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Beato Giovanni Battista Ferreres Boluda Sacerdote gesuita, martire

Festa: 29 dicembre

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Ollería, Spagna, 27 novembre 1861 – Picadero de Paterna, Spagna, 29 dicembre 1936

Padre Juan Bautista Ferreres Boluda nacque a Olleira (Valencia) il 27 novembre 1861 ed entrò nella Compagnia di Gesù nel 1888, ove divenne sacerdote. Fu professore di Teologia Morale e di Diritto Canonico nel teologato di Sarriá. Morì a Valencia in località “Picadero de Paterna” il 29 dicembre del 1936 in seguito ai maltrattamenti ricevuti. Aveva 75 anni.

Martirologio Romano: Nel villaggio di San Miguel de los Reyes nello stesso territorio, beato Giovanni Battista Ferreres Boluda, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire, che, nella stessa persecuzione, imitando la passione di Cristo, meritò di conseguire la palma della gloria.


Nato a L'Olleria, provincia di Valencia, Spagna, il 27 novembre 1861. Entrò in seminario, nel 1887 fu ordinato di sacerdote e l'anno seguente cominciò il noviziato nella Compagnia di Gesù.
Si è dedicato all'insegnamento, e i suoi libri di morale e diritto sono stati ampiamente usati nella formazione di futuri sacerdoti. Era maestro di Teologia Morale e Diritto Canonico presso il teologato di Sarriá.
Marciato a Roma come membro della commissione che rivede il diritto dei gesuiti e con il cardinale Gasparri nel codice del diritto canonico. Tornato dal 1918 al 1924 come professore di Teologia morale nella Gregoriana, scrivendo due opere sulla materia.
Nel 1932 desiderava essere un martire, Ferreres era a Sarrià (Barcellona) quando nel 1932 la Compagnia fu sciolta. Già allora ha detto: “Vorrei che oggi stesso fosse già in cielo dopo aver dato la vita per nostro Signore! ”
Era semplice ed era sempre pronto ad assistere gli studenti. Dopo lo scoppiamento della guerra civile, lo arrestarono nel suo villaggio e lo imprigionarono a Valencia, a San Miguel de los Reyes, ex monastero. Lì confessava e confortava gli altri.
All'età di 76 anni ha commentato nella prigione di San Miguel de los Reyes (Valencia) che "forse un giorno in questa prigione ci valga più davanti a Dio di tutta la vita religiosa" e che tutte le sofferenze "è poco da offrire al Signore affinché salvi la Spagna".
Ha sofferto di un'emiplegia che si è riunita ad altre malattie. Volevano portarlo via per fucilarlo, ma era troppo malato ed è morto in carcere il 29 dicembre 1936.
San Giovanni Paolo II lo beatificò l'11 marzo 2001.

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Aggiunto/modificato il 2024-12-30

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