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Santa Margherita Bays Vergine, Terziaria francescana

Festa: 27 giugno

La Pierraz, Svizzera, 8 settembre 1815 – Siviriez, Svizzera, 27 giugno 1879

Marguerite Bays nacque l’8 settembre 1815 a La Pierraz, frazione di Siviriez, nel Cantone svizzero di Friburgo. Sin dall’infanzia si sentì portata per la preghiera e per una vita raccolta, ma non volle mai entrare in nessuna congregazione religiosa: preferì servire i suoi familiari e gli abitanti del villaggio, mantenendosi con il lavoro di sarta. Dedicò il proprio tempo libero alle visite ai malati e all’istruzione catechistica dei bambini. Il 22 febbraio 1860 entrò nel Terz’Ordine Francescano, oggi Ordine Francescano Secolare. Sopportò con pazienza le ingiurie della cognata Josette, a cui la sua intensa vita di preghiera sembrava una perdita di tempo, se confrontata con la fatica del lavoro dei campi. A trentacinque anni le fu diagnosticato un cancro all’intestino, ma pregò la Madonna di farla guarire pur di non essere sottoposta a cure che avrebbero messo a rischio la sua intimità. L’8 dicembre 1854, lo stesso giorno in cui il Beato papa Pio IX proclamava a Roma il dogma dell’Immacolata Concezione, Marguerite fu sanata. Da allora, però, ebbe altri dolori, collegati alla Passione di Gesù, che riviveva ogni venerdì e durante la Settimana Santa. Morì il 27 giugno 1879, nella propria casa. È stata beatificata da san Giovanni Paolo II nella basilica di San Pietro a Roma il 29 ottobre 1995 e canonizzata il 13 ottobre 2019 da papa Francesco in piazza San Pietro a Roma. I suoi resti mortali sono venerati nella cappella di san Giuseppe della chiesa parrocchiale di Siviriez.

Martirologio Romano: Nel territorio di Friburgo in Svizzera, beata Margherita Bays, vergine, che, esercitando in famiglia il mestiere di sarta, si adoperò con tutta se stessa per i molteplici bisogni del prossimo senza mai trascurare la preghiera.


I primi anni
Marguerite Bays nacque l’8 settembre 1815 a La Pierraz, frazione di Siviriez, nel Cantone di Friburgo in Svizzera. Era la seconda dei sette figli di Pierre-Antoine Bays e Marie-Joséphine Morel, modesti agricoltori e buoni cristiani.
Dotata di vivacità e di un’intelligenza eccezionale, frequentò per circa quattro anni la scuola di Chavennes-les-Forts, imparando a leggere e a scrivere. Sin da bambina dimostrò particolare inclinazione alla preghiera, per cui smetteva di giocare con le compagne e si ritirava nel silenzio dell’orazione. A otto anni ricevette la Cresima, mentre a undici anni fu ammessa alla Prima Comunione nella parrocchia di Siviriez.

Sarta a servizio della sua famiglia e del suo villaggio
Verso i quindici anni fece un periodo di apprendistato come sarta, mestiere che esercitò per tutta la vita sia a domicilio, sia presso famiglie del vicinato, retribuita a giornata.
Marguerite scartò la possibilità, da più parti sollecitata, di diventare una religiosa, preferendo rimanere nubile e santificarsi in seno alla sua famiglia e presso la sua parrocchia, dove praticamente rimase per tutta la vita.

I contrasti con la cognata
Dopo il matrimonio del fratello maggiore con una loro domestica, Josette, Marguerite dovette sopportare l’ostilità e l’incomprensione della cognata, divenuta padrona di casa al suo posto. Fra l’altro, la donna le rimproverava il tempo passato in preghiera o a lavorare in tranquillità col cucito, mentre lei sgobbava duro nei lavori dei campi.
A questo atteggiamento, per quindici anni, Marguerite oppose un silenzio e una pazienza che suscitavano l’ammirazione di quanti la circondavano. Il suo agire servizievole e la sopportazione delle ingiurie ricevute, portò alla fine la cognata a riconoscere i propri torti: non solo, ma sul letto di morte non volle che nessun altro tranne lei la toccasse.

Marguerite e i suoi fratelli
I tre fratelli e le tre sorelle le erano profondamente affezionati perché lei, cucendo e facendo i lavori di casa, sapeva creare con loro un’atmosfera di buon umore e di pace. Nonostante i problemi che affrontarono durante la vita, Marguerite non li giudicò negativamente, ma continuò a voler loro bene.
Una sorella, Marie-Marguerite, detta Mariette, rientrò in famiglia perché il suo matrimonio fallì. Un altro fratello, Joseph, celibe, era di carattere violento e trascorse anche qualche tempo in prigione. Claude, il fratello maggiore, ebbe un figlio fuori dal matrimonio, François: Marguerite gli domandò di riconoscerlo ufficialmente e s’incaricò della sua educazione.

La sua vita quotidiana
Sia nella propria casa sia in quelle dove si recava per lavoro, invitava i presenti a recitare con lei una o due poste di Rosario. Assisteva alla celebrazione della Messa ogni giorno e ciò costituiva «il culmine della sua giornata», come lei stessa affermava. La domenica, giorno di festa e preghiera, dopo la Messa, rimaneva in chiesa in preghiera davanti al Santissimo Sacramento, faceva la Via Crucis per un’ora e recitava il Rosario.
Le piaceva fare a piedi lunghi e faticosi pellegrinaggi ai santuari mariani, sia sola che con amici. Viveva costantemente alla presenza di Dio e alimentava questo sentimento con una costante preghiera. Il 22 febbraio 1860 entrò nel Terz’Ordine Francescano, oggi Ordine Francescano Secolare.
Dedicò il suo tempo libero a un apostolato attivo fra i bambini, insegnando loro il catechismo e formandoli a una vita religiosa e basata su seri principi morali. Nel contempo, preparava con sollecitudine le giovani alla futura condizione di spose e di madri.
Visitava gli ammalati e i morenti e aiutava i poveri, da lei definiti «i preferiti di Dio». Inoltre, introdusse nella parrocchia le opere missionarie e contribuì alla diffusione della stampa cattolica. Nei rapporti con gli altri non tollerava la maldicenza e la calunnia, mettendo in pratica la regola d’oro: «Quando non hai visto una cosa, non devi parlarne; se l’hai vista, taci».

Il cancro e la sorprendente guarigione
A trentacinque anni, nel 1853, fu operata all’intestino per un cancro. Sconcertata dal tipo di cure che richiedeva, soprattutto perché le considerava lesive della propria intimità, supplicò la Santa Vergine di guarirla e di soffrire diversamente, con altri dolori che la facessero partecipare più direttamente alla Passione di Gesù. Fu pienamente esaudita l’8 dicembre 1854, lo stesso giorno in cui, a Roma, papa Pio IX (beatificato nel 2000) proclamava il dogma dell’Immacolata Concezione.

Fenomeni eccezionali
Da quel giorno la sua vita fu tutta trasformata e per sempre legata a Cristo sofferente. Una misteriosa malattia l’immobilizzava in estasi ogni venerdì alle 15 e per tutta la Settimana Santa, facendole rivivere nel corpo e nello spirito le sofferenze di Gesù, dal Getsemani al Calvario.
Le apparvero nel corpo le cinque stimmate della crocifissione, che le procuravano un grande dolore, ma che accortamente nascondeva ai curiosi. Il vescovo di Friburgo, monsignor Étienne Marilley, volle un consulto medico per verificare le estasi e le stimmate. L’esame autenticò ufficialmente l’origine mistica dei fenomeni. Jean, un altro dei fratelli, si preoccupava molto per quello che le accadeva, specie in relazione alla sua salute.

Gli ultimi anni e la morte
Negli ultimi anni della vita di Marguerite, il dolore si fece sempre più intenso, ma lei sopportò tutto senza un lamento, in totale abbandono alla volontà di Dio. In questo clima compose una preghiera:
«O Santa Vittima, attirami a te,
cammineremo insieme. Che io soffra con te,
questo è giusto.
Non ascoltare le mie ripugnanze:
che io compia nella mia carne
ciò che manca alle tue sofferenze.
Abbraccio la croce, voglio morire con te.
È nella piaga del tuo Sacro Cuore
che desidero rendere il mio ultimo respiro».
Morì nell’ottava della festa del Sacro Cuore, venerdì 27 giugno 1879, alle tre pomeridiane. I parrocchiani di Siviriez e dintorni, all’annuncio della sua morte, dicevano fra loro: «La nostra santa è morta».
I funerali si svolsero il 30 giugno, con la partecipazione di numerosi sacerdoti e una gran folla di fedeli. I suoi resti mortali, sepolti nel cimitero di Siviriez, furono in seguito traslati nella chiesa parrocchiale, precisamente nella cappella di San Giuseppe.

La causa di beatificazione fino al decreto sulle virtù eroiche
La fama di santità di cui godeva in vita, proseguì e si ampliò dopo la sua morte, per cui la diocesi di Friburgo (oggi di Losanna-Ginevra-Friburgo) avviò la sua causa di beatificazione. Nel 1929 si svolse il processo informativo, integrato dal processo supplementare istruito dal 1953 al 1955. Il 25 novembre 1956 si ebbe il decreto sugli scritti, seguito, il 9 marzo 1957, dal decreto sul non culto.
Dopo anni di silenzio e le nuove normative in materia di cause di beatificazione e canonizzazione, anche quella di Marguerite riprese. Il 13 dicembre 1985 venne emesso il decreto di convalida dell’inchiesta diocesana. L’anno successivo fu invece presentata la “Positio super virtutibus”.
I Consultori Teologi della Congregazione delle Cause dei Santi, il 13 febbraio 1990, si pronunciarono favorevolmente circa l’esercizio in grado eroico, da parte di Marguerite, delle virtù cristiane. Anche i cardinali e i vescovi della stessa Congregazione, il 19 giugno 1990, diedero il proprio parere positivo. Il 10 luglio 1990, quindi, il Papa san Giovanni Paolo II autorizzò la promulgazione del decreto con cui Marguerite Bays veniva dichiarata Venerabile.

Il miracolo per la beatificazione
Come possibile miracolo per ottenere la sua beatificazione fu considerato il caso di Marcel Ménétrey, all’epoca diciannovenne, studente al Collége Saint-Michel di Friburgo. Il 25 aprile 1940 partì per un’escursione al Dent-de-Lys, una montagna alta più di duemila metri. Con lui c’erano don Auguste Davet, cappellano di Chavannes-les-Forts (comune nel quale rientra La Pierraz), sua nipote Marguerite Davet e il giovane sacrestano Louis Aubert. Nessuno di loro era esperto di alpinismo.
Nel corso della discesa, dopo aver conquistato la vetta, Marguerite Davet precipitò, trascinando con sé gli altri. La corda che li legava si ruppe a circa tre metri da Marcel, il quale, sia durante la salita, sia dopo, aveva invocato Marguerite Bays. Dopo lo sconvolgimento, riprese a invocarla per poter arrivare sano e salvo a valle, stringendo il proprio Rosario: così avvenne. Marcel Ménétrey in seguito divenne sacerdote e morì il 27 ottobre 2000.

Il riconoscimento del miracolo e la beatificazione
L’asserito miracolo venne esaminato nell’inchiesta diocesana relativa, che vide la partecipazione anche di alpinisti esperti e i cui atti furono convalidati il 12 aprile 1991. La Consulta Medica della Congregazione delle Cause dei Santi dichiarò, il 25 febbraio 1993, che l’accaduto era inspiegabile dal punto di vista scientifico.
I Consultori Teologi, il 2 luglio 1993, stabilirono che c’era un nesso tra il fatto prodigioso e l’intercessione di Marguerite. Questa dichiarazione fu confermata dai cardinali e dai vescovi membri della Congregazione delle Cause dei Santi, il 16 novembre 1993.
Infine, il 23 dicembre 1993, san Giovanni Paolo II autorizzò la promulgazione del decreto con cui si dichiarava che quello era un autentico miracolo, ottenuto per intercessione di Marguerite Bays.
Lo stesso Pontefice la beatificò il 29 ottobre 1995 nella basilica di San Pietro a Roma. Nella stessa celebrazione furono elevate agli onori degli altari altre due donne svizzere, entrambe religiose: suor Maria Teresa Scherer, fondatrice delle Suore della Croce di Ingebohl, e suor Maria Bernarda Bütler, fondatrice delle Suore Francescane di Maria Ausiliatrice. La sua memoria liturgica fu fissata al 27 giugno, giorno della sua nascita al Cielo.

Il miracolo per la canonizzazione
Come secondo miracolo per ottenere la canonizzazione è stato esaminato un fatto avvenuto il 6 marzo 1998 a Siviriez. Norbert Baudois, agricoltore, si trovava sul proprio trattore insieme alle nipoti Nadine, di otto anni, e Virginie, di ventidue mesi, per ritirare le barriere antineve del proprio campo. A un certo punto, lasciò il volante a Nadine, per gli ultimi metri. Proprio in quell’istante, Virginie, che era seduta sulle ginocchia del nonno, cadde e passò sotto le ruote del mezzo in movimento.
Il nonno scese dal trattore e rialzò la bambina, priva di sensi. Dopo qualche istante, però, scoppiò a piangere. A Norbert venne spontaneo ringraziare subito la Beata Marguerite, cui era molto devoto e a cui chiedeva ogni giorno di proteggere i suoi nipoti, in base al grande affetto che lei ebbe in vita verso i bambini. Altrettanto tempestivamente, portò la nipote in ospedale. Dopo tre giorni in osservazione, la bambina fu dimessa: aveva solo qualche escoriazione superficiale.
L’inchiesta diocesana sull’asserito miracolo si è conclusa il 27 maggio 2014 nella chiesa parrocchiale di Siviriez e ha previsto anche una perizia tecnica sul trattore che aveva travolto la bambina. Virginie oggi lavora come estetista e gode di ottima salute.
Il 15 gennaio 2019, ricevendo in udienza il cardinal Giovanni Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui l’accaduto era da considerare un miracolo ottenuto per intercessione della Beata Marguerite Bays. Lo stesso Pontefice l’ha canonizzata il 13 ottobre 2019 in piazza San Pietro a Roma, insieme ad altri quattro Beati.


Autore:
Antonio Borrelli ed Emilia Flochini

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Aggiunto/modificato il 2019-10-12

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