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Beato Egidio da Vauzela Domenicano

15 maggio

Vauzela, 1190 - Santarem, 1265

Nato a Vaozela in Portogallo da una nobile famiglia, fu presto avviato alla carriera ecclesiastica, cumulando diversi benefici e spendendone le rendite in una vita tutt'altro che religiosa. Studiò a Parigi medicina, nel cui esercizio acquistò una notevole fama. Nel 1220 o nel 1225 distribuì tutti i suoi averi ai familiari e ai poveri ed entrò nell'Ordine dei Frati Predicatori. Compì i suoi studi filosofici e teologici e conobbe da vicino il b. Giordano di Sassonia e Umberto de Romans. Nel 1229 fece ritorno in patria dove si dedicò all'insegnamento e alla predicazione. Nel 1233 fu eletto provinciale di Spagna, ufficio che ricoprì due volte. Ancora vivente acquistò fama di santità oltre che di dottrina. Morì a Santarem nel giorno dell'Ascensione, il 15 maggio.


Egidio nacque da nobili genitori a Vauzela, in Portogallo nel 1190. Fin dai primi anni fu applicato agli studi di medicina, ai quali si dedicò con ardore. Abbracciato lo stato ecclesiastico fu provveduto dai nobili parenti di ricchi benefici ecclesiastici. L’incauto giovane non pensò allora che a procurarsi onori e piaceri nella più larga misura. Per giungere là, dove sognava la sua smodata ambizione, e rendersi celebre nell’arte della medicina, firmò un patto occulto col demonio, al quale sì dette anima e corpo. Giunto in fondo all’abisso d’ogni vizio, il Signore, come un altro San Paolo, l’atterrò sulla via della perdizione con una terribile visione. Svegliato come da un sonno di morte, Egidio ebbe orrore di se stesso e, seguendo quella meravigliosa luce, incominciò la sua laboriosa riabilitazione. Lasciò l’infausta Parigi e s’incamminò verso la Spagna. A Palenza, nel 1224, dato un addio a tutte le cose, si fece Frate Predicatore. Iniziò così l’aspra penitenza che terminò solo con la morte. Il demonio prese le sue rivincite e per sette anni lo assalì con orribili tentazioni di disperazione, finché la Madonna, in segno del divino perdono, gli fece rendere quella scritta infernale con cui s’era donato al nemico. L’abbondanza delle divine grazie cominciò a fluire nell’anima di questo grande penitente, che parve vivere più in cielo che in terra. Svolse così un apostolato fecondissimo e resse santissimamente la sua Provincia dal 1233 al 1245. Mori ottuagenario, senza agonia, consunto dal divino amore nel convento di Santarem il 14 maggio 1265, Solennità dell’Ascensione. Segni e profumi celesti ornarono la sua tomba. Le sue reliquie si conservano oggi a San Martino do Porto, presso Lisbona, in una casa privata. Il suo culto popolare è stato confermato da Papa Benedetto XIV il 9 maggio 1748.


Autore:
Franco Mariani

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Aggiunto/modificato il 2002-04-10

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