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Sant' Ivo Vescovo in Inghilterra

24 aprile

Persia, VI sec. - Sleve (Inghilterra), VII secolo

Vescovo in Inghilterra, nato nel VI secolo in Persia. Di nobile famiglia, dopo la conversione si dedicò alla predicazione itinerante, viaggiando in Asia Minore, Illiria, Roma e Francia, dove ottenne grande successo. Rifiutando onori e ricchezze, si recò in Inghilterra, evangelizzando la Mercia e stabilendosi a Sleve (St-Yves). Morto agli inizi del VII secolo, le sue reliquie furono scoperte nel 1001 e trasferite all'abbazia di Ramsey. La sua "Vita", scritta dal monaco Goscelino di Westminster nel 1091, ci offre informazioni preziose su questo santo itinerante, la cui memoria si celebra il 24 aprile e il 10 giugno.



Il nome Ivo è molto diffuso in Europa, prendendo secondo i luoghi delle varianti, così in Italia è Ivo o Ivone, in Spagna Ivo o Ivano, Yves in Inghilterra e Francia. Proviene quasi certamente dal celtico ‘ivos’ che vuol dire ‘legno di tasso’; il tasso, infatti, per i Celti era un’albero sacro, con cui venivano fabbricate sia le armi sia le abitazioni.
Ebbe un particolare sviluppo in Francia, soprattutto in Bretagna, nell’VIII secolo, diffondendosi poi in tutta Europa. Con questo nome, oltre al santo che menzioniamo in questa scheda, abbiamo due celebri santi, ambedue francesi, che furono vanto e onore del loro tempo: s. Yves vescovo di Chartres (1040-1116), che si celebra il 23 dicembre e s. Yves Hélory de Kermartin (1235-1303), sacerdote e avvocato, che si celebra il 19 maggio.
S. Ivo, denominato vescovo in Inghilterra, era nato nel secolo VI, originario della Persia, appartenne ad una nobile famiglia e divenuto vescovo, si dedicò ad una predicazione itinerante, sul modello di s. Paolo apostolo, prima nell’Asia Minore e nell’Illiria (regione storica della Penisola Balcanica fra l’Istria ed i Monti Certuni, divenuta nel 228 provincia romana).
Poi nel suo viaggiare, passò per Roma e da lì giunse in Francia dove ebbe un grande successo, onorato dal re, dai nobili e dal popolo; forse da lui il nome Ivo cominciò ad affermarsi maggiormente in Francia.
Ma il vescovo volendo rifiutare tutti gli onori che gli venivano tributati per la sua evidente santità, passò con tre compagni in Inghilterra, dove lavorò fruttuosamente per parecchi anni nella Mercia (uno dei sette regni, “eptarchia”, fondati dagli anglosassoni nella seconda metà del V secolo), fissando infine la sua residenza nella città di Sleve (St-Yves) a tre miglia da Huntendun, dove dopo svariati anni di apostolato fra quelle popolazioni, morì agli inizi del VII secolo.
Le sue reliquie furono prodigiosamente scoperte nel 1001 e trasferite nell’abbazia benedettina di Ramsey (Huntingdonshire); la sua ‘Vita’ da cui sono scaturite le biografie successive, fu scritta dal monaco Goscelino di Westminster nel 1091 per incarico dell’abate Ereberto.
La sua celebrazione è al 24 aprile e al 10 giugno.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2003-10-07

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