Sir Robert Stephenson Smyth Baden-Powell (B.-P. per gli scouts di tutto il mondo), è senz’altro una delle figure più benemerite nell’educazione della gioventù, che seppe indirizzare in modo singolare e consono ai giovani, alla scoperta di Dio e del libro magnifico della Natura, creata da Dio.
Origini e studi
Robert Stephenson Smyth Baden-Powell, nacque a Paddington, un paese vicino Londra, il 22 febbraio 1857, sesto degli otto figli di un professore di geometria dell’Università di Oxford, il reverendo Harry Baden-Powelli e di Henrietta Grace Smyth, figlia dell’ammiraglio W.T. Smyth, donna di forte carattere e determinazione.
Robert quindi discendeva dal famoso pioniere delle Ferrovie, George Stephenson e da un avventuroso colonizzatore del Nuovo Mondo, il bisnonno Joseph Brewer Smyth.
Quando aveva tre anni rimase orfano del padre; frequentò la “Rose Hill School” a Tunbridge Wells, dove fu premiato per il suo profitto, con l’ammissione alla scuola “Charterhouse”.
Pur non eccellendo nello studio, dimostrò una grande vivacità, sempre al centro delle attività ricreative, portiere della squadra di calcio della scuola, organizzatore di spettacoli entusiasmanti per gli studenti, appassionato nella costruzione di strutture fatte con la muratura e con il legno; inoltre aveva una inclinazione per la musica, ambidestro, suonava il pianoforte e il violino con un certo talento.
Nelle sue vacanze, amava dedicarsi all’avventura con i suoi fratelli; con la canoa risalì il Tamigi fino alle sorgenti; un’altra volta fece una spedizione in barca navigando lungo le coste del sud dell’Inghilterra; imparò ben presto l’arte della navigazione, mentre a scuola era molto forte in matematica.
A 19 anni concluse gli studi liceali alla ‘Chaterhouse’, fallendo però gli esami di ammissione all’Università.
La carriera militare
In un concorso di arruolamento, per diventare sottotenente di cavalleria, arrivò secondo, e nel 1876, Robert Stephenson Baden-Powell fu assegnato al 13° Battaglione Ussari di stanza in India, iniziando una prima importante esperienza di vita nel campo militare.
Prestò in India un eccellente servizio militare, tanto che a soli 26 anni era già capitano; in quel periodo, sempre per il suo spirito estroverso e incline all’avventura, conquistò il trofeo più ambito nell’India coloniale di allora, la caccia al cinghiale selvatico, a cavallo e come arma solo una corta lancia.
A 21 anni, ritornò in Inghilterra per un breve periodo di malattia; ristabilitasi dopo qualche mese, partì con il suo reggimento per l’Afghanistan, dove ebbe incarichi di grande responsabilitàm grazie alle sue doti di provetto esploratore e topografo.
La campagna militare in Afghanistan non ebbe successo, per cui nel 1880 gli inglesi ritornarono in India, a Muttra, dove Robert Baden-Powell incontrò McLaren, soprannominato “the boy”, che diverrà il suo più fedele amico per tutta la vita.
Negli anni dal 1880 al 1894, fu di stanza col suo reggimento “Dragoon Guards” nel Sud Africa; dove approfondì la conoscenza della popolazione Zulu, nella provincia di KwaZulu, traendone grande vantaggio per la sua specialità di esploratore.
Le sue capacità impressionarono i suoi superiori e ben presto venne trasferito nei Servizi segreti britannici; per questo viaggiò spesso travestito da collezionista di farfalle, nascondendo fra i disegni degli insetti, i documenti segreti militari.
Nel 1894 divenne ufficiale dei Servizi Segreti inglesi, nella base navale di Malta nel Mediterraneo; ma tre anni dopo nel 1897, all’età di 40 anni, col grado di colonnello comandante del quinto Dragoni, andò in Africa ad Ashanti (allora territorio della colonia britannica della Costa d’Oro, oggi del Ghana) per guidare la guerra contro l’ultimo asantehene, Prempeh (capo del popolo ashanti), che fece prigioniero.
Ritornato in Sudafrica, prima della guerra dei Boeri (discendenti degli antichi coloni olandesi), fu coinvolto in molte azioni militari contro gli Zulu; diventò dopo breve tempo il più giovane colonnello dell’esercito britannico e responsabile dell’organizzazione delle forze di frontiera, che dovevano supportare l’esercito regolare.
La guerra in Sudafrica
E fu in questo compito, che venne a trovarsi intrappolato nell’assedio di Mafeking nel 1899, ad opera dell’esercito boero, superiore di numero di ben 8.000 militari.
In quest’occasione, si rivelarono tutte le doti organizzative e le particolari tecniche usate dal colonnello Baden-Powell, resistendo all’assedio per ben 217 giorni; furono realizzati falsi campi minati, e i soldati addestrati a dover evitare inesistenti recinti di filo spinato.
Istruì ed utilizzò un gruppo di ragazzi locali, al ruolo di vedette, porta-messaggi, facendoli passare anche attraverso le linee nemiche; Baden-Powell rimase impressionato dal coraggio e dalla generosità con la quale i ragazzi, espletavano gli incarichi ricevuti; purtroppo molti di loro persero la vita, durante le escursioni.
Nel frattempo veniva stampato e distribuito alle reclute, un suo piccolo manuale intitolato “Aids to Scouting” (“Suggerimenti per l’esplorazione”), un utile compendio per l’addestramento delle reclute all’esplorazione e a sopravvivere in ambienti ostili, grazie al proprio spirito di iniziativa; gli indigeni lo temevano tanto che gli diedero il nome di ‘Impeesa’ (“il lupo che non dorme mai”), per il suo coraggio e la bravura d’esploratore e l’abilità nel seguire le tracce.
Il 16 maggio 1900, terminò l’assedio, con la liberazione di Mafeking e finalmente la Gran Bretagna, angosciata per tutti quei mesi sulla sorte di soldati ed abitanti, tirò un sospiro di sollievo, celebrando l’evento con grandi manifestazioni di gioia ed entusiasmo.
E Baden-Powell, promosso generale, divenne un eroe nazionale; dopo aver organizzato un servizio di polizia nazionale in Sudafrica, ritornò in Inghilterra nel 1903, con l’incarico di Ispettore Generale della Cavalleria.
Nascita ed affermazione dello Scoutismo
Ritornato in Inghilterra, Robert Baden-Powell venne a conoscenza del successo avuto dal suo manuale “Aids to Scouting”, ormai utilizzato da insegnanti e da associazioni giovanili.
Dopo aver seguito una conferenza di sir William Alexander Smith, fondatore delle “Boys Brigades”, Baden-Powell prese la decisione di riscrivere il suo manuale di addestramento, per adattarlo ad un pubblico più giovane; dopo per verificare la praticabilità di alcune sue intuizioni, nel 1907 tenne un campo sull’isola di Brownsea con 22 ragazzi provenienti da varie estrazioni sociali.
Il volumetto, dal titolo “Scoutismo per ragazzi” (Scouting for Boys), fu pubblicato nel 1908 in sei fascicoli, ottenendo una enorme vendita e diffusione in tutto il mondo.
Da ciò, ragazzi e ragazze spontaneamente presero a formare squadriglie e pattuglie, per provare le sue idee e così inaspettatamente il “Movimento Scout” divenne un fenomeno di massa, dapprima solo in Inghilterra e poi in campo internazionale.
Il nuovo Movimento non si mise in competizione con le esistenti Boy’s Brigades, ma crebbe in parallelo ed in amicizia e collaborazione; tra le frequenti grandi adunate e competizioni fra tutti gli scout, vi fu quella tenuta nel 1908 a Crystal Palace a Londra, dove Robert Baden-Powell, venne a sapere dell’esistenza delle prime ‘Girl Scouts’; ma egli piuttosto che inserire le ragazze nell’associazione dei Boy Scouts, preferì fondare nel 1910, il movimento parallelo delle “Girl-guides”, sotto il coordinamento della sorella Agnes Baden-Powell.
Nel 1910, su consiglio di re Edoardo VII, Baden-Powell, lasciò l’esercito, per dedicarsi esclusivamente a promuovere lo scoutismo; aveva ormai 55 anni, quando sul transatlantico Arcadia, che lo trasportava a New York, per uno dei suoi tour mondiali, incontrò Olave Soames, una ragazza di 23 anni, che diventerà sua moglie il 30 ottobre 1912.
Il loro fidanzamento fu un evento mediatico, per evitare la stampa, il matrimonio si celebrò in segreto; da tutto il mondo, ogni scout e ogni girl-guida, donò un penny per contribuire a comprargli un’auto come regalo di nozze.
Baden-Powell, la moglie Olave e il Movimento degli Scouts negli anni successivi
Quando scoppiò la Prima Guerra Mondiale nel 1914, il generale a riposo, si mise a disposizione dell’Esercito, ma non gli fu dato nessun incarico, ritenendo primari il suo compito e responsabilità, nel Movimento Scout.
Nel 1920 si tenne ad Olympia, Londra, il primo Jamboree mondiale, cioè un grande raduno di scouts e durante la cerimonia di chiusura, B.-P. fu acclamato all’unanimità “Capo Scout del Mondo”; nel 1922 fu nominato baronetto, diventando sir Robert Baden-Powell.
Ma la riconoscenza delle autorità inglesi e dei ragazzi e ragazze di tutto il mondo, continuò nel 1929, quando durante il terzo Jamboree, tenuto ad Arrowe Park a Birkenhead, nel 21° anniversario della pubblicazione di “Scouting for Boys”, il Principe di Galles lo nominò Pari d’Inghilterra, prendendo il titolo di Lord di Gilwell, dal nome del Gilwell Park, nella contea dell’Essex, dove aveva aperto nel 1919, il primo centro internazionale di formazione di capi scout.
Anche in questa occasione, gli scout di tutto il mondo, offrirono un penny ciascuno, per regalargli una Rolls-Royce e una roulotte, che lui usò per girare il mondo, diffondendo lo scoutismo.
Altre onorificenze, ben 28, le ricevette nel tempo da altri Stati; inoltre ebbe ben sei lauree ad Honorem, da prestigiose Università; scrisse più di 32 libri, che lo aiutarono a pagarsi le spese dei suoi numerosi viaggi; sotto la sua guida il Movimento Scout internazionale, crebbe numeroso, tanto che nel 1922 erano più di un milione di scout in 32 Paesi e nel 1939 erano più di tre milioni e trecentomila.
Anche la moglie Olave Soames, partecipò attivamente alla vita dei Movimenti fondati dal marito e nel 1916 era Commissaria di Contea delle Guide; Capo Guida nel 1918 e Capo Guida del Mondo nel 1930; re Giorgio V nello stesso 1930, le concesse il titolo di Gran Dama dell’Impero Britannico.
Contribuì fortemente allo sviluppo del Movimento del Guidismo femminile, visitando 111 Nazioni durante la sua vita; per 29 anni a fianco di sir Robert e dopo la sua morte, da vedova, per altri 36 anni; morì il 19 giugno 1977 a Bramley, ad 88 anni.
La coppia nonostante la notevole differenza d’età, ebbe tre figli, Peter (che successe al padre nel Movimento e nel titolo baronale), Heather e Betty; tutti e tre ebbero il titolo di cortesia di “onorevole”, quando nel 1929 il padre ricevette il titolo di Lord of Gilwell; furono tutti sposati con prole; sia i figli che i nipoti del fondatore, continuarono e continuano, in buona parte, nell’attività dello scoutismo o nel guidismo.
Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, ostacolò la concessione del Premio Nobel per la Pace a lord Robert Baden-Powell; perché pur essendo lui e il Movimento Scout, designati come destinatari, l’Accademia di Svezia decise di non assegnare il premio nel 1939 e negli anni successivi di guerra.
Gli ultimi anni
Da molti anni B.-P. prese a soffrire di insistenti mal di testa, che man mano peggiorarono, tanto da dover dormire da solo in una camera da letto allestita sulla veranda; nel 1934 fu operato di prostata e nella speranza di riprendersi dai suoi acciacchi, fra l’altro deluso dal crollo della pace in Europa, nel 1939 si trasferì in una sua casa in Kenya, Paese che aveva visitato in precedenza.
Qui visse semiritirato a Nyeri, scrivendo ancora molti libri e racconti, ma senza ricavare grandi benefici per la salute; e in Africa, il Continente che tanto significò per la sua vita, morì l’8 gennaio 1941 ad 83 anni, con accanto la moglie Olave che l’aveva seguito in Kenya.
È sepolto in una semplice tomba a Nyeri, con il monte Kenya che fa da sfondo; nel 1978 anche le ceneri della moglie, furono portate in Kenya e deposte accanto al marito. Sulla sua tomba è riportato il segnale di pista scout: “Sono tornato a casa”.
Dopo la sua morte, il Movimento Scout continuò a crescere, fino a raggiungere gli oltre 25 milioni di scout nel mondo e le “guide” arrivarono a 12 milioni; altre numerose associazioni si ispirarono e si ispirano più o meno fedelmente, al suo metodo educativo ed organizzativo.
I due Movimenti ‘Scout’ e ‘Giude’, hanno scelto il 22 febbraio, identico giorno di compleanno di Robert e Olave, come momento di festa e ricordo, per celebrare il lavoro fatto dai due pionieri, denominandolo “Founder’s Day” e “Thinking Day”; in Italia “Giornata del ricordo”.
Il senso religioso dei Movimenti
Baden Powell, figlio di reverendo, aveva una profonda religiosità e un sentito amore per la natura, perché in essa trovava l’opera di Dio: “Leggi la Bibbia, nella quale scoprirai la Rivelazione Divina e poi leggi un altro libro meraviglioso: quello della Natura creata da Dio; quindi rifletti al modo con cui puoi meglio servire Dio”, sono sue parole scritte in un libro per i Rover.
“Lo studio della Natura, mostrerà quante cose meravigliose Dio ha messo su questa terra perché tu possa gioire”, scrisse in un messaggio agli scout, trovato fra le sue carte dopo la morte, proseguendo: “Dio ci ha messo in questo mondo meraviglioso per essere felici; la felicità non è data dalla ricchezza, né dal successo nella carriera, né dal cedere alle nostre voglie; il vero modo di essere felici consiste nel dare la felicità agli altri; cercate di lasciare questo mondo un po’ migliore di come l’avete trovato”.
Tutta la vita di Baden-Powell è stata impegnata in questo senso religioso e questa religiosità l’ha voluta anche nello Scoutismo, dove non ha mai acconsentito a “dare un posto facoltativo al Creatore dell’Universo”; nel suo manuale per i ragazzi scrisse: “Nessun uomo è buono se non crede in Dio e non obbedisce alle sue leggi. Per questo tutti gli Scout devono avere una religione”.
Per mezzo dello Scoutismo Baden-Powell sperava anche di riuscire a diffondere l’ideale della pace e dell’amore non solo fra i ragazzi, ma fra tutti gli uomini.
Purtroppo le due Guerre Mondiali e i rivolgimenti che vi furono in quegli anni, non permisero l’attuazione del suo sogno, che anche al giorno d’oggi sembra lontano da una piena realizzazione. Anche se lo Scoutismo non è riuscito a cambiare molto il mondo, esso ha certamente influito positivamente sulla vita di un grandissimo numero di persone su questa terra, migliorandole e formandole agli ideali buoni e altruistici.
Lo Scoutismo in Italia
Pare opportuno concludere con qualche nota storica sullo Scoutismo in Italia; il Movimento si fonda sullo spirito di associazione spontanea dei ragazzi, in vista di un fine comune da raggiungere e sul metodo dell’autogoverno e cerca di sviluppare non solo lo spirito d’iniziativa, promovendo la collaborazione e il mutuo aiuto, il senso della lealtà e dell’onore.
In Italia questi ideali del Movimento, ebbero subito una grande adesione; lo Scoutismo si diffuse poco prima della Prima Guerra Mondiale; nel 1912 fu costituito il Corpo Nazionale dei Giovani Esploratori Italiani (CNGEI), di carattere aconfessionale, che nel 1916 veniva eretto in Ente Morale; accanto ad esso si costituì anche l’ASCI, Associazione di Esploratori Cattolici.
Ambedue le Associazioni si sciolsero nel 1928 sotto il Governo Fascista, che voleva dare un’impronta educativa uniforme a tutti i ragazzi, attraverso l’Opera Nazionale Balilla.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, le due Associazioni furono ricostituite; nel 1944 si creò in Roma la Federazione Esploratori Italiani (FEI), con lo scopo di promuovere la collaborazione tra le due associazioni maschili e la Federazione Italiana Guide Esploratrici (FIGE), che comprende i due Movimenti femminili, che si affiancano alle stesse due associazioni.
Autore: Antonio Borrelli
«il vero modo di essere felici è quello di procurare la felicità agli altri. Procurate di lasciare questo mondo un po’ migliore di quanto non l’avete trovato».
Questo ha lasciato scritto il fondatore degli scouts per i suoi ragazzi. Robert Baden-Powell nasce nel 1857 a Londra (Inghilterra). Suo padre è un professore dell’Università di Oxford. Robert è un bambino vivace: gli piace l’avventura, esplorare i boschi, stare a contatto con la natura ed escogitare mille modi per cavarsela da solo. Terminati gli studi, a diciannove anni si arruola nell’esercito britannico come ufficiale. Presta servizio in India, Afghanistan e Sud Africa. In quegli anni Baden-Powell scrive un manualetto sullo scoutismo (dall’inglese, scout significa “esploratore”) per le forze di polizia locale in Sud Africa. Quando rientra in Inghilterra l’ufficiale si accorge che il suo manuale ha avuto un grande successo tra i giovani. Nel 1907 decide di mettere in pratica le regole descritte nel suo libro organizzando un campo all’aperto, nell’isola di Brownsea, sulla Manica, con venti ragazzi inglesi. Da quel momento le adesioni di giovani desiderosi di vivere l’esperienza scout aumentano sempre di più.
Anche le ragazze non vogliono rinunciare ai raduni scout e così, nel 1910, Baden-Powell incarica la sorella minore Agnes di fondare l’Associazione delle “Girl Guides”. Nel 1912 Robert conosce Olave St. Clair, sua moglie, che gli darà tre figli. Robert muore a Nyeri, in Kenya, nel 1941 lasciando la guida degli scouts alla moglie. Oggi gli scouts nel mondo sono quaranta milioni: ragazzi dagli otto ai ventun anni accomunati dallo stesso scopo, vivere all’aria aperta, divertirsi insieme, favorire le proprie attitudini fisiche, intellettuali, sociali e spirituali attraverso un’attività svolta in gruppo che si fonda sull’imparare facendo: imparare ad amare la natura, se stessi e gli altri, a diventare, cioè, buoni cittadini capaci di promuovere la solidarietà, difendere la pace, credere nella fratellanza tra i popoli: «[...] contagerete quanti vi circondano nel realizzare ciò che è degno, giusto e saggio, spargendo bontà di pensiero e azione, lottando perciò contro tutti i mali e aiutando a rendere il mondo un luogo più felice e migliore in cui vivere [...]», le ultime parole rivolte agli scouts da Olave St. Clair, prima di morire nel 1977. In Italia è oggi attiva l’AGESCI (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani).
Autore: Mariella Lentini
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