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San Prospero Martire venerato a Catenanuova

Ultima domenica di settembre

Patronato: Catenanuova (EN)

Etimologia: Prospero = lieto, florido, felice

Emblema: Palma, Vessillo di porpora


San Prospero è venerato come martire dalla Chiesa Cattolica, visse a Roma nel III-IV secolo.
Secondo la tradizione, era un nobile, che, convertitosi al cristianesimo, lasciò la vita mondana, donando i suoi beni ai poveri, rinunciando ad ogni carica di prestigio e potere per mettersi alla sequela della Parola del Signore. Subì, dopo vari tormenti, il martirio per decapitazione, intorno al 304 d.C. per non aver rinnegato la sua fede in Cristo e non essersi sacrificato all'imperatore; durante la Grande Persecuzione sotto l'impero di Diocleziano. Il suo corpo venne seppellito nelle catacombe di San Callisto a Roma.
Sedici anni dopo la nascita di Catenanuova, avvenuta nel 1736, fu scelto come patrono, grazie al suo nome che significa prosperità e salute, dato che la cittadina non aveva ancora un santo protettore; infatti, giovedì 27 luglio del 1752 il vescovo di Cefalù, Mons. Agatino Maria Riggio-Statella (fratello del Principe Andrea Giuseppe fondatore di Catenanuova), si recò a Roma presso dette catacombe, e ottenne dal cardinale Mons. Antonino Guadagni Vicario Generale di Papa Benedetto XIV, di traslarne le reliquie a Catenanuova, le quali arrivarono il 24 settembre 1752, ultima domenica del mese; ecco perchè tuttora il Santo viene celebrato in modo solenne l'ultima domenica di settembre, preceduta da un triduo di preghiera e una settimana di celebrazioni religiose e popolari. Sempre nel 1752 il fondatore della città, fece realizzare una statua lignea raffigurante San Prospero; che ancora oggi assieme alle reliquie, si conservano all'interno della Chiesa Matrice "San Giuseppe" di Catenanuova.
La tradizione tramanda che era un nobile, dunque nell'arte è raffigurato con abiti ricchi e sfarzosi, con in mano la palma, simbolo dei martiri, e il vessillo di porpora, rappresentante la vittoria, in Cristo, sul martirio.
Da sempre, il popolo catenanuovese, si è affidato alla protezione di San Prospero, tant'è che alla fine di guerre, terremoti, pestilenze ed altri malanni, si usava portarlo in processione a spalla su di un fercolo ligneo pesantissimo, pur non essendo il giorno della sua festa, come segno di ringraziamento.
A questo Santo, nel corso degli anni, Catenanuova gli ha dedicato: una via del centro storico; nel 1862 la grande campana bronzea del peso di 600 kg della Chiesa Madre; nel 1986 il Parco cittadino intitolato a San Prospero; nel 2003 quando è stato sostituito l'emblema comunale, è stata inserita l'effige del Santo a rappresentare le radici storico-cristiane della città.


Autore:
Luigi Proietto

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Aggiunto/modificato il 2007-09-10

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