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Santa Rictrude Sposa, badessa
Festa:
12 maggio
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Guascogna, 612 - 678
Nata in Guascogna nel 612 da nobile e devota famiglia, Rictrude, sotto la guida spirituale di Sant'Amando, fiorì in santità, sposando il nobile franco Adabaldo e generando con lui quattro figli, anch'essi venerati come santi. Rimasta vedova per l'assassinio del marito nel 652, Rictrude, desiderosa di monacarsi, dovette attendere per volere di Sant'Amando fino alla crescita del figlio Mauronto. Sfuggendo alle mire matrimoniali di Clodoveo II, si ritirò nel monastero di Marchiennes da lei fondato, governandolo come badessa per molti anni, insieme alle figlie Adalsinda e Clotsinda e, in seguito, al figlio Mauronto. Morì nel 688, lasciando un'eredità di santità che include l'intera famiglia, commemorata dal Martyrologium Romanum: Rictrude il 12 maggio e i figli Adalsinda, Clotsinda, Mauronto ed Eusebia in date diverse.
Martirologio Romano: Nel monastero di Marchiennes vicino a Cambrai in Austrasia, nel territorio dell’odierna Francia, santa Rictrude, badessa, che, dopo la morte violenta di suo marito Adalbaldo, su consiglio di sant’Amando prese il sacro velo e con grande rettitudine governò le vergini consacrate.
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Santa Rictrude nacque in Guascogna nel 612 da una famiglia ricca quanto devota. In giovane età ebbe come direttore spirituale Sant'Amando di Maastricht, esiliato proprio in quella regione dal re Dagoberto, del quale aveva condannato la condotta licenziosa.
Amando visse così in quel periodo ospite della famiglia di Rictrude e da questo luogo il santo franco intraprese l'opera di evangelizzazione della Guascogna. Un altro nobile franco, Sant'Adabaldo, giunse in seguito in quella casa, guadagnandosi il favore del re Clodoveo II, e nonostante l'opposizione dei nobili guasconi chiese ed ottenne Rictrude in sposa. I due andarono a vivere insieme presso Ostrevant nelle Fiandre ed ebbero ben quattro figli anch'essi tutti venerati come santi: Adalsinda, Clotsinda, Mauronto ed Eusebia.
Amando era solito far loro visita: essi conducevano una vita “Devota e lieta”, come asserisce il suo biografo. Tuttavia questa felice esistenza non era destinata a durare e nel 652 Adabaldo venne ucciso dai guasconi, presumibilmente ancora ostili al matrimonio celebrato con Rictrude ormai da sedici anni. Meritò così di essere onorato come martire, anche se la sua tradizionale commemorazione al 2 febbraio ad onor del vero non è più riportata dal Martyrologium Romanum.
A causa della tragica scomparsa del marito, Rictrude espresse il desiderio di farsi monaca, ma Amando le consigliò di attendere ancora, almeno finché suo figlio Mauronto fosse diventato abbastanza grande per essere introdotto nella vita di corte.
Clodoveo II serbava però ben altri progetti per lei, desiderando che andasse sposa ad uno dei suoi protetti. Amando riuscì però fortunatamente a persuaderlo a lasciarla libera ed ella poté così felicemente recarsi a Marchiennes, ove aveva fondato un monastero maschile ed uno femminile. Ne fu badessa per molti anni e le sue due figlie maggiori, Adalsinda e Clotsinda, si unirono a lei. Più tardi anche il figlio Mauronto. La prima figlia morì giovane, mentre invece la seconda succedette alla madre come badessa quando costei morì nel 678. L'ultima figlia, Eusebia, visse con la nonna.
Questa famiglia, ascesa al gran completo alla gloria degli altari, non è che uno dei molti casi simili verificatisi in duemila anni di cristianesimo. Santa Rictrude è commemorata dal Martyrologium Romanum al 12 maggio.
Autore: Fabio Arduino
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