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San Guniforto Martire venerato a Pavia

26 agosto



La passio fu pubblicata per la prima volta dal Mombrizio da un vecchio ms. conservato al Laterano; una copia di essa si trova in un ms. del sec. XIV conservato nella Biblioteca del Capitolo di Novara.
Il suo valore storico, però, è quasi nullo: si ignora il nome dell'autore, e l'epoca in cui egli scrisse; alcuni studiosi, come il Maiocchi e Siro Severino Capsoni, la pongono fra i secc. VIII e XI-XII.
L'autore, in ogni caso, è poco preciso: non dà nessuna indicazione cronologica, confonde pagani ed eretici; l'elemento fantastico predomina su quello storico e reale e le poche cose dette intorno al santo non ci permettono di vedere il profilo esatto della sua personalità.
Oriundo della Scozia (i. e. dell'Irlanda), Guniforto col fratello Guiniboldo e due sorelle, per sfuggire alla persecuzione, passò in Germania dove le sorelle furono uccise. Giunti a Como, fu ucciso il fratello e il solo Guniforto si recò a Milano Qui egli fu colpito da frecce: creduto morto e abbandonato, si trascinò fino a Pavia, dove fu raccolto da una donna cristiana e dopo tre giorni di agonia, morì nella sua casa. Come si può notare, la passio di Guniforto è una ripetizione in tono minore di quella di s. Sebastiano.
Gli studiosi hanno cercato di stabilire il tempo preciso del martirio di Guniforto, ma c'è divergenza fra di essi, provocata dalla confusione che la passio fa tra pagani ed eretici. Il Ferrari colloca il martirio di Guniforto, sotto Costanzo, il Dempster lo fa martirizzare da pagani però sotto Teodosio; il Tatti assegna il martirio del santo al tempo di Massimiano. Questa ultima affermazione è accettata dal bollandista Cuypers.
Le testimonianze permettono di affermare che a Guniforto è stato attribuito un culto ab immemorabili Una chiesa in suo onore era a Milano sul luogo del martirio: "habet tamen Guniforto Mediolani extra portam Ticinensem aedem sacram suo nomini dicatam" (P. P. Bosca, Martirologio Milanese, Milano 1695). A Pavia il suo corpo fu collocato dapprima "in ecclesia Sancte Marie que est apud sanctum Romanum maiorem". Di qui, nel corso di varie traslazioni, fu portato nella chiesa del monastero nuovo, poi nella parrocchia di S. Maria Gualtieri e infine nel 1790 nella basilica dei SS. Gervasio e Protasio. Nei tempi passati furono tributati a Guniforto onori liturgici quasi straordinari. Era invocato come protettore contro la peste; i Visconti destinarono alla chiesa di S. Guniforto vari proventi, tra cui quelli del dazio della pesa comunale di Pavia. Alla vigilia della sua festa, si celebrava una veglia di preghiera, che durava tutta la notte; gli universitari giuristi, solennizzavano la festa con una processione, con stendardo e corpo musicale; una congregazione di Disciplinati, con vita spirituale molto intensa, aveva il suo centro nella chiesa di S. Guniforto.
La festa che gli agiografi hanno sempre assegnato al 22 agosto è attualmente celebrata nella diocesi di Pavia, il 26 dello stesso mese.


Autore:
Virgilio Noè


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2002-11-01

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