Montecchio Maggiore, Vicenza, 8 luglio 1903 – Caxias do Sul, Brasile, 27 gennaio 1967
Giovanni Schiavo nacque a Sant’Urbano, frazione di Montecchio Maggiore in provincia di Vicenza, l'8 luglio 1903. Dopo aver studiato nel seminario della Congregazione di San Giuseppe, fondata da san Leonardo Murialdo, domandò di essere ammesso come religioso. Accolto da padre Eugenio Reffo, successore del Murialdo (Venerabile dal 2014), compì la prima professione il 28 agosto 1919 e, terminati gli studi, fu ordinato sacerdote il 10 luglio 1927 a Vicenza. Dopo quattro anni di apostolato in Italia, venne inviato in Brasile, dove esercitò il ministero in varie comunità. Terminati i suoi incarichi, curò in particolare la formazione del gruppo brasiliano delle Suore Murialdine di San Giuseppe. Ricoverato in ospedale per una grave malattia, morì il 27 gennaio 1967 a Caxias do Sul. La fase diocesana della sua causa si è svolta nella diocesi di Caxias do Sul dal 2001 al 2003. Il 14 dicembre 2015 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto sull’eroicità delle sue virtù, mentre il 1° dicembre 2016 ha approvato un miracolo ottenuto per sua intercessione. La beatificazione di padre Giovanni Schiavo, i cui resti mortali riposano nel piccolo cimitero delle Suore Murialdine a Fazenda Souza, è stata fissata a sabato 28 ottobre 2017 a Caxias do Sul.
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Nascita e famiglia
Giovanni Schiavo nasce a Sant’Urbano, piccola frazione sui colli di Montecchio Maggiore (Vicenza), l’8 luglio 1903, da Luigi Schiavo, calzolaio, e Rosa Fittorelli, casalinga. Primo di nove figli, riceve un’educazione profondamente cristiana. A quattro anni si ammala di poliomielite e meningite, ma guarisce proprio mentre sembra in fin di vita, grazie alla preghiera di molti.
Frequenta le elementari a Sant’Urbano, mentre per le medie va a Montecchio Maggiore: ogni giorno compie dodici chilometri a piedi, perché la sua famiglia è molto povera. Al mattino si sveglia molto presto, per partecipare alla Messa e fare da chierichetto al suo parroco; grazie a quel servizio, ottiene qualche moneta di mancia, che costituisce il suo contributo al bilancio familiare.
Vocazione tra i Giuseppini del Murialdo
Durante il periodo delle scuole medie, Giovanni inizia a pensare seriamente alla vocazione religiosa. Anni dopo, ha raccontato che l’impulso definitivo gli è venuto mentre pregava davanti a un’immagine della Madonna, verso la quale nutriva un’autentica devozione, che gli era stata insegnata dai genitori.
Chiede quindi di essere accolto nel Seminario Minore intitolato a Maria Immacolata, che la Congregazione di San Giuseppe, fondata da san Leonardo Murialdo, ha a Montecchio Maggiore. Inizia il noviziato il 4 settembre 1918 e, il 27 agosto 1919 emette la sua prima professione religiosa nelle mani del primo successore del Murialdo, padre Eugenio Reffo.
Nel 1925 pronuncia i voti di castità, povertà, obbedienza, in perpetuo. Trascorre gli anni successivi come quelli precedenti, tra studio, impegno tra i ragazzi com’è tipico della sua congregazione, e preghiera intensa.
Sacerdozio e missione in Brasile
Viene ordinato sacerdote il 10 luglio 1927, nel Duomo di Vicenza; poco dopo celebra la Prima Messa al suo paese.
Svolge poi il suo apostolato in Italia a Modena, Oderzo, Montecchio Maggiore. Nel 1931 viene chiamato dal superiore generale, padre Luigi Casaril, ad esercitare il ministero sacerdotale in Brasile: essere missionario è un suo sogno da sempre.
Svolge la sua preziosa attività in parecchie comunità come insegnante, maestro dei novizi, parroco, direttore e superiore provinciale dal 1946 al 1955. In seguito rimane membro del consiglio provinciale.
Direttore spirituale ricercato
Il campo in cui padre Giovanni Schiavo si prodiga con maggior intensità e dedizione è proprio quello della direzione e formazione spirituale. La sua opera è vivamente ricercata non solo dai confratelli e dalle Suore Murialdine di San Giuseppe, ma anche da numerosi sacerdoti e comunità religiose.
Scrive di lui padre Vincenzo Minciacchi: «Dobbiamo a padre Giovanni Schiavo lo sviluppo delle Opere Giuseppine del Brasile, l’inizio di un vero aspirantato, la formazione religiosa dei primi confratelli brasiliani, il riconoscimento ufficiale delle nostre scuole».
L’importanza per le Suore Murialdine
Anche per le Suore Murialdine padre Giovanni Schiavo è una figura di primo piano. Mentre padre Luigi Casaril, in Italia, dal 1951 ha iniziato a pianificare la fondazione del ramo femminile, lui segue un gruppo di ragazze brasiliane orientate alla consacrazione religiosa.
Il 9 maggio 1954 segna la data di nascita della comunità femminile brasiliana: padre Schiavo l’ha accompagnata fino alla sua morte in qualità di amministratore e padre spirituale, con zelo infaticabile e con l’esempio di grandi virtù, sempre in accordo e collaborazione con padre Casaril.
La malattia e la morte
Nel novembre 1966, una dolorosa malattia lo costringe al ricovero in ospedale. Sopporta come può i dolori, vivendoli serenamente. Due mesi dopo, assistito amorevolmente dai confratelli e dalle Suore Murialdine, il 27 gennaio 1967, rende l’anima a Dio. I suoi funerali sono un trionfo e sulla bocca della gente si sente continuamente ripetere: «È morto un santo».
Hanno detto di lui
Molte sono le testimonianze di persone che lo hanno conosciuto e lo definiscono: «Uomo di grande personalità, profondamente umano, molto dotato». «Ci lascia preziosi esempi di pietà ardente, di laboriosità, di zelo per le anime, di amore alla Congregazione».
Di lui hanno detto: «Era un vero amico e dialogava volentieri con tutti». «Amante della natura, era delicato nel tratto con le persone che incontrava». «Educatore e maestro attento ai bisogni dei giovani, paziente, buono, attirava simpatia». «Delicato con gli ammalati, era un vero padre per tutti». «Sempre sorridente seminava pace e gioia. Aveva la forza dei santi, l’abbandono assoluto nelle mani di Dio e nella sua Provvidenza». «Nonostante le molte attività, passava quotidianamente molte ore in preghiera e lasciava trasparire in chi lo avvicinava la presenza di Dio».
La causa di beatificazione
A fronte della sua immutata fama di santità, i Giuseppini del Murialdo hanno deciso d’introdurre la sua causa di beatificazione. Ottenuto il nulla osta dalla Santa Sede il 28 aprile 2001, è stata aperta la fase diocesana del processo canonico, nella diocesi di Caxias do Sul, il 9 settembre 2001; si è conclusa il 18 ottobre 2003 ed è stata convalidata il 19 novembre 2004. La “Positio super virtutibus” è stata consegnata a Roma nel 2012. Sia i consultori teologi, sia i cardinali e vescovi membri della Congregazione vaticana per le Cause dei Santi hanno dato parere positivo.
Ricevendo il Prefetto della Congregazione, il cardinal Angelo Amato, nel pomeriggio del 14 dicembre 2015, papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto sulle virtù eroiche di padre Giovanni Schiavo.
Il miracolo per la beatificazione
Tra le numerose grazie ottenute per sua intercessione è stato preso in esame, come presunto miracolo per ottenere la sua beatificazione, il caso del signor Juvelino Cara, avvenuto nell’ottobre 1997.
Ricoverato d’urgenza all’Ospedale Saúde di Caxias do Sul per forti dolori addominali, gli venne diagnosticata una peritonite acuta grave, confermata sia dagli esami di laboratorio sia dalle radiografie. Una volta aperto l’addome, il chirurgo riscontrò una trombosi venosa mesenterica superiore acuta, con coinvolgimento di tutto l’intestino tenue. Venne quindi deciso di rinunciare all’intervento e di accompagnare alla morte il paziente, trasportandolo in terapia intensiva.
A quel punto, sua moglie strinse con forza un santino di padre Giovanni Schiavo e l’invocò perché lo guarisse. Appena entrato in reparto, Juvelino mostrò segni di ripresa: sette giorni e mezzo dopo, fu dimesso senza problemi.
L’inchiesta sul miracolo e la beatificazione
Il processo diocesano sul miracolo si è quindi svolto a Caxias do Sul: aperto il 19 marzo 2009, si è concluso il 12 settembre 2009. Gli esami medici necessari hanno riscontrato come, a dodici anni dall’evento, Juvelino fosse in buona salute. Già il 24 settembre successivo, il postulatore dei Murialdini, padre Orides Balardin, ha consegnato a Roma gli atti processuali, convalidati il 4 giugno 2010.
Il 1° dicembre 2016, ricevendo in udienza il cardinal Amato, papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto che sancisce l’intercessione di padre Giovanni Schiavo, la cui tomba si trova nel piccolo cimitero delle Suore Murialdine a Fazenda Souza: nel 2015 una cappella è stata costruita sopra di essa, per custodirla meglio.
La sua beatificazione è stata fissata a sabato 28 ottobre 2017, presso i Padiglioni della Festa dell’Uva, a Caxias do Sul. A presiederla, in qualità d’inviato del Santo Padre, il cardinal Amato. Padre Giovanni Schiavo risulta essere il primo sacerdote dei Giuseppini del Murialdo, dopo il fondatore, a essere beatificato. Il confondatore, padre Eugenio Reffo, è invece Venerabile dal 2014.
Preghiera
O Santissima Trinità,
noi ti benediciamo per i doni
che hai elargito
al tuo servo padre Giovanni Schiavo.
Concedici la grazia
di imitarlo nel suo zelo apostolico
e di vivere pienamente
la nostra vocazione cristiana
nella fede e nella disponibilità
a compiere la volontà del Padre.
Glorifica, o Dio, il tuo servo su questa terra
esaudendo, per sua intercessione,
le richieste di grazia
di cui abbiamo bisogno. Amen.
Autore: Emilia Flocchini
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