Davanti al racconto della brevissima vita di Nellie Organ, c’è da rimanere perplessi; è vero, essere santi non è un privilegio di pochi, ma una meta per tutti, senza limiti di età o condizione sociale; i ragazzi e gli adolescenti in particolare, non sono mai mancati nella bimillenaria storia della santità cristiana, anche se per un lungo periodo, la Chiesa non ha preferito proclamare santi o beati dei fanciulli o adolescenti, ritenendoli non in grado di comprendere appieno il senso della santità, a causa della loro giovane età. Poi, sia pur con molta cautela, si è dato il via ai processi informativi per la beatificazione e santificazione di fanciulli, ragazzi e adolescenti, e così nella Chiesa, sono fiorite tenere e innocenti figure di santi e beati, come san Domenico Savio, santa Maria Goretti, i beati Francesco e Giacinta Marto, la beata Imelda Lambertini, il beato Simonino di Trento, ecc. Di tanti altri sono in corso le relative Cause, come i Servi di Dio, Silvio Dissegna, 12 anni di Moncalieri; Angela Iacobellis, 13 anni di Napoli, Angelo Bonetta, 13 anni di Cigole (Brescia); Giuseppe Ottone 13 anni di Torre Annunziata; Gustavo Maria Bruni di 8 anni di Torino; i venerabili Mari Carmen Gonzalez-Valerio di 9 anni, spagnola; Maggiorino Vigolungo 14 anni, aspirante paolino, ecc. A loro si aggiungono tantissimi altri, definiti “Testimoni del tempo”, dei quali non esiste procedura in corso, ma tutti, con la loro breve vita e santa morte, hanno trasmesso in vari modi e con il loro esempio, dei messaggi spirituali, al distratto, convulso, frettoloso, mondo della gioventù di oggi. (Nella sezione ‘Testimoni’ di questo sito, si possono trovare le schede biografiche di molti di loro). In quest’eletto elenco di fanciulli e ragazzi, vi sono alcuni, che amarono particolarmente l’Eucaristia, in cui individuarono con fede intensa e amore struggente, la presenza reale di Gesù; a partire dall’adolescente san Tarcisio, martire a Roma nel portare la Comunione ai cristiani prigionieri; poi la beata Imelda Lambertini (1320-1333) di Bologna, morta inginocchiata in chiesa, di desiderio dell’Eucaristia; il bambino di otto anni di Torino, Gustavo Maria Bruni (il Piccolo Serafino di Gesù Sacramentato); lo stesso san Domenico Savio, che si estasiava davanti al Tabernacolo a Valdocco. A questo punto, fatte tutte queste considerazioni ed elencate tutte queste sante figure di bambini e ragazzi, si può comprendere, l’inserimento nell’elenco, della piccola Nellie Organ, morta a soli 4 anni, 5 mesi e 11 giorni di vita; ma splendenti di una precocissima devozione a Gesù Sacramentato, da lei chiamato “Santo Dio”. A quasi un secolo dalla sua morte, il ricordo della piccola Nellie Organ, è tenuto vivo da una pagina internazionale su Internet, dove sono citati anche due libri di recente edizione; mentre in Europa circolano ancora “pagelline” devozionali a ricordo della “Piccola Violetta del SS. Sacramento”, con una foto dell’epoca, che la ritrae col suo vestitino bianco della Prima Comunione, diffuse dalla “Maison du Bon Pasteur” di Parigi e stampate presso la Tipografia Pontificia nell’Istituto Pio IX di Roma. Nellie Organ, nacque a Cork nella cattolica Irlanda, il 24 agosto 1903; gli scritti consultati e da cui si traggono le poche notizie esistenti e qui riportate, non specificano se e quando la madre morì, lasciandola orfana insieme alla sorella maggiore Maria, né tanto meno specificano la malattia, evidentemente molto grave, che aveva colpito Nellie, quando l’11 maggio 1927, fu condotta ammalata nell’Istituto del Buon Pastore di Cork, insieme alla sorella. Si trattava di un Istituto (Kinderheim), dove venivano accolti, curati, custoditi giorno e notte, i bambini affidati dai genitori o rimasti soli; l’Istituto era gestito dalle Suore del Buon Pastore; qui la piccola Nellie ebbe ogni cura, assistita dalle suore e dall’infermiera miss Hall, che lei prese affettuosamente a chiamare “mammina”. Le religiose furono subito meravigliate della precocissima intelligenza della bambina e della straordinaria disposizione per le cose di Dio; un istinto misterioso di grazia, l’attirava specialmente verso la SS. Eucaristia e la Passione di Gesù.Per comprendere queste doti spirituali di Nellie Organ, bisogna considerare una precocità straordinaria di fede, che Dio certamente suscita di tanto in tanto, a qualche sua creatura, inviandola nel mondo quasi un angelo di passaggio, ad indicare i misteri e la grandezza dell‘Amore di Dio, ai suoi contemporanei; per poi ritornare velocemente nell’amore infinito del Padre. E credo che tale fosse la piccola Nellie, che tanta meraviglia, ammirazione, devozione, suscitò nell’Irlanda e nell’Europa d’inizio XX secolo, tanto che cento anni dopo la sua precoce morte, stiamo qui a parlarne, considerandola una fiaccola accesa, che rischiara tuttora la strada verso la comprensione del dono di Gesù Eucaristia all’umanità. Trasportata in carrozzella o in barella, ella stava in chiesa come un angelo, cogli occhi fissi sul Tabernacolo e con le manine giunte; chiedeva ogni volta di essere portata dalla suora infermiera quanto più vicino possibile all’altare, soprattutto quando era esposto il SS. Sacramento. Man mano, in quei nove mesi che trascorse nell’Istituto del Buon Pastore, il desiderio dell’Eucaristia diventò più intenso; vedeva le suore, le infermiere e le bambine più grandi, ricevere la Santa Comunione durante la celebrazione della Messa; mentre a lei così piccola non era concesso; del resto bisogna ricordare che la Prima Comunione, prima del 1910, non poteva essere data, se non si aveva almeno 12-13 anni e sempre su giudizio del parroco sulla preparazione e disposizione del ragazzo. La “Little Nellie”, seppure ammalata da non essere lasciata sola, le inventava tutte, con una fantasia e un desiderio, tanto più grandi di lei, pur di accostarsi in qualche modo al suo “Santo Dio” e così una mattina, rivolta all’infermiera miss Hall, che doveva allontanarsi per assistere alla Messa, disse che appena ricevuta la Santa Comunione, di ritornare subito da lei e darle un bacio, che per Nellie diventava così il bacio di Gesù. Le sue insistenze presso le suore, divennero giornaliere, per ricevere anche lei l’Eucaristia; le religiose costernate per non poterla accontentare, cercavano di spiegarle che non era possibile. Un giorno all’Istituto arrivò un anziano sacerdote, che fu informato delle insistenti richieste della piccola ammalata, e quindi volle conoscerla; rimase nel ‘Kinderheim’ per alcune settimane, facendole visita ogni giorno, interrogandola sulla sua conoscenza delle cose di Dio e soprattutto sul suo desiderio dell’Eucaristia, rimanendo meravigliato per la bontà, intelligenza e l’amore per il “Santo Dio”, della piccola ammalata. Ne parlò con la superiora delle suore, dando un parere favorevole, affinché potesse ricevere la Prima Comunione; promise per questo di parlarne con il vescovo. Il vescovo di Cork fu molto meravigliato, di questo insolito caso, ma dopo una lunga preghiera in Cappella, alla fine scrisse una lettera alla superiora: “Sì! Benedico la bimba piena di Grazia con tutto il mio cuore. Voglia pregare per il suo vescovo nell’ora più felice della sua vita, che ormai è vicina”, allegò un santino per la bimba raffigurante s. Giovanni Evangelista, che poggiava con tenerezza la testa sul cuore di Gesù, nell’Ultima Cena. Secondo le regole di allora, il vescovo le amministrò prima il Sacramento della Cresima, poi il 6 dicembre 1907, primo venerdì del mese, consacrato al Sacro Cuore di Gesù, con una solenne celebrazione nella chiesa dell’Istituto, a cui parteciparono tutte le suore ed i bambini, Nellie, trasportata su una sedia con cuscini, e preceduta dalla sorella Maria con una candela accesa, si accostò all’altare e poté ricevere finalmente la Prima Comunione, il suo “Santo Dio”. Indescrivibile la gioia provata dalla bambina, che una volta trasportata nel letto della sua camera, riceveva tutta raggiante, gli adulti ed i bambini dell’Istituto, che volevano vedere la bimba benedetta, portandole piccoli doni. I suoi ultimi giorni li trascorse così, fra la sopportazione della sofferenza fisica sempre più in aumento e il desiderio giornaliero di ricevere la Santa Comunione, che ricevette 32 volte in meno di due mesi. Ogni volta che riceveva il Pane degli Angeli, Nellie si trasfigurava in volto, restando varie ore assorta in preghiera di ringraziamento; con una maturità superiore di molto alla sua età, confortava quanti intorno a lei soffrivano, ricordando loro la Passione di Gesù. Tutto ciò, accaduto ad una bambina di quattro anni e mezzo, sembra incredibile, specie se visto con i nostri occhi modernamente razionali, ma è tutto vero e per questo bisogna inchinarsi alla Volontà di Dio, che opera prodigi attraverso le anime più semplici. Dopo una lunga agonia, assistita anche dal padre e dalla sorella, Nellie Organ, morì domenica 2 febbraio 1908, festa della ‘Candelora’ (Purificazione di Maria); l’anno seguente le alunne del Kinderheim, ebbero l’idea di fare una Novena alla “little Nellie”, per chiederle di ottenere un ‘segno’, quello d’ispirare il Sommo Pontefice san Pio X, di concedere a tutti i bambini del mondo di ricevere la Prima Comunione. Qualche mese più tardi, il papa con il decreto “Quam singolari”, concesse la Prima comunione a tutti i bambini giunti all’uso della ragione. Lo stesso papa, informato della vicenda della bambina irlandese, il 21 novembre 1910, inviando l’Apostolica Benedizione, scrisse di suo pugno “Nellie, ancor fanciulla, fu chiamato al Paradiso”. All’intercessione della “Violetta del SS. Sacramento”, sono state attribuite guarigioni istantanee e grazie straordinarie, che ne hanno diffuso la fama di piccola santa.
Autore: Antonio Borrelli
|