La Puebla de Valdavia, Spagna, 31 dicembre 1905 - São Paulo, Brasile, 5 aprile 1983
Il beato Mariano de la Mata Aparicio nacque in Barrio de la Puebla (Palencia, Spagna) il 30 dicembre 1905. Entrò nell’Ordine ed emise i voti solernni nel 1927, e nel 1930 venne ordinato sacerdote. Dopo un breve periodo passato in Spagna, P. Mariano fu inviato nel 1931 in Brasile dove per molti anni esercitò il ministero apostolico e sacerdotale. Ebbe diversi incarichi durante la sua vita, tanto di governo che nel campo educativo e parrocchiale. Si distinse come “messaggero della carità”. Sempre attento ai bisognosi, ai bambini, agli anziani e malati, fu consolatore ed elemosiniere, con un profondo spirito di preghiera e con una grande devozione verso l’Eucaristia e la santa Madre di Dio. La sua opera più significativa fu l’assistenza spirituale a più di duecento “Laboratori della carità di S. Rita”, istituzione di carattere assistenziale molto conosciuta nella città di San Paolo del Brasile. Qui morì il 5 aprile 1983 e fu beatificato il 5 novembre del 2006 da Giovanni Paolo II.
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Quando la santità di una persona è universalmente evidente ed incontestabile, la Chiesa non tarda a riconoscerla: il 5 novembre 2006 infatti, a soli ventitrè anni dalla morte, è stato beatificato il sacerdote agostiniano Mariano de la Mata Aparicio.
Di origini spagnole, nacque il 31 dicembre 1905 a La Puebla de Valdavia da una famiglia profondamente cristiana. Come già avevano fatto tre suoi fratelli, seguendo il loro esempio nel 1921 entrò nell’Ordine Agostiniano. Nel 1930, alla termine degli studi compiuti a Valladolid ed a Santa Maria de La Vid (Burgos), ricevette l’ordinazione presbiterale.
Dopo aver esercitato il suo ministero in Spagna per due anni, venne destinato in Brasile, ove sino alla sua morte svolse diverse attività a carattere educativo, pastorale e di governo.
Padre Mariano fu un vero e proprio messaggero della carità: amico dei bambini e degli anziani, cireneo dei malati e dei bisognosi, conforto ed elemosiniere dei poveri, maestro amico degli alunni, sacerdote fedele osservante dei suoi compiti religiosi e ministeriali, uomo sensibile anche dinanzi alle meraviglie della natura, della quale era innamorato.
Nei pomeriggi era frequente vederlo percorrere le vie della città brasiliana São Paulo, negli ultimi tempi con grande pericolo per la sua incolumità a causa dei problemi visivi che lo affliggevano, per visitare le circa duecento officine di Santa Rita, dove si confezionavano vestiti per i poveri e dove gli associati vivevano una profonda vita spirituale.
La figura di questo religioso, che per oltre cinquant’anni diffuse attorno a sé simpatia, semplicità e bontà, fu molto popolare in particolar modo nella città suddetta. Il suo fisico, però, incominciò a dare segnali di stanchezza sin dall’inizio del 1983. Colpito da un tumore maligno, fu sottoposto ad un intervento chirurgico, ma come spesso accade in casi simili la malattia proseguì il suo inesorabile cammino. Circondato dal compianto generale, Padre Mariano spirò il 5 aprile di tale anno. I suoi resti riposano nella chiesa di Sant’Agostino presso São Paulo.
Scomparsa la sua persona fisica, non andarono fortunatamente perdute la sua memoria ed ancor meno la sua opera: oggi proseguono migliaia di “Ritas” nei suoi “talleres”, ed è sorto il grandioso asilo “Casa do menor P. Mariano”, a lui intitolato, scuola di arti e uffici per i bambini poveri.
Per meglio trasmettere ai posteri il suo messaggio di amore verso gli ultimi, si pensò di introdurre la sua causa di canonizzazione. Ottenuto il nulla osta da parte della Santa Sede in data 14 dicembre 1996, dal 31 maggio 1997 al 16 dicembre dello stesso anno fu istruita l’inchiesta diocesana presso la Curia diocesana di São Paulo, nonché due processi rogatoriali a Palencia in Spagna ed a Cafayate nell’Argentina. La causa è poi proceduta nella fase romana ed ha portato sino ad oggi al decreto di validità da parte della Congregazione dei Santi il 12 febbraio 1999, al riconoscimento delle sue virtù eroiche il 20 dicembre 2004, al riconoscimento di un miracolo avvenuto per sua intercessione il 28 aprile 2006 ed infine alla sua beatificazione il 5 novembre 2006, sotto il pontificato di Benedetto XVI.
Autore: Fabio Arduino
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