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> Home > Sezione M > Beata Maria Sagrario di San Luigi Gonzaga (Elvira Moragas Cantarero) Condividi su Facebook Twitter

Beata Maria Sagrario di San Luigi Gonzaga (Elvira Moragas Cantarero) Vergine e martire

15 agosto

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Lillo, Spagna, 8 gennaio 1881 - Padrera de S. Isidro, Spagna, 15 agosto 1936

Martirologio Romano: A Madrid sempre in Spagna, beata Maria del Santuario di San Luigi Gonzaga (Elvira) Moragas Cantarero, vergine dell’Ordine delle Carmelitane Scalze e martire nella medesima persecuzione.


Elvira Moragas Cantarero nacque a Lillo (Toledo) l’8 gennaio 1881, il padre era farmacista; quando ebbe cinque anni la famiglia si trasferì a Madrid dove il padre continuò a svolgere la sua attività di farmacista, fino al 1909 anno in cui morì; mentre la sorella maggiore di Elvira, Sagrario, morì ad appena undici anni nel 1890, fra la costernazione della famiglia.
Elvira ricevette un’educazione e formazione umanistica dal padre che poi proseguì e perfezionò nella scuola delle Mercedarie di San Fernando a Madrid.
Frequentò gli studi superiori con ottimi risultati nell’Istituto Cardenal Cisneros e poi si iscrisse alla Facoltà di Farmacia dell’Università madrilena. Unica donna fra 80-85 studenti, dal 1900 al 1905 frequentò con profitto gli studi universitari laureandosi con ottimi voti.
Ottenuta la laurea prese ad aiutare suo padre nella farmacia ed alla sua morte nel 1909 iniziò a gestirla personalmente, divenendo quasi sicuramente la seconda donna spagnola titolare di un’attività farmaceutica.
Elvira che resse la farmacia con delicatezza e amabilità, stabilì che il sabato fosse il giorno dedicato all’elemosina ai poveri proprio lì in farmacia e questa consuetudine durò per molto tempo anche dopo la guerra; ormai era un appuntamento cui i poveri e bisognosi conoscevano bene e vi si recavano numerosi.
Si ricorda che il farmacista di una volta preparava e confezionava le medicine dell’epoca e quindi a lui si rivolgevano chi poteva comprarle ma anche chi non poteva. Terminati gli studi in Farmacia del fratello Ricardo, Elvira con il consiglio del suo direttore spirituale, il gesuita Maria Rubio Peralta, poi beatificato, decise di entrare nel monastero delle Carmelitane Scalze di Santa Ana y San José nel giugno 1915.
A dicembre dello stesso anno prese l’abito carmelitano cambiando il nome in Maria Sagrario di S. Luigi Gonzaga e la notte di Natale del 1916 fece la sua prima professione; nell’Epifania del 1920 emise la professione solenne o definitiva.
In convento continuò la sua opera di beneficenza di farmacista con l’aiuto del fratello Ricardo, divenuto titolare della farmacia; condusse la sua vita di carmelitana scalza con grande impegno e con particolare gioia; al punto che la Comunità la elesse priora nel triennio 1927-30.
Sempre di buon umore, visse trasmettendo allegria nel servizio a Dio ed agli altri, fra l’altro fu portinaia del monastero. Il 1° luglio 1936 fu eletta di nuovo priora del monastero, pochi giorni prima che scoppiasse la famigerata Guerra Civile spagnola, che insanguinò la Nazione dal 1936 al 1939, mietendo solo fra i religiosi ben 7300 vittime; il 20 luglio la folla attaccò il convento e le religiose cacciate in strada, Madre Sagrario non volle unirsi alla fuga del fratello da Madrid, per poter assistere meglio, per quel che poteva, le sue monache sparse per la città.
Trascorse tre settimane rifugiata nella casa dei familiari di un’altra suora, il 14 agosto venne arrestata e portata nella prigione repubblicana di via Marqués del Riscal, famosa per le crudeltà che si facevano.
Fu interrogata più volte, madre Sagrario non rispondeva e scrisse solo su un foglio “Viva Cristo Re” l’espressione dei martiri di quell’epoca insanguinata. Durante la notte fu trasportata nella Padrera de San Isidro e nelle prime ore del mattino venne fucilata, era il 15 agosto del 1936, giorno dell’Assunzione di Maria, aveva 45 anni.
Non si sa cosa disse in quei momenti, comunque tanto attesi, ma vi sono due foto scattate dopo la sua morte, dove è visibile la serenità del viso, senza smorfie di dolore, con gli occhi aperti pieni di una santa rassegnazione.
La sua morte, considerata un martirio, fece avviare i processi per la sua beatificazione dall’arcivescovo di Madrid nel 1962, che si sono conclusi con la solenne proclamazione da parte di papa Giovanni Paolo II in Piazza S. Pietro a Roma il 10 maggio 1998.
Nell’arazzo per la cerimonia essa è raffigurata con la palma del martirio, vicino ai suoi piedi vi sono alcuni vasi e strumenti da farmacista, sul fondo il convento carmelitano e l’eremo di S. Isidro dove fu fucilata.
In lei i farmacisti di Spagna e del mondo hanno trovato una celeste patrona, che ha saputo stare con competenza e bontà nel laboratorio e nella farmacia, ma con dignità ed eroismo anche davanti alla morte.
La Chiesa la ricorda il 15 Agosto, mentre i Carmelitani Scalzi ne fanno memoria il 16 Agosto.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2003-04-11

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