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San Fulgenzio di Astigi Vescovo

14 gennaio

Cartagena (Spagna), sec. VI – Astigi (Écija) 632 ca.

San Fulgenzio nacque a Cartagena nel VI secolo e morì ad Astigi (Spagna) nel 632. La sua fu una famiglia di santi. Infatti Fulgenzio, conosciuto come vescovo di Astigi, nell'Andalusia, ebbe come fratelli san Leandro vescovo di Siviglia, il grande sant'Isidoro, dottore della Chiesa, e santa Fiorentina, badessa benedettina. Fu Fulgenzio a chiedere al fratello Isidoro di scrivere una delle sue grandi opere, «De origine officiorum sive de ecclesiasticis». Non ci sono notizie sicure sulla gioventù di Fulgenzio, ma sembra certo che nel 610, quando aveva circa 50 anni, fosse già vescovo di Astigi (Andalusia). In precedenza sembra fosse monaco benedettino e probabilmente abate. Nel 610 sottoscrisse il decreto del re Gundemaro (610-614) che costituiva la provincia di Toledo, staccandone il territorio da quello di Cartagena, allora sotto il dominio dei bizantini. Non si sa molto del suo episcopato, che comunque durò più di venti anni; infatti l'ultima data certa della sua vita è il 619, quando prese parte al II Concilio provinciale di Siviglia, presieduto dal fratello Isidoro. Fulgenzio morì intorno al 632. (Avvenire)

Martirologio Romano: Ad Écija in Andalusia, in Spagna, san Fulgenzio, vescovo, fratello dei santi Leandro, Isidoro e Fiorentina; a lui Isidoro dedicò il trattato sugli uffici ecclesiastici.


La sua fu una famiglia di santi fratelli spagnoli, infatti s. Fulgenzio conosciuto come vescovo di Astigi (Écija) nell’Andalusia, ebbe come fratelli s.Leandro vescovo di Siviglia († 600), il grande s. Isidoro vescovo di Siviglia († 636), Dottore della Chiesa e s. Fiorentina († 610), badessa benedettina.
S. Fulgenzio nacque a Cartagena in Spagna, verso la metà del secolo VI ed aveva come genitori Severiano e Tortora (anche se quest’ultima sembra che fosse una balia, perché non si conosce con certezza il nome della loro madre).
Suo padre, a seguito dell’invasione bizantina di Cartagena, fuggì verso il 554 a Siviglia, portando con sé la moglie ed i figli Leandro, Fulgenzio e Fiorentina, mentre Isidoro nacque nell’esilio sivigliano, tra il 560 e 570. Morti i due genitori, capo della famiglia divenne il fratello maggiore Leandro, che guidò la formazione umana e letteraria di Fulgenzio e di Isidoro, allevato quest’ultimo, essendo il più piccolo, dalla sorella Fiorentina.
A questo punto, della famiglia originaria di Fulgenzio, aggiungiamo che Fiorentina ancora giovane, si fece monaca benedettina nel monastero di Écija (Astigi), città di cui sarà vescovo il fratello Fulgenzio; a lei il fratello Leandro, anch’egli monaco benedettino e poi vescovo di Siviglia, dedicò una nota “Regola”, adattamento della Regola benedettina per le religiose e che ebbe una grande diffusione nei monasteri femminili dell’Alto Medioevo.
Per san Fulgenzio non vi sono notizie certe sulla sua gioventù, ma nel 610 egli era già vescovo di Astigi (Écija) quindi sui 50 anni, in precedenza egli deve essere stato monaco benedettino e probabilmente abate; perché sia lui che il fratello più piccolo Isidoro, frequentarono scuole monastiche contemporanee e prestigiose.
Nel 610 con la sua firma, sottoscrisse il decreto del re Gundemaro (610-614) che costituiva la provincia di Toledo, staccandone il territorio da quello di Cartagena, allora sotto il dominio dei bizantini.
Purtroppo al contrario dei suoi grandi fratelli Leandro e Isidoro, di lui non si sa molto del suo episcopato, che comunque durò più di venti anni; infatti l’ultima data certa della sua vita è il 619, quando prese parte al II Concilio provinciale di Siviglia, presieduto dal fratello Isidoro, dove furono trattati per la prima volta in un Concilio spagnolo, problemi relativi alle circoscrizioni ecclesiastiche e alla disciplina sacramentaria, sulla base di argomentazioni tratte dal Diritto Romano.
Fulgenzio morì nel 632 ca. perché nel 633, anno in cui si svolse l’importante IV Concilio di Toledo, sempre sotto la presidenza del fratello Isidoro, giunto ormai agli ultimi anni della sua vita, al Concilio era presente Marziano, suo successore come vescovo di Astigi.
Fu lui a chiedere al fratello Isidoro di scrivere una delle sue grandi opere “De origine officiorum sive de ecclesiasticis ecc.”. Nel Medioevo gli furono attribuite alcune opere letterarie, come anche ci furono descrizioni della sua attività e virtù, confondendolo però con l’altro vescovo s. Fulgenzio di Ruspe in Africa (1° gennaio).
Per quanto riguarda le reliquie, esse in seguito si accomunarono con quelle di sua sorella. A causa delle invasioni arabe, nel secolo VIII, i cristiani di Astigi nascosero le loro reliquie; che furono ritrovate nel 1330 ca. nei monti di Guadalupe (Badajoz) e sistemate dai fedeli nella chiesa di Berzocana della diocesi di Plasencia, dove furono conservate con grande venerazione fino al 1592, quando la città di Cartagena chiese al re Filippo II, le reliquie dei due fratelli; il priore del monastero di Guadalupe, dietro ordine del re, prese quattro grandi ossa e le consegnò alla chiesa cattedrale di Cartagena; altre sono al monastero dell’Escoriale e nella cattedrale di Murcia e di Avila.
S. Fulgenzio è patrono delle diocesi di Cartagena e di Plasencia e dal 1624 è venerato localmente come Dottore. La sua festa, secondo il “Martyrologium Romanum” ricorre il 14 gennaio.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2004-03-30

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