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Beato Antonio da San Bonaventura Sacerdote francescano, martire

8 settembre

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† Nagasaki, Giappone, 8 settembre 1628

Martirologio Romano: A Nagasaki in Giappone, beati Antonio da San Bonaventura, dell’Ordine dei Frati Minori, Domenico Castellet, dell’Ordine dei Predicatori, sacerdoti, e venti compagni, martiri, alcuni dei quali laici e molti bambini: tutti subirono il martirio per Cristo con la spada o sul rogo.


Nato a Tuì (Galizia) nel 1588 e compiuti gli studi di filosofia all'Università di Salamanca, in questa città si iscrisse all'Ordine dei Frati Minori, facendovi la professione il 14 luglio 1605. Nel 1608, partito con cinquantanove compagni per le Filippine, proseguì da prima i suoi studi teologici; poi, ordinato sacerdote, si applicò con tanto zelo nei ministeri, che i superiori lo considerarono idoneo per la pericolosa missione del Giappone (1618). Il suo apostolato nei dieci anni che lo separarono dal martirio ci è così riassunto dal Commissario Generale del suo Ordine in quella terra: «Fu un operaio instancabile che guadagnò a Dio una moltitudine di anime. Notte e giorno vegliava, confessando, battezzando, catechizzando, rialzando quelli che erano caduti per timore della persecuzione, dei quali in poco tempo ricondusse alla fede più di duemila, e parecchi di questi furono costanti fino al martirio. In tempi così difficili, in cui il cristianesimo era così vituperato e perseguitato, battezzò più di mille pagani e nei dieci anni, che durò il suo ministero, nulla poté arrestare l'ardore del suo zelo ».
Denunziato, il 21 gennaio 1628, da un falso amico traditore, venne chiuso nella terribile prigione di Omura, dove ebbe agio di prepararsi con molti compagni al martirio, cui guardava come ad una festa. Scriveva, infatti, dalla prigione il 6 settembre al padre Pietro Mattia, Commissario delle Filippine: «Resto così sorpreso, quando mi vedo dove sono e penso che da sedici giorni sono pronti i pali e disposte le legna, per essere bruciato vivo, che ancora dubito che si tratti proprio di me. O misericordia di Dio tutto misericordioso, che paghi così generosamente chi ti ha servito così male!». Trasferito a Nagasaki, vi fu arso vivo 1'8 settembre 1628. Fu beatificato il 7 luglio 1867 ed è festeggiato l'8 settembre.


Autore:
Celestino Testore


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2011-08-05

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