Giuliano e sua moglie Basilissa vengono ricordati assieme ad altri compagni martiri ad Antinoe. Secondo la «Passio» greca che ne racconta la vita, Basilissa in giovane età viene persuasa dalla sposo a vivere in castità il matrimonio, per il quale lo stesso Giuliano aveva ricevuto pressioni da parte dei genitori contro il suo desiderio segreto di conservare la verginità. Seguendo l'esempio del marito, alla morte dei genitori Basilissa fonda un monastero. È qui, secondo l'antica agiografia, che si inserisce, nella vita dei due santi sposi, la persecuzione di Diocleziano e Massimiano, fra il secondo e il terzo secolo. Basilissa e le sue compagne muoiono insieme piuttosto misteriosamente, mentre Giuliano è denunciato al governatore Marciano e imprigionato. Morirà anche lui martire assieme a un gruppo di anonimi ai quali va aggiunto di certo il neofita Anastasio, convertito al cristianesimo dallo stesso Giuliano in prigione. Il santo sposo, sembra assieme a venti soldati e sette fratelli, dopo una lunga serie di tormenti, subirà la decapitazione. (Avvenire)
Martirologio Romano: Ad Antinoe nella Tebaide, in Egitto, santi Giuliano e Basilissa, martiri.
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GIULIANO, BASILISSA e COMPAGNI, santi, martiri.
La passio greca di questi santi non è stata ancora pubblicata (ne è stato però annunciato uno studio di F. Halkin); per contro hanno visto la luce numerose edizioni della traduzione, o meglio dell'adattamento latino di questa (in recensioni diverse), che permettono di conoscere la loro storia o almeno ciò che gli antichi agiografi hanno scritto a proposito di questi martiri di Antinoe (la lettura Antiochia è certamente da respingere e la confusione, come si è detto, viene probabilmente da una cattiva interpretazione del nome abbreviato Ant.).
Occorre distinguere due parti in questa passio: dapprima la giovinezza di Giuliano e il suo matrimonio. Egli riceve un'educazione raffinata e, a dire dell'agiografo, nulla gli sfugge del sapere umano. Verso i diciott'anni i suoi genitori vogliono dargli moglie contro il suo desiderio segreto di conservare la verginità. Egli accetta a condizione, però, di mantenere il suo proposito e ne persuade Basilissa, sua sposa, che consente a vivere con il marito senza consumare il matrimonio. Questo episodio ritorna nella Vita di altre coppie di santi: B. de Gaiffier, ad esempio, ha dimostrato che la Vita di Alessio dipende abbastanza letteralmente da quella di Giuliano e Basilissa. Si potrà anche avvicinare a questo genere di testi, che hanno per scopo di celebrare la verginità secondo una tendenza encratista - e talvolta in modo poco ortodosso - la passio di Crisanto e Daria.
Dopo la morte dei loro genitori, Giuliano e Basilissa fondano, lui un monastero di uomini e lei uno di donne. Occorre notare che questa attività tutta spirituale dei due sposi sarà, ad un certo punto, considerata sotto un aspetto caritativo e creerà quella confusione talvolta riscontrata tra la storia dei nostri due santi e quella di s. Giuliano l'Ospedaliere.
A questo punto si scatena la persecuzione di Diocleziano e Massimiano ed entriamo nella seconda parte del racconto agiografico. Basilissa e le sue compagne muoiono insieme piuttosto misteriosamente, mentre Giuliano è denunciato al governatore Marciano e imprigionato. Riesce però a convertire Celso, figlio di Marciano, ed in seguito Marcianilla, madre di Celso, che sarà battezzata dal prete Antonino. Tutto questo gruppo al quale bisogna aggiungere il neofita Anastasio ed un certo numero di compagni anonimi (in particolare venti soldati e sette fratelli), dopo una lunga serie di tormenti, subirà la decapitazione.
Giuliano e Basilissa, come del resto i loro compagni martiri, sono sconosciuti ai calendari copti ed il Sinassario Alessandrino di Michele, vescovo di Atrib e Malig, li ignora completamente. Per contro il Martirologio Geronimiano li commemora al 6 gennaio e nei sinassari bizantini si trova la loro memoria sia l'8 gennaio sia il 21 giugno. Occorre notare che nella notizia di quest'ultimo giorno, il nome di Basilissa è portato dalla madre di Celso.
Lo stesso giorno i sinassari menzionano anche Giuliano di Anazarbo e fanno soffrire anche lui sotto il governatore Marciano. Per quanto riguarda il Martirologio Romano (che fa sua la lettura sbagliata: Antiochia), esso segue Adone che aveva trasferito al 9 gennaio la memoria del nostro gruppo commemorato, invece, in Floro, come nel Martirologio Geronimiano, al 6. Notiamo infine che nel Calendario marmoreo di Napoli (sec. IX) Giuliano e Basilissa sono iscritti da soli al 7 dello stesso mese.
A Costantinopoli, il 5 luglio si commemorava la dedicazione della chiesa di Giuliano e si celebravano in questo santuario le feste dell'8 gennaio e del 21 giugno oltre che la synaxis dei santi Angeli l'8 novembre.
(ndr: Il Nuovo Martyrologium Romanum li pone alla data al 6 gennaio, correggendo l’errore “Antiochia” che diventa “Antinoe in Thebaide”) .
Autore: Joseph-Marie Sauget
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Aggiunto/modificato il 2003-01-09