Spes, che è il nome latino della Speranza, unico caso, ci sembra, in cui questo singolare nome maschile figuri nei calendari della Chiesa. Eppure, secondo gli storici, questo nome fu portato anche da qualche altra persona, nei primi secoli cristiani, a Spoleto, in Umbria, da dove ci perviene il ricordo di Santo Spes. Un ricordo, bisogna ammetterlo, alquanto vago, se si eccettua il nome, attestato con certezza, e l'epitaffio composto in onore del Santo, il cui testo ci è stato conservato. Vescovo della bella città umbra, non sappiamo se Santo Spes provenisse da altre terre, o regioni; oppure, più probabilmente, fosse Spoletino anche di nascita, come lo confermerebbe il fatto, già ricordato, che a Spoleto il suo nome era, se non proprio comune, già noto e usato. Egli resse il pastorale per trentadue anni, cioè per un periodo assai lungo, durante il quale non mancarono certamente, a Spoleto, fatti e misfatti legati alla travagliata storia del tempo. Ciò servì sicuramente a mettere in risalto le doti e le virtù dell'esemplare pastore di anime, che dovette apparire, con luminosa evidenza, padre affettuoso del suo popolo, anche e soprattutto nei momenti di ristrettezze materiali e di difficoltà civili. Morto nove giorni prima delle calende di dicembre - non sappiamo però di quale anno -il Vescovo Spes venne sepolto nell'antica chiesa di San Pietro, costruita a Spoleto da un suo predecessore, il Vescovo Achille, nell'anno 419, data che costituisce un limite prima del quale non è possibile collocare la vita, o almeno l'episcopato, di Santo Spes, appartenente dunque alle successive generazioni di quel secolo. Un'appendice alla storia di Santo Spes di Spoleto è quella che riguarda le sue reliquie, portate in parte, non si sa quando né per quale ragione, in Francia, ad Aix-la-Chapelle. Ciò sembra dimostrare una certa latitudine del suo culto, che appare come un debito tributo al suo nome di speranza, virtù teologale che univa, e unisce, tutti i credenti nella sperata salute.
Fonte:
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Archivio Parrocchia
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