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Martire cinese durante la Rivolta dei Boxer, è un esempio di incrollabile fede di fronte alla persecuzione. Battizzato in età adulta, intraprese la via del sacerdozio, ma la sua formazione fu interrotta dalla persecuzione. Catturato dai ribelli, subì torture e umiliazioni per abiurare la sua fede, rimanendo però irremovibile. Offertagli la libertà in cambio dell'abiura, la rifiutò con fermezza e fu ucciso il 6 luglio 1900. Beatificato nel 1955 e canonizzato nel 2000.
Emblema: Palma
Martirologio Romano: In località Shuangzhong presso Jixian nella provincia dello Hebei in Cina, san Pietro Wang Zuolong, martire, che durante la persecuzione dei Boxer morì impiccato per essersi rifiutato di abiurare la fede di Cristo davanti agli idoli pagani.
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Durante la rivolta dei ‘Boxers’ in Cina, perirono molti cristiani e padri missionari, questi eccidi si sparsero a macchia d’olio, villaggio per villaggio, in particolare là dove il cattolicesimo era fiorente nelle comunità ferventi di fede.
Il nostro beato al quale era stato dato il nome Pietro, era del villaggio di Cioang-tcìng, fu prima seminarista e poi ottimo cristiano; quando stavano per arrivare i ‘Boxers’ fuggì, ma ritornò per restare vicino al fratello e mentre stava nei dintorni del villaggio, fu avvistato da una donna che lo denunciò come cristiano.
Il fervore di una fede genuina lo animava, per cui vincendo la paura, gridò ad alta voce che se ne sarebbe andato in cielo; i persecutori a sentire ciò, presero spunto per il tipo di supplizio da dargli, lo appesero per il codino al palo portabandiera che stava davanti alla pagoda.
Rimase in quella posizione per otto ore con il cuoio capelluto che si staccava, subendo nel contempo percosse e bruciature mentre lui pregava; staccatosi completamente il cuoio capelluto, cadde a terra tutto sanguinante.
I ‘Boxers’ pur nella loro crudeltà, notarono che Pietro godeva della stima dei presenti, per cui dissero di essere favorevoli a rilasciarlo dopo il pagamento di un riscatto; i pagani offrirono la somma, però con la richiesta che esso rinnegasse la sua fede, ma egli si oppose con fermezza.
Tentarono così con la forza di fargli fare le rituali prostrazioni davanti ad una pagoda, ma il martire oppose una resistenza superiore alle sue stremate forze. Irritati, i ‘Boxers’ infine lo ammazzarono a colpi di pugnale, era il 6 luglio 1900 ed aveva 58 anni.
Beatificato insieme ad altri martiri il 17 aprile 1955 da Pio XII. Canonizzato con altri 119 martiri in Cina da papa Giovanni Paolo II il 1° ottobre 2000.
Autore: Antonio Borrelli
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