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Zabrzez, Polonia, 24 aprile 1913 – Auschwitz, Polonia, 9 aprile 1944
Caterina Celestina Faron, nata nel 1913, fa parte della schiera dei martiri polacchi del nazismo. La suora aveva offerto la sua vita per la conversione di un sacerdote. Arrestata dalla Gestapo fu condannata ai lavori forzati nel campo di Auschwitz. Affrontò eroicamente le sofferenze, morendo il giorno di Pasqua del 1944. La giovane religiosa è stata beatificata da Giovanni Paolo II in Polonia il 13 giugno del 1999 insieme ad altri 107 martiri e a Edmund Bojanowski (1814-1871), fondatore della sua Congregazione di appartenenza, le Ancelle dell'Immacolata Concezione. (Avvenire)
Martirologio Romano: Nel campo di sterminio di Auschwitz vicino a Cracovia in Polonia, beata Celestina Faron, vergine della Congregazione delle Piccole Serve dell’Immacolata Concezione e martire, che, durante l’occupazione militare della Polonia in tempo di guerra, fu gettata in carcere per la sua fede in Cristo e, dopo essere stata sottoposta a torture, ottenne la corona gloriosa.
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Katarzyna Celestyna Faron nacque il 24 aprile 1913 nella città polacca di Zabrzez. Entrò fra le Suore Ancelle dell’Immacolata Concezione e divenne superiora della comunità di Brzozow. Con l’avvento del regime nazista, la religiosa aveva offerto la sua vita per la conversione di un sacerdote. Arrestata dalla Gestapo, fu condannata ai lavori forzati nel lager di Auschwitz. Affrontò eroicamente le sofferenze, morendo in seguito alle numerose torture subite il giorno di Pasqua 9 aprile 1944, ancora in giovane età.
Papa Giovanni Paolo II l’13 giugno 1999 elevò agli onori degli altari ben 108 vittime della medesima persecuzione nazista, tra le quali la Beata Katarzyna Celestyna Faron, che viene dunque ora commemorata dal Martyrologium Romanum in data odierna. In quell’occasione fu beatificato anche il fondatore della congregazione di appartenenza di Suor Celestina, il laico Edmund Bojanowski.
Autore: Fabio Arduino
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