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San Restituto di Roma Martire

27 maggio

Restituto viene arrestato a Roma durante le persecuzioni di Diocleziano perché predica contro gli dei. Per aver rifiutato di fare sacrifici, viene flagellato a morte per ordine del tribunale di Ermogene. È sepolto al XVI miglio della via Nomentana.

Martirologio Romano: A Roma al sedicesimo miglio della via Nomentana, san Restituto, martire.


Il Martirologio Geronimiano lo ricorda in giorni diversi: il 27 maggio senza alcuna indicazione topografica, il 29 maggio sulla via Aurelia e l'11 giugno al VII miglio della via Nomentana. La seconda commemorazione fu accettata dai martirologi storici (Floro, Adone, Usuardo) e quindi è passata anche nel Romano, ma con molta probabilità il vero dies natalis dovette essere il 27 maggio, mentre il suo sepolcro si trovava, come attesta la passio, al XVI miglio della via Nomentana, dove il Bosio vide, nei pressi di Eretum (odierna Monterotondo) i ruderi della chiesa dedicata in suo onore e la cripta in cui era stato custodito il suo sepolcro.
Se la passio infatti non è storicamente attendibile per quanto riguarda le notizie biografiche del santo , e invece degna di fede per le coordinate, essendo stata composta, secondo il giudizio del Lanzoni, nel sec. V-VI, in un tempo cioè in cui era molto difficile travisare o inventare quei dati, indispensabili per il culto e che potevano essere facilmente controllati e giudicati.
Secondo la passio dunque Restituto fu arrestato a Roma durante la persecuzione di Diocleziano perché predicava contro gli dèi e tradotto al tribunale dei preside Ermogene; invitato a sacrificare si rifiutò, fu colpito perciò con pietre e flagellato. Rinchiuso in carcere, ottenne da Dio, con le sue preghiere, un terremoto che divelse le porte e permise a tutti gli altri carcerati di fuggire. Ricondotto al tribunale, rifiutò ancora una volta di sacrificare a Giove Capitolino; Ermogene comandò allora che fosse decapitato ed il suo corpo gettato presso l'arco di Settimio Severo. La matrona Giusta lo raccolse,, lo nascose nella sua casa e poi lo seppellì in un suo campo, sulla via Nomentana "in milliario decimo sexto... in crypta in inferioribus... sub die sexto Kalendas iunias".
Nei mss. più antichi (Farfa dei secc. IX-X; Vatic. 1195 del sec. XI; Archivio di S. Maria Maggiore del sec. XII; cf. A. Poncelet, Catalogus codicum bagiographicorum latinorum bibliotbecarum romanarum, Bruxelles 1909, pp. 84, n. 61; 121, n. 33; id., Catatogus codicum bagiograpbicorum latinorum Bibliotbecae Vaticanae, Bruxelles 1910, Paul-Trois-Chateaux. p. 57, n. 45), il racconto finisce qui, ma a partire dal sec. XII, in alcuni codici (Vatic. 1191 e 1196, cf. A. Poncelet, Op. cit., pp. 43, n. 17; 62, n. 48) si aggiunge che al tempo del papa Adriano (si tratta evidentemente di Adriano IV [1154-591) il corpo di R. fu trasferito a Roma nella chiesa di S. Andrea in Aurísario, cioè nella chiesa detta anche di S. Andrea in catabarbara, che sorgeva nei pressi di S. Maria Maggiore, le cui vestigia furono ritrovate nel 1930, quando fu costruito l'edificio per il Pontificio Seminario Orientale (cf. Rivista di Archeol. Crist., IX [19321, pp. 221-55).
In conclusione possiamo dire che Restituto è un martire autentico di Monterotondo, ivi venerato fino al Medioevo, ma del quale non si hanno notizie storicamente attendibili.


Autore:
Agostino Amore


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2003-08-25

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