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San Teodoro di Octoduro Vescovo

16 agosto

Vallese (Svizzera), IV secolo

San Teodore, popolarmente conosciuto come Teodulo, è considerato il primo vescovo del cantone svizzero del Vallese. Partecipò probabilmente al concilio di Aquileia ed al sinodo di Milano. A lui è attribuita la traslazione delle reliquie dei martiri della Legione Tebea e l’edificazione del primitivo santuario in loro onore a Sain-Maurice. Come San Grato di Aosta, anch’egli è invocato contro le avversità atmosferiche.

Patronato: Diocesi di Sion (Vallese, Svizzera)

Etimologia: Teodoro = dal greco: dono di Dio

Emblema: Mitra, Pastorale, Modellino di una chiesa

Martirologio Romano: A Sion nel Vallese nell’odierna Svizzera, san Teodoro, primo vescovo della città, che, seguendo l’esempio di sant’Ambrogio, difese la fede cattolica contro l’arianesimo e venerò con tutti gli onori le reliquie dei martiri di Agauno.


Il nome del santo vescovo Teodulo suonerà certamente familiare a quegli alpinisti che abbiano attraversato il passo omonimo che divide la valdostana Cervinia dalla svizzera Zermatt. Il personaggio in questione, chiamato talvolta Teodoro, non è assolutamente da confondere con un altro Teodulo, facente parte del gruppo dei Quaranta Martiri di Sebaste.
Questi due nomi con cui è conosciuto fanno sicuramente pensare ad un’origine orientale. Di fatto, non si sa assolutamente nulla di certo circa il suo paese natale. Pare che sia stato inviato dal vescovo milanese San Protasio ad evangelizzare il Vallese, odierno cantone svizzero.
Esiste un documento che attesta che Teodulo fu vescovo di Octodurum, l’attuale Martigny: è la sua firma al concilio di Aquileia del 381. In questo concilio, in cui si condannarono i vescovi ariani Palladio e Secondino, Teodulo dichiarò: “Noi riteniamo che Palladio, negando che il Cristo è Dio e costerno al Padre, non è in alcun modo cristiano né vescovo”.
Sant’Ambrogio convocò inoltre nel 393 il sinodo di Milano ove si condannò il prete Gioviniano, che non credeva alla verginità di Maria. La firma “Theodorus” che appare sugli atti del sinodo non porta tuttavia la dicitura “episcopus octodurensis”.
Teodoro, popolarmente noto come Teodulo, è dunque il primo vescovo conosciuto del Vallese, con sede ad Octodurum.
Gli scavi condotti dal 1990 al 1993 sotto la chiesa parrocchiale di Martigny hanno portato alla luce dei resti romani del II e III secolo, nonché paleocristiani a partire dal V secolo. In particolare è stato rinvenuto un insieme di rovine simili a quelle scoperte sotto la cattedrale di Saint-Pierre a Ginevra. Molto probabilmente la sede episcopale fu trasferita da Martigny a Sion nel 585 sotto l’episcopato di Eliodoro.
La fama di Teodulo è particolarmente legata alla scoperta di ossa di martiri della Legione Tebea ed alla loro “translatio” in una basilica della cui edificazione egli stesso si sarebbe fatto primo promotore, ai piedi di una rocca sormontante la cittadina di Agaunum, odierna Sain-Maurice.
Mancano purtroppo altre date precise sulla sua vita. Vi sono invece due leggende a proposito di un Teodoro, forse non realmente inerenti al vescovo in questione, ma comunque assai popolari e degne di essere menzionate.
Secondo la prima, Teodoro si sarebbe recato un giorno a Roma ed avrebbe ricevuto dal papa una campana, in segno di riconoscenza per le preghiere del santo vescovo che gli avevo impedito di commettere un grande peccato. Dinnanzi all’evidente difficoltà di trasportare tale campana a Sion, Teodoro avrebbe ordinato al diavolo, in nome di Dio, di occuparsi del trasporto e così avvenne. La cosiddetta “campana beati Theoduli” suonava ancora contro le intemperie attorno al 1335.
La seconda leggenda racconta invece che dei viticultori si recarono piangenti da Teodulo perché, dopo una cattiva annata, la vendemmia aveva reso pressoché niente. Il santo si ritirò allora in preghiera ed ordinò in seguito di portargli dei barili vuoti ed i pochi grappoli che si erano potuti raccogliere. Teodoro, presa quest’uva tra le mani, riempì tutti i recipienti del miglior vino mai gustato dai presenti.
Infine vi è anche una storia conosciuta come “Carolina”, concernente senza dubbio un altro Teodoro, contemporaneo di Carlo Magno. Questi fece una donazione al vescovo di Sion in segno di riconoscenza per l’assoluzione da lui ricevuta in merito ad un peccato mortale “inconfessabile e di natura sconosciuta”. Questa assoluzione fu possibile esclusivamente poiché un angelo rivelò a Teodoro la natura del peccato imperiale.
La cosa più certa riguardo a San Teodulo resta comunque l’immutata venerazione popolare nei suoi confronti che perdura ormai da ben diciassette secoli. Ancora oggi sono a lui dedicate numerose chiese e cappelle. Come San Grato di Aosta, anch’egli è invocato contro le avversità atmosferiche. E’ festeggiato il 16 agosto.


Autore:
Fabio Arduino

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Aggiunto/modificato il 2005-03-05

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