Hesbaye (Belgio), 628 ca. – 693
Martirologio Romano: Nel Brabante, nell’odierno Belgio nella cittadina in seguito insignita del suo nome, san Trudone, sacerdote, che donò i suoi beni alla Chiesa di Metz e costruì in questo luogo un monastero, in cui radunò molti discepoli.
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Per un santo del Medioevo così lontano nel tempo, è stupefacente la vasta bibliografia esistente, e che ha come soggetto s. Trudone, sacerdote belga del VII secolo. La stessa ‘Vita’ del santo ha avuto quattro edizioni, la prima verso la fine del secolo VIII, la seconda scritta verso il 1055, una terza nel 1085 ca., una quarta nel 1539 e pubblicata nel 1540. La prima, fondamentale biografia (Vita) scritta verso l’ultimo quarto del secolo VIII, è del diacono della Chiesa di Metz, di nome Donato, forse originario dell’Hesbaye; l’opera fu scritta dietro richiesta del vescovo di Metz sant’Angelramo, morto nel 791. Il racconto, scritto con grande precisione e in un latino forbito, si rifà alla tradizione orale. S. Trudone (in francese Trond, Trudon) nacque nella regione di Hesbaye nel Belgio settentrionale, allora regno di Austrasia, verso il 628 ca.; i suoi genitori Wicboldo e Adele (la quale godeva localmente di fama di santità) erano ricchi e nobili, forse appartenevano ad un ramo dei Carolingi e trasmisero ai figli una salda educazione cristiana. Scandalizzando i suoi amici di gioventù, Trudone avvertendo la vocazione religiosa, scelse la vita consacrata, abbandonando i piaceri della caccia e facendo voto di costruire un monastero. Presa la decisione, un giorno si mise in viaggio per andare dal vescovo abate s. Remaclo, che si trovava a Zepperen (Limbourg belga), il quale adottandolo come figlio spirituale, lo mandò poi da Clodulfo, vescovo di Metz, per ricevere un’istruzione nelle scienze religiose. Questo fatto spiega, che le Scuole di Metz primeggiavano in quel tempo e solo successivamente le Scuole di Liegi, le facevano concorrenza; nel contempo spiega il perché della donazione da parte di Trudone, dell’abbazia costruita poi sulle sue terre, alla diocesi di Metz, i cui vescovi esercitarono la loro autorità fino all’anno 1227. Il periodo della sua formazione avveniva dopo il 650, data della fondazione dell’abbazia di Stavelot-Malmedy di cui s. Remaclo fu il primo abate e prima del 655, anno in cui Trudone fu ordinato sacerdote. Una volta ritornato nell’Hesbaye, Trudone ebbe il permesso di predicare, di celebrare e di innalzare una chiesa nella sua proprietà di Sarchinium (dove sorse l’odierna città di Saint-Trond). La costruzione della chiesa iniziò verso il 660-662 e fu dedicata ai Santi Quintino e Remigio (in seguito prenderà il nome di S. Trudone); alcuni chierici secolari andarono a condurvi vita religiosa sotto la sua guida; Trudone passò qui il resto della sua vita, allontanandosi con frequenza per visitare le chiese vicine di Velm e Zepperen e a pregarvi di notte. E ad Hasbain (Hesbaye) morì nel 693. La sua tomba divenne ben presto meta di pellegrinaggi, lo stesso Pipino il Giovane andò a pregarvi e fece alcune donazioni; poiché il monastero custodiva anche le spoglie di s. Eucherio d’Orléans, morto in esilio, i due santi furono spesso associati. Le loro reliquie furono elevate nell’880 (canonizzati, proclamati santi) e traslate dalla chiesa nella cripta, ciò le salvò dal saccheggio dei Normanni dell’883. Nei primi anni del XII secolo fu eretta una tomba degna del santo e l’11 agosto 1169 fu eseguita un’ulteriore traslazione nel coro; dopo altri vari movimenti e realizzazione di magnifici reliquiari in onore del santo nei secoli successivi e dopo aver superato le distruzioni della Rivoluzione Francese, le reliquie nel 1806, furono poste sotto l’altare maggiore della chiesa primaziale di Saint-Trond. Il culto per s. Trudone si diffuse nelle Fiandre e nei Paesi Bassi, ancora oggi molte chiese parrocchiali lo venerano come patrono; nella Diocesi di Liegi e nel Martirologio Romano, la sua festa si celebra il 23 novembre.
Autore: Antonio Borrelli
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