Nacque nel 430, fu patriarca dal 494 al 516, morì nel 518. E' commemorato il 4 luglio. Elia e Martirio, di origine araba, erano eremiti sulla montagna di Nitria, in Egitto, al tempo della morte del patriarca cattolico di Alessandria, Proterio. Fuggiti in Palestina per sfuggire la persecuzione dei monofisiti furono accolti da sant'Eutimio nella laura da lui fondata a Sahel. Dopo alcuni anni i due si separarono da lui: mentre Martirio si stabilì in una grotta, Elia si costruì una celletta presso Gerico che divenne la culla di due monasteri,i "monasteri di Elia". Alla sepoltura di Eutimio i due di rirovarono e furono notati dal patriarca di Gerusalemme, Anastasio che li prese con sè facendoli preti della sua chiesa. Quando morì, gli succedettero Martirio, Sallustio e poi Elia. Il suo primo pensiero fu di costruire un convento per gli Spudei,una confraternita i cui membri erano dediti al servizio divino, in particolare alla celebrazione solenne della liturgia. Ebbe strette relazioni con san Saba, respinse la comunione con i vescovi monofisiti di Antiochia ed Alessandria. Strenuo difensore della dottrina del concilio di Calcedonia. Elia lo era di meno nella difesa del Concilio stesso di cui preferiva non parlare per non svegliare il serpente che dorme, cioè l'imperatore Anastasio che aveva aderito all'eresia. Nonostante tanta prudenza usata per tenere la chiesa di Gerusalemme lontana dalle dispute, Elia fu esiliato a Eilat dove visse ancora due anni. A san Saba che lo aveva raggiunto annunziò la propria morte con dieci giiorni di anticipo. Morì il 20 luglio 518.
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