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Santa Savina Matrona

30 gennaio

Milano, 260/267 - 311/317

Nobile milanese, fu una fervente cristiana che si dedicò ad opere di religione e di carità, soprattutto a favore dei perseguitati durante la persecuzione di Diocleziano.Dopo la morte del marito, Savina fece seppellire i corpi dei martiri Nabore e Felice, decapitati a Lodi Vecchio, nella sua casa. Cessata la persecuzione, fece portare i corpi dei due martiri a Milano, dove furono deposti nella cappella gentilizia dei Valerii. Savina morì e fu sepolta accanto ai "suoi" martiri. Nel 1798, le sue reliquie e quelle dei santi Nabore e Felice furono traslate nella basilica di Sant'Ambrogio a Milano. Secondo una tradizione, Savina traslò le reliquie dei martiri della legione tebana da Lodi a Milano, nascoste in una botte.



Santa Savina nacque a Milano dalla nobile famiglia dei Valeri nel 260/267. Adulta, andò in sposa ad un patrizio lodigiano, forse della famiglia dei Trissino. Rimasta presto vedova, S. Savina si dedicò, essendo una fervente cristiana, ad opere di religione e di carità, soprattutto a favore dei perseguitati dell’ultima persecuzione di Diocleziano contro i cristiani. S.Savina fece seppellire nella propria casa, di nascosto, i corpi dei martiri Nabore e Felice, soldati della legione tebana, decapitati a Laus Pompeia (Lodi Vecchio) verso il 300-304. Cessata la persecuzione, Savina fece portare a Milano i corpi dei due martiri, trasportandoli su un carro alla presenza dei figli dell’imperatore. I corpi dei santi Nabore e Felice furono deposti nella cappella gentilizia dei Valerii. La traslazione dovette avvenire il 18 maggio del 310. Più tardi, dopo una vita spesa in veglie e preghiere, S. Savina morì (a. 311/317) e fu sepolta accanto ai “suoi” martiri.
Nel 1798, le reliquie di s. Savina e dei santi martiri Nabore e Felice furono traslate nella basilica di S. Ambrogio, dove a santa Savina è dedicata una cappella.
Secondo una tradizione, Savina traslò le reliquie dei martiri della legione tebana da Lodi a Milano, nascosti in una botte. Alle guardie delle porte di Milano, per poter passare senza problemi, santa Savina disse che la botte conteneva miele. Le guardie vollero controllare la botte e trovarono effettivamente del miele. Per questo, quel luogo fu poi chiamato Melegnano.
La liturgia ambrosiana festeggia S. Savina il 30 gennaio.


Autore:
Francesco Roccia

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Aggiunto/modificato il 2004-03-04

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