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Slawin, Polonia, 21 gennaio 1905 – Dachau, Germania, 18 settembre 1942
Jozef Kut, sacerdote dell’arcidiocesi di Poznan, cadde vittima dei nazisti nel celebre campo di concentramento tedesco di Dachau. Papa Giovanni Paolo II il 13 giugno 1999 lo elevò agli onori degli altari con ben altre 107 vittime della medesima persecuzione.
Martirologio Romano: Nel campo di prigionia di Dachau vicino a Monaco di Baviera in Germania, beato Giuseppe Kut, sacerdote e martire, che, di nazionalità polacca, durante la guerra, condannato per la sua fede al carcere duro e sottoposto a crudeli tormenti, migrò al Signore.
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Jozef Kut nacque il 21 gennaio 1905 a Sławin in Polonia da Józef e Marianna Piaskowska. Nel 1924 si è diplomato in matematica presso la scuola di Ostrów Wielkopolski.
Dopo il ciclo di studi nei seminari di Poznań e Gniezno è stato ordinato sacerdote il 19 giugno 1929.
Fece la sua prima esperienza pastorale a Chodziez, e dal 1930 al 1936 divenne il vicario nella parrocchia di San Marziano a Poznań.
Nel 1936, Don Jozef Kut fu nominato parroco della comunità di Gościeszyn.
Il 30 ottobre 1941 è stato arrestato dalla Gestapo e inviato al campo di concentramento di Dachau. Qui, don Jozef si rifiutò di rinunciare al suo ministero sacerdotale.
Torturato e deperito per la fame, si ammalò e morì il 18 settembre 1942.
Il suo corpo è stato bruciato in un crematorio.
Don Jozef Kut è stato beatificato il 13 giugno 1999, da San Giovanni Paolo II, nella cerimonia di beatificazione di 108 martiri polacchi della seconda guerra mondiale.
Autore: Mauro Bonato
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