Château-Redon (Basse Alpi), 388 ca. – 27 novembre 455 ca.
Martirologio Romano: Presso Riez nella Provenza, in Francia, san Massimo, padre del cenobio di Lérins dopo sant’Onorato e poi vescovo della Chiesa di Riez.
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Il culto per s. Massimo vescovo di Riez, è attestato particolarmente nella zona delle Basse Alpi in Francia e la sua celebrazione è al 27 novembre. Massimo nacque verso il 388 a Château-Redon (Basse Alpi), da nobili e cristiani genitori che lo battezzarono subito dopo la nascita. Crebbe dotato di una padronanza di sé e del senso di autodisciplina, a 18 anni fece in segreto voto di castità e povertà e prese a condurre una vita molto pia ed austera e dedita allo studio. L’autore di un’affidabile ‘Panegirico’ Fausto, poi suo successore a Riez, lo presenta come uomo affabile, liberale, coraggioso e molto giudizioso. Nel 400-402 Massimo lasciò la sua famiglia e si diresse verso Lérins, dove fu accolto dall’abate s. Onorato, il quale dopo essere stato eletto nel 427 vescovo di Arles, lo nominò abate di Lérins, carica che mantenne per sette anni. Sotto il suo governo il monastero conobbe un periodo di incomparabile santità e scienza, scrisse regole e istruzioni per i monaci, incoraggiò gli studi; ebbe molti discepoli che lo seguirono sulla via della santità, come Lupo, Vincenzo, Ilario, Eudone, Verano, Nazario. Già nel 430 dopo la morte di s. Leonzio vescovo di Fréjus, venne eletto a succedergli, ma egli rifiutò ritenendosi indegno, però nel 434 dovette cedere perché s. Ilario lo nominò vescovo di Riez. Pur essendo diventato vescovo, volle conservare l’abito e i costumi del monastero di Lérins, favorendo nella diocesi l’affluire di monaci e il sorgere di monasteri e facendo fiorire gli studi a Moustiers. Fece costruire la chiesa di S. Pietro a Riez e quella di S. Albano, prese parte ai Concili francesi di Riez (439), Orange (441), Vaison (442), Arles (451) che si occuparono della disciplina ecclesiastica. Secondo i suoi biografi, in particolare il patrizio ‘Dynamius’ del VI secolo, Massimo aveva poteri taumaturgici, come quello di risuscitare i morti e scacciare i demoni. Ritornato in famiglia per un’ultima visita a Château-Redon, Massimo morì il 27 novembre del 455 ca.; il suo corpo fu trasportato a Riez, dove fu sepolto prima nella chiesa di S. Pietro e poi in quella di S. Albano di cui divenne il titolare. Nel secolo XI le sue reliquie vennero divise e traslate una parte a Nantua nell’abbazia della Grazia, diocesi di Carcassonne e parte in altri luoghi. S. Massimo è invocato per la protezione dei bambini e dei moribondi; nella regione delle Basse Alpi un gran numero di chiese lo hanno scelto come patrono.
Autore: Antonio Borrelli
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