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> Home > Sezione Venerabili > Venerabili Carlo Tancredi Falletti e Giulia Colbert, Marchesi di Barolo Condividi su Facebook Twitter

Venerabili Carlo Tancredi Falletti e Giulia Colbert, Marchesi di Barolo Sposi

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Tancredi: Torino, 26 ottobre 1782 – Chiari, Brescia, 4 settembre 1838
Giulia: Maulévrier, Francia, 26 giugno 1786 – Torino, 19 gennaio 1864

Juliette-Françoise-Victurnienne Colbert nacque il 26 giugno 1786 nel castello di Maulévrier, nella regione francese della Vandea. Carlo Tancredi Falletti, invece, venne alla luce a Torino, il 26 ottobre 1782. Si conobbero alla corte di Napoleone I; la loro unione fu favorita dal principe Camillo Borghese. Si sposarono a Parigi il 18 agosto 1807, ma vissero soprattutto a Torino. Non ebbero figli propri, ma si presero cura di quelli degli altri, specie degli orfani e dei carcerati, tramite numerose opere di carità in tutta Torino. In più, lei fondò le Suore di Santa Maria Maddalena (oggi Suore di Gesù Buon Pastore), per ex detenute e ragazze a rischio, mentre lui, nominato sindaco di Torino, diede vita alle Suore di Sant’Anna, dedite all’educazione di bambini e ragazzi. Tancredi morì il 4 settembre 1838 a Chiari, assistito dalla moglie, con la quale stava cercando di raggiungere il Tirolo e di scampare così a un’epidemia di colera. Giulia ereditò non solo i suoi beni, ma anche le sue opere caritative e proseguì le proprie, collaborando anche con san Giovanni Bosco. Morì a Torino il 19 gennaio 1864. Le loro cause di beatificazione e canonizzazione sono distinte, ma unica è la santità cui miravano. Papa Francesco ha autorizzato i decreti con cui i marchesi di Barolo sono stati dichiarati Venerabili: il 5 maggio 2015 quello per Giulia, il 21 dicembre 2018 quello per Carlo Tancredi. I resti mortali di entrambi riposano nella chiesa di Santa Giulia a Torino.



Belli, giovani, ricchissimi, gli sposi Giulia e Tancredi di Barolo sono tra i più facoltosi nobili europei dell’Ottocento. Per loro, religiosissimi, “godersi la vita” significa impegnarsi per migliorare la società, sfruttare la propria posizione privilegiata a vantaggio dei più sfortunati, trovare per loro soluzioni economiche e politiche per ridare decoro a vite prive di dignità.
Giulia Colbert nasce nel 1785 in Vandea (Francia), da una nobile famiglia. È orfana di madre e durante la Rivoluzione francese sua nonna e altri parenti vengono giustiziati. Lei riesce a scappare in Olanda assieme al padre e ai due fratelli. Rientra in patria dopo l’avvento di Napoleone. Nel 1807 sposa il marchese Carlo Tancredi Falletti di Barolo, nato a Torino nel 1782. Ognuno ha il proprio carattere: lei è impulsiva e vulcanica, lui riflessivo e calmo. In comune hanno una profonda religiosità e un cuore sensibile verso i bisognosi. Abitano a Parigi e viaggiano in tutta Europa. La loro città diventa, poi, Torino di cui Tancredi diventa sindaco.
Purtroppo i figli non arrivano. Decidono, così, di dedicarsi completamente ai diseredati. Torino capitale d’Italia si trova in una grave situazione sociale. I contadini abbandonano la terra per andare in città in cerca di fortuna. Trovano miseria, fame, freddo. Il sontuoso palazzo Barolo la sera ospita le massime autorità politiche e religiose, di giorno centinaia di poveri si mettono in fila davanti alla porta dei marchesi per ricevere un piatto di minestra, la domenica anche carne e legna per scaldarsi. Alcune stanze vengono utilizzate per accogliere i figli delle operaie (il primo asilo infantile italiano) che altrimenti rimarrebbero tutto il giorno per la strada, in balia di ogni pericolo.
Nel 1838 Tancredi, colpito dal colera, muore a Chiari (Brescia), lasciando la moglie unica erede. Il grido di un carcerato che chiede “zuppa” induce la vedova a occuparsi personalmente delle prigioni femminili torinesi, considerate le peggiori del mondo. Con le sue immense ricchezze, Giulia rende la detenzione più umana anche attraverso un programma di riabilitazione delle carcerate che imparano un mestiere. Sostiene Don Bosco e i suoi primi oratori. Fonda il “Rifugio” per ragazze abbandonate, l’orfanotrofio delle “Giuliette”, scuole gratuite, l’ospedale pediatrico, il Monastero delle Maddalene e l’Ordine delle Suore di Sant’Anna. La marchesa Giulia Colbert, chiamata “Madre dei poveri”, muore nel 1864 a Torino, dove tuttora riposa assieme al marito, nella Chiesa di Santa Giulia, fatta costruire da lei stessa.

Autore: Mariella Lentini
 


 

Carlo Tancredi Falletti e Giulia Colbert sono stati una coppia felice del primo Ottocento. Lui nacque a Torino il 26 ottobre 1782 e fin da giovane si distinse per intelligenza, disposizione alla giustizia, attenzione alle esigenze dei tempi e forte tendenza a promuovere e operare ogni bene. Lei nacque nel castello di Maulévrier, in Vandea, il 26 giugno 1786, donna dotata di squisita femminilità e di genuina spiritualità. Ambedue ereditarono dalle loro famiglie non solo il nome, il censo e le ricchezze, ma soprattutto una religiosità profonda.

Si conobbero alla corte di Napoleone e pur diversi per temperamento e carattere, si trovarono subito in sintonia sui valori profondi e gli ideali di vita. Si sposarono a Parigi il 18 agosto 1806. L’affetto tra loro divenne col tempo sempre più puro e più forte, perché fondato sulla fede e sulla carità.
Non avendo avuto il dono dei figli, i due coniugi lessero questo evento doloroso dentro il disegno provvidenziale della sapienza di Dio. E in mirabile accordo gareggiarono nel farsi apostoli di carità cristiana, "adottando" i poveri di Torino, per svelare loro l’amore e la misericordia del Padre e la dignità di figli di Dio. Vissero così una paternità e maternità spirituali fecondissime, dando esempio di famiglia aperta all’evangelizzazione e al dono di sé ai fratelli.
Carlo Tancredi e Giulia riconoscevano in ogni uomo, soprattutto nei più miseri e infelici l’immagine di quel Dio che ha impresso in ciascuno un destino di felicità. La loro esperienza personale e coniugale di Dio Provvidenza e Misericordia li portò ad aprirsi alla realtà del loro tempo e a realizzare innumerevoli opere socio-caritative, destinate ad incidere profondamente nella vita della città di Torino: ospedali, scuole, laboratori artigiani, centri di accoglienza, asili infantili, strumenti tutti per un’autentica promozione umana e una crescita cristiana.
Giulia si dedicò in modo particolare al problema delle carceri e attuò la prima vera riforma carceraria, basata sull’idea della rieducazione e redenzione della persona. Visitava le carcerate e intesseva con loro rapporti personali, facendole sperimentare concretamente l’amore di “Dio Padre”, che si prende cura di ogni sua creatura. Fondò la Congregazione delle “Figlie di Gesù buon Pastore”, per giovani provenienti da ambienti degradati ed ex detenute, affidando loro la missione dell’educazione di ragazze a rischio.
Carlo Tancredi si dedicò particolarmente all’educazione preventiva, all’istruzione e formazione dei bambini e dei giovani. Ricoprì per 22 anni cariche politiche rivelando, come decurione e sindaco di Torino, una grande capacità di governo ed un equilibrio straordinario nell’affrontare le situazioni più difficili e più angosciose. Operò scelte concrete a favore dello sviluppo integrale dei suoi concittadini.
I piccoli occuparono il posto preminente nel cuore di Carlo e Giulia: per loro istituirono le "stanze di ricovero", cioè i primi asili d’infanzia del Piemonte, accogliendo “nella loro casa” i figli di operai poveri che altrimenti avrebbero trascorso i primi e più importanti anni della loro vita per la strada, esposti a tutti i pericoli. Per essi nel 1834 Carlo Tancredi e Giulia fondarono l’Istituto delle “Suore di Sant’Anna”, affinché continuassero nella Chiesa tale missione a servizio delle nuove generazioni.
Durante il colera, che colpì la città di Torino nel 1835, i marchesi di Barolo si dedicarono in prima persona a soccorrerne le vittime, avendone poi ripercussioni sulla propria salute.
Carlo Tancredi morì il 4 settembre 1838 a Chiari, tra le braccia della sua desolatissima sposa. Ella gli sopravvisse fino al gennaio del 1864, portando a compimento la missione insieme intrapresa a servizio dei più poveri.
Era l’Amore di Dio l’unica luce che brillava nella loro vita… E continua a brillare anche oggi, a quasi due secoli di distanza!
Le congregazioni religiose da loro fondate, avendo colto il valore esemplare della loro “santità di coppia”, hanno avviato per entrambi le due cause distinte di beatificazione e canonizzazione.
Il nulla osta per l’avvio di quella di Giulia rimonta al 17 novembre 1990, mentre il nulla osta per quella di Tancredi è giunto l’8 marzo 1995, a un mese dall’avvio dell’inchiesta diocesana.
Le due inchieste diocesane si sono svolte presso la diocesi di Torino: per Giulia dal 21 gennaio 1991 al 4 luglio 1994, mentre per Tancredi, ottenuto il trasferimento di competenza dal tribunale diocesano di Brescia (sotto cui ricade Chiari) dall’8 febbraio 1995 al 21 dicembre 2002.
La convalida degli atti dell’inchiesta diocesana per Giulia porta la data del 13 gennaio 1995, quella dell’inchiesta per Tancredi, invece, del 30 gennaio 2004.
La “Positio super virtutibus” di Giulia è stata esaminata il 27 ottobre 2009 dai Consultori Teologi della Congregazione delle Cause dei Santi, poi dai Consultori Storici (essendo la causa di natura antica o storica) e dai cardinali e dai vescovi membri della stessa Congregazione.
Il 5 maggio 2015, ricevendo in udienza il cardinal Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui Giulia Colbert Falletti di Barolo veniva dichiarata Venerabile.
La “Positio” di Carlo Tancredi Falletti di Barolo, invece, è stata consegnata nel 2017, valutata l’11 aprile 2017 dai Consultori Teologi, il 17 maggio 2017 dai Consultori Storici (per la stessa ragione della sua sposa) e, l’11 dicembre 2018, dai cardinali e dai vescovi della Congregazione delle Cause dei Santi. Nel pomeriggio del 21 dicembre 2018, papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui anche lui veniva dichiarato Venerabile.
Si auspica, pertanto, che Carlo Tancredi e Giulia “insieme” siano proclamati beati e rifulgano “in coppia” come modello di santità per tutti gli sposi cristiani.

PREGHIERA
Dio, fonte di carità,
che hai donato a Giulia e Tancredi di Barolo
la grazia di vivere in pienezza
l’intima comunione del sacramento coniugale,
concedici di crescere, con costanza e generosità,
nella donazione reciproca
e custodisci la nostra famiglia nella fedeltà e nella pace.
Rendici, con la potenza dello Spirito Santo,
testimoni del mistero d’amore sponsale
e insissolubile tra Cristo e la sua Chiesa.
Aiutaci, con la forza liberante e santificante del Vangelo,
ad educare i nostri figli nella fede e nell’amore fraterno
perché, seguendo Cristo, realizzino perfettamente
la loro particolare vocazione nel popolo di Dio e nella comunità umana.
Perché si manifestino più intensamente agli uomini la tua presenza e il tuo volto,
ti chiediamo che siano elevati alla gloria degli altari
questi sposi ammirabili per zelo apostolico;
concedici, per loro intercessione, la grazia ..... che imploriamo con fiducia,
per Cristo nostro Signore che vive e regna con te
nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.

oppure:

Dio nostro Padre, ti rendiamo grazie perché col tuo Spirito
hai donato alla nostra Chiesa nei coniugi Carlo Tancredi e Giulia di Barolo
un esempio sublime di perfezione cristiana.
Il loro amore sponsale, vivificato dalla fede e sostenuto dalla preghiera,
li ha portati a fare dei loro beni un dono di carità al prossimo,
specialmente nel campo dell’educazione delle giovani generazioni.
Ti chiediamo ora per la loro comune intercessione
di concederci la grazia ..... di cu iabbiamo bisogno,
e fa’ che presto possiamo veder riconosciuta la loro santità,
così da invocarli come nostri protettori
ed imitarli come modelli di vita evangelica.
Per Cristo nostro Signore. Amen.


Autore:
Suor Felicia Frascogna


Note:
Per maggiori informazioni e relazioni di grazie rivolgersi a:
Figlie di Gesù Buon Pastore - Via Mazzini 81 - Piacenza
Suore di Sant’Anna - Via degli Aldobrandeschi 100 - Roma

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Aggiunto/modificato il 2023-08-20

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