Nel preparare questa breve scheda biografica del quindicenne Roderick Flores, sono venuti alla mente i tanti episodi eroici accaduti in Italia e nel mondo, specie nell’estate 2004, quando generosi giovani si sono tuffati nelle acque agitate del mare e dei fiumi, per salvare persone in difficoltà; alcuni di loro, a cui la società è riconoscente e onora, hanno perso la propria vita nel riuscito salvataggio dei quasi annegati bagnanti. Nella cronaca del giorno dopo, si veniva a sapere oltre la giovane età, anche che qualcuno era sposato e aveva dei bambini, queste condizioni familiari e affettive, non avevano bloccato l’impulso generoso del loro cuore nel soccorrere chi chiedeva aiuto; come dimenticare la giovane madre morta annegata su una piccola spiaggia, vicino al porto di Napoli nell’estate scorsa, dopo aver salvati e portati a riva i tre figlioletti e un nipotino, che presi dal vortice di un vicino grande aeratore, stavano per annegare e poi stremata non riuscì a salvare sé stessa. Sono gesti ammirevoli ed eroici, che a volte vengono premiati con una medaglia alla memoria ma che soprattutto non dovrebbero essere dimenticati da noi, che spesso ci immobilizziamo di fronte a situazioni tragiche, lasciando agli altri l’iniziativa del soccorso. La vicenda di Roderick Flores, giovane filippino, s’inquadra in questo contesto eroico, con una lodevole caratteristica in più, si trattava di uno scout di 15 anni e non di un giovane adulto. Nacque a Mandaluyong (Filippine) nel 1969, gli piaceva fare sport, danzare, passeggiare con i coetanei, a scuola era premiato per la buona condotta, frequentava l’Istituto Salesiano come studente e una delle sue abitudini era una visita al SS Sacramento nella piccola Cappella dell’Istituto, prima di iniziare le lezioni. Ragazzo serio e di bella presenza, intelligente, frequentava la sezione Elettronica e apparteneva ad un gruppo che si era dato il nome “430 SLC” come la macchina superlusso della Mercedes; che nella psicologia della loro adolescenza, voleva indicare che erano ragazzi che nella vita volevano puntare alla qualità super. Roderick per gli amici Erick, aveva 15 anni ed era iscritto anche negli scout del Collegio Salesiano e come scout partecipò con gli altri ad un accampamento di tre giorni in un’isola dell’arcipelago, organizzato dal “Don Bosco Technical College” di Mandaluyong. Nel primo pomeriggio del 18 agosto 1984, i ‘senior’ Roderick e Benedicto si accorgono che due ‘junior’ mentre stavano nuotando vengono colpiti da crampi e sono in difficoltà. Si tuffano ma una forte ondata spinge tutto il gruppo verso il largo, a questo punto anche Erick sente il morso dei crampi, allora Benedicto lo spinge a riva insieme ad uno dei ragazzi, poi torna dall’altro che impaurito si aggrappa disperatamente alle sue spalle, facendo così affondare tutti e due. Dalla riva Erick se ne accorge e nonostante sia in preda ancora dei crampi, in un impeto di generosità si rituffa nel mare agitato, li raggiunge e li salva proprio quando una grossa ondata lo trascina via al largo sommergendolo. Il suo corpo fu recuperato dopo tante ricerche il 25 agosto, sette giorni dopo; ai funerali del ragazzo parteciparono tutti gli studenti del collegio e gli oratoriani con le loro famiglie e pur in tanto dolore, tutti ebbero la percezione che il suo comportamento altruista ed eroico, era frutto dei migliori aspetti della comunità educativo-pastorale del collegio Don Bosco.
Autore: Antonio Borrelli
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