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San Barsanofio Eremita

11 aprile

Barsanufio (o Barsanofio), di origine egiziana, fu monaco recluso nel monastero di San Seridone presso Gaza, in Palestina. Visse tra V e VI secolo. Vivendo nella più stretta solitudine comunicava con le persone che a lui ricorrevano per mezzo di scritti. Fu così tra i consiglieri e i maestri più ascoltati del suo tempo ed ebbe un grande influsso sul monachesimo orientale. Ebbe come corrispondente Giovanni detto il Profeta, abate del monastero di Merosala e maestro del celebre Doroteo di Gaza. Gli scritti attribuiti ai due epistolografi sono raggruppati sotto il titolo di «Lettere ascetiche» o «Lettere di direzione». Furono stampate a Venezia nel 1816. Barsanufio morì verso il 540. Le sue reliquie furono portate a Oria, in provincia di Brindisi, dove si venerano nella cattedrale. (Avvenire)

Patronato: Oria (BR)

Martirologio Romano: Presso Gaza in Palestina, san Barsanufio, anacoreta, che, egiziano di nascita, fu insigne per una straordinarie doti di contemplazione e per l’integrità di vita.


BARSANOFIO, BARSANUFIO (BARSANOFRIO o BARSANORIO), eremita, santo

Nato verso la metà del sec. V in Egitto, entrò in un monastero presso Gaza dove visse in perfetta solitudine, trattando solamente con un monaco che gli faceva da segretario. Fu un grande contemplativo ed ebbe doni soprannaturali. La fama della sua santità lo fece ricercare da molti solitari con i quali ebbe relazioni epistolari. Tra essi ci fu Giovanni, detto il profeta, abate del monastero di Merosala e maestro del famoso Doroteo. Il loro carteggio, di circa 800 lettere, è importante per la storia della spiritualità. In esso sono trattate questioni precise e brevi risolte con aforismi (apophthegmata) che furono poi usati come precetti monastici. I pregi principali di quelle lettere consistono nella fedeltà alla tradizione ed in una discrezione di consigli adattati alle reali necessità umane, lontani da ogni eccesso. Esse ebbero un grande influsso nei monasteri orientali, mentre rimasero ignote in Occidente.
Barsanofio morì in tarda età verso il 540 e la sua immagine fu riprodotta nella chiesa di S. Sofia a Costantinopoli insieme con quella di Antonio, Efrem ed altri santi. Dagli orientali è festeggiato il 6 febbraio, nel Martirologio Romano invece è commemorato l'11 aprile. Nella diocesi di Oria San Barsanofio si festeggia il 20 febbraio ed il 29/30 agosto.
Le sue reliquie furono trasportate da un monaco palestinese ad Oria (Brindisi) verso l'850 e collocate dal vescovo Teodosio presso la porta della città in un'antica basilica. Distrutta questa dai Saraceni, per lungo tempo se ne perdette il ricordo. Furono ritrovate, si dice in seguito ad una visione, dal sacerdote Marco e trasferite nella cattedrale dove sono tuttora.


Autore:
Agostino Amore


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2003-06-12

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